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Stefano Leonardi, Marco Colonna, Antonio Bertoni, Fridolin Blumer, Heinz Geisser: Aura
ByStefano Leonardi
fluteb.1978
Di questo ampliamento timbrico, combinatorio e culturale, è spia il ventaglio di strumenti utilizzato da Leonardi, che rispetto al precedente lavoro (dove già accanto ai flauti canonici c'erano sulittu e launeddas) si avvale di altri insoliti aerofoni di natura etnica, come il dilli kaval, tradizionale flauto popolare dell'Azerbaigian, e il bass xun, flauto di terracotta di antica origine cinese. Si approfondisce pure la densità empatica della musica, il tutto connotato in un contesto originale, dove si trovano inedite soluzioni e stimoli inconsueti. Anche attraverso il lavoro di gruppo, si aprono nuovi scenari alla libertà e all'esplorazione.
Dall'ammirabile coesione del quintetto emerge la forza delle singole voci, sempre ben riconoscibili e contestualizzate nelle trame di una musica densa ma tracciata con nitido cesello. I clarinetti e il sax sopranino di

Marco Colonna
clarinet, bassb.1978
Qui si esplora già l'atmosfera diffusa dell'album, con il contrasto tra i registri gravi, saggi di Colonna, i suoi disegni assorti, e il tenero, saltellante canto ornitologico del flauto in legno di sambuco. Con il tessuto connettivo della ritmica, che traccia un fondale cupo e avvolgente. Il passaggio al sopranino in "Breath" segna l'irruzione di un'atmosfera più concitata, con le ondate energetiche magistralmente gestite verso un epilogo rilassato. Il flauto globulare cinese, con i suoi timbri ancestrali ed evocativi, fa apparizione in "Clay," dove l'abbinamento con il clarinetto ribalta i ruoli espressivi dell'opposizione quiete/impeto.
Ma è in "Sand Shapes" che la musica del quintetto giunge a una massima intensità. C'è sempre lo strumento globulare cinese, con un incipit che sembra voglia citare il tema di "Aranjuez," a dettare un clima di fondo, in dialogo con il clarinetto basso, stavolta su un'osmosi che va intensificandosi nel corso del brano. Sintonia che è assecondata dal lavoro degli altri tre musicisti: il violoncellista
Antonio Bertoni
cello
Heinz Geisser
drumsGli ultimi quattro brani del lavoro ne confermano l'ampia gamma espressiva e d'ispirazione, dal cadenzato "Pulse" all'enigmatico "Threads," dove compare (come in "Requiem") quella parte di launeddas chiamata mancosedda. La musica dell'album è totalmente improvvisata e questi sono senza dubbio musicisti che sanno condurre il discorso collettivo con attenzione e accorta esperienza. L'empatia è costante e profonda. L'evocazione di atmosfere etniche è ricca e originale, si mescola alla freschezza di un free senza manierismi. ">
Track Listing
Kite; Astral Garden; Breath; Clay; Whirlwind; Sand Shapes; Pulse; Requiem; Threads; Afterglow.
Personnel
Additional Instrumentation
Stefano Leonardi: piccolo, sulittu, dilli kaval, bass xun, launeddas (mancosedda); Marco Colonna: bass clarinet; sopranino sax; Antonio Bertoni: guembri; Fridolin Blumer: double bass; Heinz Geisser: waterphone.
Album information
Title: Aura | Year Released: 2020 | Record Label: Leo Records
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