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Shabaka & the Ancestors: We Are Sent Here by History
ByWe Are Sent Here By History è il secondo disco di
Registrato nel 2019 tra Johannesburg e Cape Town, nel viaggio spirituale di
C'è lo spiritual jazz, i richiami a

Sun Ra
piano1914 - 1993

John Coltrane
saxophone1926 - 1967

Ornette Coleman
saxophone, alto1930 - 2015

Hugh Masekela
flugelhorn1939 - 2018

Joe Henderson
saxophone1937 - 2001

Archie Shepp
saxophone, tenorb.1937
"They Who Must Die" è il risveglio della coscienza africana che si riappropria dell'identità deturpata, delle radici proibite. Shabaka s'impossessa del suo sassofono come chiamato ad impugnare un'arma salvifica, invocando gli spiriti e il tempo africano. C'è concentrazione rabbiosa in quel suo vibrato pieno di pathos (che ricorda quello di

Albert Ayler
saxophone, tenor1936 - 1970
Nel purgatorio sonoro di Shabaka & the Ancestors anime infette corrono nell'oscurità, tentando di liberarsi dalla sofferenza, terrorizzate dal contagio, dall'altro, molto più che della morte e, in preda all'isteria collettiva, annullano il senso di umanità. Gli spiriti giungono in un estremo tentativo di aiuto e in pochi minuti di perdizione, di amplificazione del dolore, assoli urticanti e antimelodici destrutturano la composizione stessa ("Beasts too spoke of suffering"), che si riconnette infine alle voci sparse, ritrovando l'equilibrio. "We will work (on redefining manhood)" sembra un canto propiziatorio sull'idea di mascolinità, una negazione della fragilità, beatificata ora da una simbiosi sonora tra parole efficaci ed enunciati musicali aperti a nuovi scenari.
Nell'ultimo disco di Shabaka & the Ancestors, la lingua e la musica (veicoli con la loro funzione creatrice) formano cerchi riflessivi intorno agli ascoltatori. Entrambe manipolano forze di potenza ineguale, andando dritto al punto come se stessero scalciando velocemente verso la verità. Un senso di smarrimento latente assale i nostri corpi indeboliti da un ascolto che diventa un passaggio da una fase all'altra dell'esistenza, un percorso di crescita, conoscenza, di fede, quella Rastafari, e di maturazione, dall'età giovanile a quella adulta, attraverso rituali turbolenti. Forse siamo stati spediti qui dalla Storia per imparare davvero ad essere vulnerabili, a piangere, a respirare. Forse, questo è l'inizio di una nuova umanità. ?La musica è il seme dal quale devono crescere nuovi mondi? (Shabaka Hutchings)
Album della settimana. ">
Track Listing
They Who Must Die; You’ve Been Called; Go My Heart, Go to Heaven; Behold, The Deceiver; Run, The Darkness Will Pass; The Coming of the Strange Ones; Beasts Too Spoke of Suffering; We Will Work (On Redefining Manhood); ‘Til the Freedom Comes Home; Finally, The Man Cried; Teach Me How to Be Vulnerable.
Personnel
Shabaka Hutchings
woodwindsMthunzi Mvubu
saxophone, altoAriel Zamonsky
bass, acousticGontse Makhene
percussionTumi Mogorosi
drumsSiyabonga Mthembu
vocalsNduduzo Makhathini
keyboardsThandi Ntuli
piano and vocalsMandla Mlangeni
trumpetAlbum information
Title: We Are Sent Here by History | Year Released: 2020 | Record Label: Impulse! Records
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