Home » Articoli » Album Review » Franco D'Andrea Trio: Something Bluesy and More
Franco D'Andrea Trio: Something Bluesy and More
ByFranco D'Andrea
pianob.1941
La prima sensazione suscitata dall'ascolto di questo CD è quella di estrema fluidità, di eleganza del movimento d'insieme e dei singoli meccanismi, di agio reciproco all'interno del trio, cosa che ben si trasmette anche alla fruizione. L'apporto di


Roberto Gatto
drumsb.1958
Pur nella grande varietà cronologica e stilistica che compone il materiale di questo disco, l'omogeneità del prodotto si manifesta come fatto naturale, che scaturisce da un'unica fonte, si dirama ripetutamente, ma trova sempre un proprio indirizzo forte. Una cosa non facile, la cui audacia risalta già leggendo i titoli affiancati nel programma. Certo, si tratta di brani che fanno parte del codice genetico di D'Andrea. Materiale che lui ha frequentato e scandagliato ripetutamente nel corso della propria vicenda. Ma lavorare su una tale vastità di stimoli senza mai perderne il controllo, anzi, mettendo tali forze in costante dialogo, non è cosa che si incontra quotidianamente nel mondo dell'arte e della creatività.
Gli equilibri flessibili risaltano fin dall'incipit di "Saint Louis Blues," che apre il CD e, guarda caso, è il brano che affonda la propria origine più lontano, quel 1914 nel quale fu pubblicato dall'autore, William Christopher Handy. Un incipit che chiama subito in causa la contemporaneità, su una frase circolare senza dubbio nell'impronta di D'Andrea. Come poi il fraseggio e le armonie del pianoforte portino nel campo largo del blues, per accennare e quindi approdare al celebre tema, è frutto appunto di equilibri flessuosi. Come dal ritmo latino scandito da Gatto si scivoli nella marcia delicata che accompagna il tema di supporto è frutto di questi continui spostamenti, nei quali intervengono movimenti sotterranei, innesti che rendono l'atmosfera blues ricca di accenti, caratteri, tinte.
Alcuni brani sono introdotti da riff che recano l'impronta lampante del pianista. Così l'ellingtoniano "Caravan" e "Soft Winds" di

Benny Goodman
clarinet1909 - 1986

Billy Strayhorn
piano1915 - 1967
O come nel coltraniano "A Love Supreme," in cui i tre musicisti si muovono con grazia felpata, dove risalta uno degli interventi memorabili di Evangelista. "Exploration" è l'unico brano firmato da D'Andrea: un'indagine nell'astrazione di motivi e incroci ritmici, su costante fluttuazione tonale. "Tenderly" chiude il disco, dove l'alchimia del trio, di respiro ampio, profondo, è incorniciata dalla sontuosa, enigmatica riflessione del pianoforte. Chi ascolta, condivide esplorazione e stupore.
Album della settimana. ">
Track Listing
St. Louis Blues; Caravan; Livery Stable Blues; Exploration; Soft Winds; Half the Fun; I've Found a New Baby; The Telecaster; A Love Supreme; Tenderly.
Personnel
Album information
Title: Something Bluesy and More | Year Released: 2024 | Record Label: Parco Della Musica
Tags
Comments
PREVIOUS / NEXT
Support All About Jazz
