" data-original-title="" title="">Rachelle Garniez di questo sobrissimo e super-elegante Swimming Pool Blue, potr�� sembrare una operazione di pura nostalgia per i bei tempi andati del jazz cantato al femminile, un album nato dalla e per la voglia di regalarsi ancora una volta una seduta discreta e solitaria a un tavolo poco illuminato, nell'atmosfera nottura e fumosa da jazz club che la maggior parte di noi ha conosciuto in realt�� solo al cinema.

Swimming Pool Blue �� esattamente questo, e lo �� per tutti i dodici brani che la cantante e polistrumentista di base a New York ha voluto incidere e pubblicare per la Stand Clear Music e con la produzione di Andrew Morse. Ma �� anche questo il bello di un album che si affida quasi esclusivamente a standard a cui si aggiungono due originali perfettamente mimetizzati nella carrellata di canzoni. Pezzi cantati con una vena spesso malinconica, a volte divertita, altre sofferente, altre ancora complice, e che Garniez ci ha fatto conoscere negli anni.

Da uno scurissimo e profondo blu, intanto, si alza il suono caldo di una band magistralmente calata nella parte. Qui non possiamo non notare il nome di Tony Garnier, bassista e spalla di