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Reykjavik Jazz Festival 2018

Reykjavik, Islanda
5-9.9.2018
L'Islanda ha prodotto, e produce, una grande quantità di artisti, alcuni dei quali molto conosciuti a livello internazionale come

Björk
vocals
Ólafur Arnalds
pianob.1986
E le sorprese non finiscono qui perché la piccola "terra del ghiaccio" (Islanda in Norreno) è anche il luogo d'origine di alcuni fenomenali festival musicali come Iceland Airwaves (a novembre), Secret Solstice (a giugno), Sónar Reykjavík (a febbraio), e il Reykjavik Jazz Festival (agosto/settembre): ragione per cui mi trovavo in città.
Il festival jazz di Reykjavik è il più importante (o meglio l'unico) festival di jazz del paese. Nato nel 1990 e giunto alla sua 29^ edizione, è il più longevo in Islanda e presenta il meglio della scena locale al pari di importanti stelle internazionali. Dal 2014 è diretto dalla pianista

Sunna Gunnlaugs
pianob.1970
Veniamo però a questa quarta edizione diretta da Sunna e Leifur, che ha confermato una forte rappresentanza europea (ma non solo) e che ha dato molto spazio alla scena locale.
Che peccato! è la prima cosa che viene da dire, peccato che per questa edizione l'organizzazione non abbia potuto usufruire degli spazi della Harpa, la concert hall progettata da Olafur Eliasson e inaugurata nel 2011, sede del festival fino allo scorso anno. Il fatto è che, come sempre più spesso purtroppo-accade, le amministrazioni locali e governative realizzano concert hall strepitose, come questa, non tanto per concederle a costi sostenibili ai festival locali (in tal modo sostenendoli) ma per riservarle in via esclusiva a eventi dal grande richiamo commerciale e popolare costringendo in tal modo gli organizzatori di festival preziosi, come questo, a rifugiarsi altrove, in location alternative disseminate per la città. Un peccato.
Così, quest'anno, la sede principale del festival è stata il Tjarnarbíó, antico edificio realizzato nel 1913 e usato prima come ghiacciaia, poi come stazione dei pompieri e infine, ai giorni nostri, come teatro indipendente. Ad affiancarlo altri spazi, come la galleria Hannesarholt, il teatro I?nó, il Kart?flugeymslurnar (antico deposito di patate fuori città) e, ancora, il locale Grand Hotel.
Passiamo, però, a parlare di musica. Il festival è da sempre una vetrina importante per i musicisti locali e molti di loro per l'occasione si sono presentati al "top" della forma, con un nuovo album o un nuovo progetto in uscita. Tradizione vuole che il fischio d'inizio sia una parata che vede i musicisti partire dal punto di raccolta (davanti al negozio di dischi Lucky Records), per invadere le vie cittadine fino a raggiungere la biblioteca comunale dove ha avuto luogo la cerimonia inaugurale.
La programmazione delle cinque giornate ha visto artisti internazionali, in prevalenza europeiil pianista polacco

Marcin Wasilewski
pianob.1975

Marilyn Mazur
percussionb.1955

Lars Jansson
pianob.1951

Giulia Valle
bass
Ralph Towner
guitarb.1940

Ingi Bjarni Skúlason
pianob.1987
Hilmar Jensson
guitar
Scott McLemore
drumsb.1973
Marilyn Mazur-Shamania
Senza dubbio a brillare tra le stelle internazionali è stato il supergruppo guidato dalla percussionista danese Marilyn Mazur. Una palette timbrica e strumentale straordinaria che vede alcune delle stelle di primo piano della scena scandinava cimentarsi in un progetto di grande empatia, energia e divertimento. Sì, dieci strumentiste di gran classe che assieme decuplicano il potenziale in campo:
Josefine Cronholm
vocals
Sissel Vera Pettersen
vocals
Hildegunn Øiseth
trumpet
Lotte Anker
saxophoneb.1958
Lis Wessberg
trombone
Anna Lundqvist Quintet
vocalsLisbeth Diers
percussion
Makiko Hirabayashi
pianob.1966
Scott McLemore Quartet
Un quartetto con due chitarre sugli scudi: l'islandese Hilmar Jensson e il francese Pierre Perchaud. Il batterista Scott McLemore presenta The Multiverse, nuovo album fortemente ispirato al lavoro di
John Abercrombie
guitar1944 - 2017

