" data-original-title="" title="">Satoko Fujii e il suo quartetto non hanno certo bisogno di presentazione. Presenza imprescindibile negli ultimi quarant'anni di musica creativa, ma si potrebbe dire di musica tout court, musicista dalla produzione discografica inesauribile—ha pubblicato come leader o co-leader pi�� di cento dischi —la pianista, compositrice, band leader giapponese ripropone il format del quartetto che nel 2001, pubblicando Vulcan, aveva inaugurato il nuovo millennio con la forza d'urto di un ciclone. Diciotto anni dopo Bacchus—la loro ultima registrazione risalente al 2007—lo stesso quartetto licenzia Dog Days of Summer ed �� subito festa.

Non ci sar�� pi�� l'effetto sorpresa, ma l'esplosione di colori e di ritmi, l'avvicendarsi delle situazioni, l'intrecciarsi di suggestioni, il sottile gioco di contaminazioni stilistiche, il susseguirsi inesauribile di idee �� rimasto inalterato e continua ad esercitare un fascino irresistibile. Il quartetto ha raggiunto un livello di intesa assoluto, ciascun membro spinge il proprio strumento ad intensit�� espressive tali da generare un effetto domino reciproco sia nei momenti di estrema esplosivit�� che in situazioni di maggior controllo.

Il basso elettrico di