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Dolomiti Ski Jazz - Edizione 2024

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Courtesy Danilo Codazzi

By Paolo Peviani
March 19, 2024
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Dolomiti Ski Jazz—Edizione 2024
Val di Fiemme, Val di Fassa, Val di Cembra
8-17.3.2024

Concerti nei teatri e nelle terrazze dei rifugi, jam session nei pub, street parade nelle vie dei paesi a fondo valle. Il tutto contornato da paesaggi, montagne e piste da sci di rara bellezza. Da ventisei anni il Dolomiti Ski Jazz propone a residenti e turisti un mix di ingredienti unico, in grado di soddisfare tanto il jazzofilo pi�� incallito quanto l'ascoltatore occasionale.

Nell'edizione di quest'anno, oltre alle consuete sedi della Val di Fiemme e Cembra, il festival ha coinvolto alcune localit�� della Val di Fassa, ampliando cos�� l'estensione territoriale ed il bacino di utenza della manifestazione.

Pezzo forte del festival era il quartetto "Yankee Go Home" del chitarrista

John Scofield

guitar
b.1951

" data-original-title="" title="">John Scofield, con

Jon Cowherd

piano

" data-original-title="" title="">Jon Cowherd al pianoforte,

Vicente Archer

bass

" data-original-title="" title="">Vicente Archer al contrabbasso,

Josh Dion

drums

" data-original-title="" title="">Josh Dion alla batteria. Un progetto che attinge alle radici rock di Scofield, alla cultura americana e della contestazione degli anni '60-'70 e dunque ad artisti come

Jerry Garcia

guitar, electric

" data-original-title="" title="">Jerry Garcia ed i suoi

Grateful Dead

band / ensemble / orchestra
b.1965

" data-original-title="" title="">Grateful Dead,

Neil Young

guitar
b.1945

" data-original-title="" title="">Neil Young,

Buddy Holly

composer / conductor
1936 - 1959

" data-original-title="" title="">Buddy Holly. Senza dimenticare qualche composizione originale ed un tributo alla storia del jazz (una delicatissima "The Creator Has a Master Plan" di

Pharoah Sanders

saxophone, tenor
1940 - 2022

" data-original-title="" title="">Pharoah Sanders). Il tutto affrontato con un atteggiamento molto divertito e rilassato (laid back, si sarebbe detto nella California di allora), ma anche molto affettuoso. Evidente la partecipazione emotiva di Scofield, che per l'occasione ha messo in disparte le angolosit�� del suo fraseggio per lasciare spazio a linee melodiche pi�� rotonde e ad intervalli meno ampi del consueto. Notevole anche l'adesione al progetto dei suoi compagni di avventura, tra cui segnaliamo un calibratissimo Vicente Archer che con il suo incedere essenziale si �� rivelato l'autentico baricentro del quartetto, ed un Josh Dion che a dispetto della giovane et�� era perfettamente calato—per look, taglio di capelli e drumming pirotecnico—nella parte del rocker anni '70.

Pubblico entusiasta, musicisti deliziati dall'accoglienza, teatro pieno. Portare cinquecento spettatori paganti ad un concerto jazz �� operazione non semplice persino in una grande citt��. Riuscire a farlo in un piccolo paese di montagna �� indice dell'ottimo lavoro svolto dagli organizzatori del festival. Bravi!

Con "Viva #De Andr��" il suo biografo ufficiale

Luigi Viva

vocals

" data-original-title="" title="">Luigi Viva, in compagnia di

Luigi Masciari

guitar

" data-original-title="" title="">Luigi Masciari alla chitarra,

Francesco Bearzatti

saxophone, tenor

" data-original-title="" title="">Francesco Bearzatti a sax e clarinetto,

Alessandro Gwis

piano

" data-original-title="" title="">Alessandro Gwis a piano e tastiere.

Francesco Poeti

guitar

" data-original-title="" title="">Francesco Poeti al basso, Pietro Iodice alla batteria, ci ha raccontato la vita ed il percorso artistico del cantautore genovese attraverso ricordi, aneddoti, audio di conversazioni, immagini e reinterpretazioni in chiave jazz di alcuni suoi brani. Sar�� perch�� non abbiamo mai subito, per ragioni anagrafiche e per inclinazione personale, il fascino di De Andr��, ma l'operazione non ci ha particolarmente convinto e della serata abbiamo trattenuto solo alcuni frammenti. Una versione alla

Weather Report

band / ensemble / orchestra

" data-original-title="" title="">Weather Report de "Il Pescatore" (Faber era un grande estimatore di

Joe Zawinul

keyboards
1932 - 2007

" data-original-title="" title="">Joe Zawinul), una "Canzone di Marinella" che richiamava da vicino "Besame Mucho," l'immagine di un gruppo jazz con De Andr�� alla chitarra e Luigi Tenco al sax alto, la scoperta dell'amore di De Andr�� per

Jimmy Giuffre

clarinet
1921 - 2008

" data-original-title="" title="">Jimmy Giuffre ed in particolare per il disco The Jimmy Giuffre 3, su cui il nostro progettava di fare un album.

Gli altri concerti serali del festival hanno avuto per protagonisti il quintetto di

Roberto Gatto

drums
b.1958

" data-original-title="" title="">Roberto Gatto con il suo progetto su

Tony Williams

drums
1945 - 1997

" data-original-title="" title="">Tony Williams, ed il trio del pianista

Aaron Goldberg

piano

" data-original-title="" title="">Aaron Goldberg con

Matt Penman

bass

" data-original-title="" title="">Matt Penman al contrabbasso ed il giovanissimo

Joe Santoro

drums

" data-original-title="" title="">Joe Santoro alla batteria, che non abbiamo potuto ascoltare ma di cui ci hanno raccontato meraviglie.

Tra i concerti nei rifugi, segnaliamo quello della cantante

Irene Serra

vocals

" data-original-title="" title="">Irene Serra e del chitarrista

Luca Boscagin

guitar

" data-original-title="" title="">Luca Boscagin, che hanno presentato brani tratti dal Great British Songbook: musiche di Police, Bee Gees, Eurythmics, Rod Tempterton, Genesis re-interpretate in chiave smooth jazz, con molta delicatezza ed un senso ritmico non comune.

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