Poi a far la differenza dal punto di vista artistico saranno la qualit�� e le idee che i musicisti mettono in campo. Niente da dire sulla bravura di Andreas Ulvo, Audun Ellingsen, Freddy Wike e della leader in particolare, una trentaduenne norvegese che vanta studi con David Liebman e che qui si esibisce al sax soprano con perfetta padronanza e buona personalit��.

Ma sono proprio le idee a latitare. Non c'�� movimento in Cycle of Silence, e i cicli del silenzio evocati dal titolo si ripetono uguali a se stessi, suoni dilatati, aria immobile, solo e unicamente spazi infiniti, senza cambi di prospettive, senza zoomate su qualche particolare, su qualche accidente, su qualche irregolarit��. Tutto fila via liscio, sembra di camminare su di un pavimento tirato cos�� a lucido e cos�� levigato che si rischia di scivolare in qualsiasi momento, perch�� non si vedono contorni, non se percepisce la profondit��. E poi quella continua, persistente, immutabile atmosfera di tramonto nordico...

Sonnacchioso.