Home » Articoli » Live Review » Ai Confini tra Sardegna e Jazz - XXXIV Edizione
Ai Confini tra Sardegna e Jazz - XXXIV Edizione

"Dobbiamo prendere atto che il percorso del festival si è concluso... Forse siamo caduti nella trappola auto-costruita della piccola comunità... Il festival era un pretesto per parlare nuovi linguaggi ... Le questioni artistiche vanno bene ma oggi il festival esprime poco ... Forse anche il jazz non è più in grado di rappresentare l'esistente ... L'associazione si deve riprendere la libertà di realizzare le sue idee".
Non è la prima volta che il direttivo del festival Ai Confini tra Sardegna e Jazz, ed in particolare il suo direttore artistico Basilio Sulis, accenna alle difficoltà insite nel fare cultura in questo angolo di periferia dell'impero. Cultura intesa non come semplice evento, ma come chiavistello per imprimere modifiche di carattere sociologico. Sono parole che abbiamo sentito numerose volte, nel corso degli anni. Ma sempre in forma di dialogo confidenziale e privato. Quest'anno invece l'amarezza ha assunto contorni ufficiali, è stata espressa in un incontro pubblico con la stampa convocato all'ultimo giorno di festival.
Al netto di qualche provocazione (se il jazz, con la sua capacità di assimilare e contaminare, non è in grado di rappresentare l'esistente, quale forma d'arte lo è?), resta il nodo del difficile rapporto con le istituzioni. Il valore artistico del festival è indubbio. Il sostegno della comunità locale, l'erogazione dei finanziamenti regionali in tempi certi, sono elementi fondamentali per la pianificazione e la buona riuscita della manifestazione. Trovare un'intesa su questi punti è di vitale importanza.
Poi, certo, il festival presenta alcune criticità che non ci nascondiamo.
Ad esempio l'eccessivo numero di variazioni dell'ultima ora al programma dei concerti. Quest'anno fenomeno particolarmente doloroso data l'importanza dei musicisti annunciati e che invece non si sono presentati: il Black Earth Ensemble di

Nicole Mitchell
fluteb.1967
Oppure il modesto indotto generato in termini di presenze turistiche e di spettatori ai concerti. Problema che si potrebbe facilmente risolvere, come ha dimostrato quest'anno il festival invitando (provocatoriamente?) Giovanni Allevi. Ma queste sono scorciatoie che, ne siamo certi, gli organizzatori non vogliono percorrere. E tuttavia, guardando al successo di esperienze dal profilo artistico simile che si svolgono all'estero, resta da capire perché a Sant'Anna Arresi una programmazione musicale eccellente, abbinata ad un mare con pochi eguali al mondo e a risorse eno-gastronomiche straordinarie, fatichi ad attirare spettatori.
Passando alla cronaca dei concerti, l'edizione di quest'anno è stata segnata dalla meravigliosa

Burnt Sugar the Arkestra Chamber
band / ensemble / orchestrab.1999

David Bowie
vocals1947 - 2016
Doppio concerto anche per il cantante

Dwight Trible
vocalsC'era grande curiosità per Lonnie Holley, artista qui per la prima volta in Italia. Un'esistenza complicata (la sua biografia racconta che ha oltre 20 fratelli e che da bambino è stato scambiato per una bottiglia di whisky), tutta ben percepibile nel suo modo di stare sul palco e di cantare. Diretto e sincero, umanamente coinvolgente, ma musicalmente molto limitato.
Molto limitato, a nostro modo di vedere, anche il concerto del quintetto di

Joshua Abrams
bass, acousticOttimi invece i due set che hanno avuto per protagonista

Matthew Shipp
pianob.1960

Michael Bisio
bass, acoustic
Newman Taylor Baker
percussionDue concerti anche per

Rob Mazurek
trumpetb.1965

Jason Stein
clarinet, bassb.1976

Tomeka Reid
celloDopo concerti così, chi può davvero pensare che il jazz non sia più in grado di rappresentare l'esistente?
Foto: Luciano Rossetti (Phocus Agency)
Tags
Live Reviews
Rob Mazurek
Paolo Peviani
Italy
Milan
Nicole Mitchell
Khalil El'Zabar
Ben Lamar
Giovanni Allevi
Burnt Sugar the Arkestra Chamber
David Bowie
Dwight Trible
Lonnie Holley
Joshua Abrams
Matthew Shipp
Michael Bisio
Newman Taylor Backer
Jason Stein
Tomeka Reid
Comments
PREVIOUS / NEXT
Support All About Jazz

Go Ad Free!
To maintain our platform while developing new means to foster jazz discovery and connectivity, we need your help. You can become a sustaining member for as little as $20 and in return, we'll immediately hide those pesky ads plus provide access to future articles for a full year. This winning combination vastly improves your AAJ experience and allow us to vigorously build on the pioneering work we first started in 1995. So enjoy an ad-free AAJ experience and help us remain a positive beacon for jazz by making a donation today.
Milan
Concert Guide | Venue Guide | Local Businesses
| More...
Milan Concerts
Sep
21
Sun
Mila Trani
Blue Note
Milano, Italy
Sep
23
Tue
Francesco Cavestri
Blue Note
Milano, Italy
Sep
24
Wed
Soul Circus
Blue Note
Milano, Italy
Sep
25
Thu
Eric Darius
Blue Note
Milano, Italy
Sep
26
Fri
The Three Ladies of Blues
Blue Note
Milano, Italy
Sep
27
Sat
The Three Ladies of Blues
Blue Note
Milano, Italy
Sep
28
Sun
Giovanni Falzone – Freak Machine
Blue Note
Milano, Italy
Sep
30
Tue
INOKI - The Jazzness
Blue Note
Milano, Italy
Oct
1
Wed
Seamus Blake Quartet
Blue Note
Milano, Italy
Oct
3
Fri
Frank Gambale All-Star Group
Blue Note
Milano, Italy

Milan
Concert Guide | Venue Guide | Local Businesses | More...
Sep
21
Sun
Mila Trani
Blue NoteMilano, Italy
Sep
23
Tue
Francesco Cavestri
Blue NoteMilano, Italy
Sep
24
Wed
Soul Circus
Blue NoteMilano, Italy
Sep
25
Thu

Eric Darius
Blue NoteMilano, Italy
Sep
26
Fri
The Three Ladies of Blues
Blue NoteMilano, Italy
Sep
27
Sat
The Three Ladies of Blues
Blue NoteMilano, Italy
Sep
28
Sun
Giovanni Falzone – Freak Machine
Blue NoteMilano, Italy
Sep
30
Tue
INOKI - The Jazzness
Blue NoteMilano, Italy
Oct
1
Wed

Seamus Blake Quartet
Blue NoteMilano, Italy
Oct
3
Fri
Frank Gambale All-Star Group
Blue NoteMilano, Italy