Pieces, Vol. 1 �� disco registrato alla St. Ann and the Holy Trinity Church di Brooklyn, scelta quanto mai appropriata e in qualche modo scontata visto che oltre la met�� delle tracce presenti nell'album provengono da pagine di G.F. Handel, John Dowland e, in maggior misura, J.S.Bach. Le navate, le volte, le architetture austere e imponenti della chiesa sono perfette nel rimandare con purezza e giusta risonanza le note dispensate con parsimonia dai tre musicisti, i quali provengono da esperienze le pi�� diverse partendo dal rock progressivo, passando per il jazz tout court, l'avanguardia, la musica etnica e folkorica, insomma musicisti curiosi ed in perenne ricerca che trovano in questo trio di improvvisazione barocca un momento di grande suggestione, di perfezione formale sorretta da una palpitante partecipazione emotiva.

Nessuna nota �� sprecata, ogni minima vibrazione viene colta e rimandata con luci sempre diverse. Il sax di De Lucia �� sinuoso nel suo melodiare, accompagnato da echi di armonium creati attraverso l'utilizzo dello sruti box, la chitarra elettrica di Ferreira crea sciami ondulatori mentre delicati arpeggi sortiscono l'effetto di un clavicembalo d'epoca, il basso di Tordini suona scuro e rassicurante nel pizzicato, riferimento obbligato per le tensioni improvvisative dei compagni di viaggio. Pieces, Vol. 1 �� disco affatto stucchevole nonostante la perfetta compiutezza formale, documento sonoro prezioso che riscalda il cuore e solletica la mente ascolto dopo ascolto.