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Ferdinando Romano: Una Collaborazione Naturale con Ralph Alessi

Il Totem rappresenta una sintesi nuova, espressa nell'atto creativo che dà forma alla mia personalità

Ralph Alessi
trumpetb.1963

Steve Coleman
saxophone, altob.1956

Ravi Coltrane
saxophone, tenorb.1965

Uri Caine
pianob.1956
Nell'intervista che abbiamo realizzato a Ferdinando Romano e Ralph Alessi il contrabbassista inizia parlandoci proprio del suo approccio alla composizione, nella quale gli elementi fondamentali si ritrovano nella capacitàci spiega"di disegnare delle linee che danno forma a una parte importante dell'armonia di un brano, senza perdere di vista la ricerca di un groove con la giusta spinta ritmica. Quando compongo raramente utilizzo il contrabbasso. Piuttosto mi metto al pianoforte, butto giù delle idee trascrivendo degli appunti su un taccuino per l'arrangiamento, che poi sviluppo su carta o al computer."
Si percepisce un'atmosfera irreale, a tratti sospesa nella sequenza degli otto brani presenti nel lavoro discografico, tutti a firma di Ferdinando Romano, riconducibile al concetto di totem che dà titolo al disco. Una scelta ispiratacome ci racconta lui stesso "dalla lettura del romanzo Wolf Totem dello scrittore cinese Jiang Rong. Nel romanzo il popolo di pastori della Mongolia si immedesima nelle qualità del lupo che rappresenta per loro un totem, in cui ritrovare l'equilibrio dell'intero ecosistema. Per gli artisti questo totem potrebbe rappresentare i punti di riferimento musicali, scaturiti dalle proprie esperienze e storie personali. Per me, il totem non rappresenta solo la somma delle parti del mio percorso ma una sintesi nuova, espressa nell'atto creativo che dà forma alla mia personalità."
Per Ralph Alessi l'idea di totem racchiude in sé il significato del "suonare come collaborazione naturale"e continua"questa esperienza con Ferdinando, come molte altre, è stata un modo come musicista di cambiare, sperando di aver fatto altrettanto per lui. Noi ci salutavamo chiedendoci come stavano le nostre famiglie, quali erano le nostre opinioni sul mondo, sulla situazione politica o qual era la nostra opinione riguardo ai film di Stanley Kubrick e così via, ma queste conversazioni avvenivano inconsciamente attraverso il suono, che è una lingua astratta. Un modo di comunicare che a me piace molto.
Interessante il connubio, non molto frequente in ambito jazz, fra vibrafono e pianoforte all'interno del settetto, dettata come ci confessa il contrabbassista"dalla stima che provo nei confronti di Nazareno Caputo e
Manuel Magrini
pianoNella scrittura dei brani il contrabbassista si avvale di tecniche compositive sulle quali ha influito in maniera evidente la sua frequentazione nell'ambito della musica contemporanea, rivelatasi molto importante per la sua crescita come musicista. Queste techniche sono presenticome ci spiega"all'interno del brano "Sea Crossing Part 1" e "Part 2" in cui parto da alcune tecniche di composizione seriali non utilizzando convenzioni tonali tradizionali. In apertura espongo tutto il materiale del brano a cui segue una sezione tematica in cui uso lo stesso materiale esposto in due tonalità diverse, a distanza di un semitono, che procedono in parallelo. L'uso che faccio del contrappunto fa in modo che questa dissonanza si percepisca a tratti, essendo comunque presente una consonanza verticale. In altri brani, ho impiegato invece la tecnica dello sviluppo. "The Gecko," primo brano del disco, racchiude al meglio questa idea: un pedale ritmico inusuale suonato all'unisono da piano e marimba crea un impasto sonoro particolare che sembra richiamare un mondo modale; ma in effetti il pianoforte suona delle armonie che escono ed entrano da questa modalità. La semplice cellula iniziale si sviluppa in maniera graduale sfumando in un'altra cellula, quella del solo di vibrafono, e poi ancora in un'altra progressione armonica che chiude il brano con una melodia annunciata dal piano, stavolta in solo."
Ralph Alessi risulta determinate nel dare ulteriore profondità alla visione concentrica con cui Ferdinando Romano mescola i vari colori timbrici in un quadro d'insieme, grazie anche agli intensi dialoghi improvvisativi tra il trombettista e Tommaso Iacoviello al flicorno e

Simone Alessandrini
saxophoneLa collaborazione con il trombettista americano, è stata fortemente cercata da Romano, che aggiunge "Ralph Alessi è un musicista che mi piace moltissimo e del quale ho ascoltato tantissimi dischi. Mentre scrivevo i brani ho iniziato a pensare che il suo suono e il suo personale approccio all'improvvisazione sarebbero stati perfetti per la mia musica. Gli ho inviato le registrazione dei brani che avevo eseguito dal vivo insieme al gruppo per sapere quali erano le sue impressioni in merito. In seguito gli chiesi di partecipare al progetto, richiesta che Ralph ha accettato volentieri. Ci siamo trovati molto bene sia durante le registrazioni che nei momenti più goliardici fuori dallo studio." Un'intensa esperienza destinata a ripetersisperiamo appena possibile dopo la quarantenacome ci lascia intendere lo stesso Alessi parlando dei suoi progetti presenti e futuri-"Sto lavorando su una registrazione in solo, e anche a una collaborazione in duo con

Tim Berne
saxophone, altob.1954

Florian Weber
piano
Chris Lightcap
bassb.1971

Dan Weiss
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Florian Weber
Chris Lightcap
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