Al primo ascolto di questo CD, la questione fondamentale da dirimere sembra essere quella di individuare quanto di scritto e quanto di improvvisato ci sia nella musica di questo trio tutto femminile, formato circa cinque anni fa dalla violista olandese e dalle due partner canadesi. Il repertorio di Thin Air raccoglie lavori delle tre musiciste, basati su spunti melodici tratti dallo scherzo "Queen Mab" dal Romeo e Giulietta di Hector Berlioz. Il primo brano, a firma congiunta, è probabilmente ampiamente improvvisato, ma certi intervalli di altezze, certe spaziature suonano quasi come un'ironica parodia del versante più meditativo della musica contemporanea dei decenni passati. A tratti si può ricevere la stessa impressione dai brani successivi, scritti dall'una o dall'altra delle tre autrici, che si dimostrano legate non solo da sensibilità e intenzioni comuni, ma anche da un buon affiatamento nell'affrontare l'interplay.
La pronuncia prende comunque un'ampia varietà di accenti, si fa movimentata e talvolta marcatamente jazzistica: per esempio quando il clarinetto basso, in "Skirmishes and Sudden Thrusts" ed altrove, sfoggia un linguaggio "parlato", con toni bizzosi, che ricorda l'Eric Dolphy del famoso duo con Mingus in "What Love". Le melodie di Berlioz traspaiono qua e là, un po' stravolte ma evidenti, in particolare nel tumultuoso "Hersenspinsels", scritto dalla clarinettista, e nelle battute finali di "Spiders Fingers", dovuto alla pianista.
La parabola narrativa, avventurosa e allusiva, di impronta cameristica, rende il CD originale e interessante, ma probabilmente è dal vivo che la situazione diviene più coinvolgente, permettendo di cogliere appieno quel mix imprevedibile di ironia e rigore, di misura ed eccentricità che caratterizza questa musica.
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