Bill Frisell
guitar, electricb.1951
Marcin Wasilewski Trio
Trio polacco che si è affermato grazie a
Tomasz Stańko
trumpet1942 - 2018

Herbie Hancock
pianob.1940
Sunna Gunnlaugs Trio & Verneri Pohjola
Sunna Gunnlaugs, pianista e compositrice di riferimento nel suo paese, è di casa al festival e, col suo trio storico (?orgrímur Jónsson al contrabbasso e Scott McLemore alla batteria) e con ospite il finlandese
Verneri Pohjola
trumpetIngi Bjarni Trio
Il piano trio guidato dal giovane pianista locale
Ingi Bjarni Skúlason
pianob.1987

?skar Gu?jónsson
Il sassofonista islandese non presentava progetti suoi al festival ma ha regalato un po' di ridente fantasia al fin troppo prevedibile set del contrabbassista danese Richard Andersson. Il suono originale (accogliente e sussurrato, quasi ovattato) sommato al divertimento e alla goliardia di Gu?jónsson hanno ripagato del deludente set di composizioni ispirate e dedicate alla famiglia del leader, che ha ostentato per troppe volte le forti radici nella tradizione jazz e ha polemizzato a più riprese con le riletture dei Radiohead, particolarmente in voga a suo modo di vedere.Skeltr
Il giovane sassofonista di Manchester Sam Healey, fino a qualche mese fa membro stabile dell'ensemble
Beats & Pieces Big Band
band / ensemble / orchestrab.2008

Binker and Moses
band / ensemble / orchestraDOH Trio
Il trio (acronimo dei nomi dei tre membri: Daníel Helgason chitarra, Óskar Kjartansson batteria e Helgi R. Hei?arsson sax) è tra le cose locali che più si son fatte notare. La band è nata nel 2013, proprio al Reykjavík Jazzfestival. Tre improvvisatori che hanno presentato il loro album di debutto e che grazie alle sonorità a cavallo tra rock, jazz e punk ci hanno letteralmente salvato dalla narcolessia del set che li aveva preceduti.Solide basi nella tradizione europea per un festival che ha potuto contare anche su un buon seguito di pubblico, nonostante la contemporanea presenza, in città, del festival di musica elettronica Extreme Chill e della rassegna del collettivo Mengi (fondato dal bassista Skuli Sverisson e altri improvvisatori islandesi). C'è da augurarsi solo che per la prossima edizione l'amministrazione si renda conto di quanto prezioso e importante sia questo festival per l'intero paese, e lo sostenga, mettendo nuovamente a disposizione la Harpa Concert Hall: la prossima sarà la trentesima edizione, quale migliore occasione!
Foto: Luca Vitali
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Sunna Gunnlaugs
Leifur Gunarsson
Pétur Grétarsson
Olafur Eliasson
Marcin Wasilewski
Marilyn Mazur
Lars Jansson
Giulia Valle
Skeltr
Ralph Towner
Ingi Bjarni
Sigur?ur Flosason
?órdís Ger?ur Jónsdóttir
?skar Gu?jónsson
Hilmar Jensson
Una Stefánsdóttir
Scott McLemore
Josefine Cronholm
Sissel Vera Pettersen
Hildegunn ?iseth
Lotte Anker
Lis Wessberg
Anna Lund
Lisbeth Diers
Ida Gormsen
Makiko Hirabayashi
Tine Erica Aspaas
Pierre Perchaud
John Abercrombie
Bill Frisell
tomasz stanko
Herbie Hancock
?orgrímur Jónsson
Verneri Pohjola
Digelius
Wham
Bár?ur Reinert Poulsen
Magnús Trygvason Elíassen
?skar Gu?jónsson
Radiohead
Beats & Pieces Big Band
Beatles
Binker & Moses
Daníel Helgason
?skar Kjartansson
Helgi R. Hei?arsson
Skuli Sverisson
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