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Paul Bley Trio: Floater & Syndrome The Upright Piano Sessions Revisited

By Giuseppe Segala
September 22, 2025
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Paul Bley Trio: Floater & Syndrome The Upright Piano Sessions Revisited

Il catalogo Revisited Series dell'etichetta ezz-thetics si va facendo sempre pi�� nutrito, attingendo a storiche registrazioni prese da cataloghi internazionali e focalizzandosi spesso su caposaldi a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta. Si potr�� dire che il cultore navigato gi�� conosce bene tali opere e magari le possiede in multipla versione, nei supporti pi�� graditi. Le riedizioni proposte dall'etichetta del produttore elvetico Werner X. Uehlinger sono senz'altro motivate da meticolose masterizzazioni e da testi di presentazione inediti, oltre che dalla pregevole veste grafica.

Con Floater & Syndrome—The Upright Piano Sessions siamo di fronte a una serie di registrazioni tra le pi�� intense e significative di

Paul Bley

piano
1932 - 2016

" data-original-title="" title="">Paul Bley e del jazz contemporaneo. Furono effettuate in due sessioni, nell'agosto 1962 e nel settembre 1963, dal trio che abbinava al pianista canadese un giovanissimo

Steve Swallow

bass
b.1940

" data-original-title="" title="">Steve Swallow, poco pi�� che ventenne all'epoca delle incisioni, e il batterista

Pete La Roca

drums
1938 - 2012

" data-original-title="" title="">Pete La Roca, allora un paio di anni pi�� anziano del bassista, ma gi�� coinvolto in importanti lavori e concerti, tra gli altri con

Sonny Rollins

saxophone
b.1930

" data-original-title="" title="">Sonny Rollins,

John Coltrane

saxophone
1926 - 1967

" data-original-title="" title="">John Coltrane,

Jackie McLean

saxophone, alto
1932 - 2006

" data-original-title="" title="">Jackie McLean,

Tony Scott

clarinet
1921 - 2007

" data-original-title="" title="">Tony Scott.

Furono pubblicate originariamente dall'etichetta Savoy con il titolo Footloose!, poi nella loro completezza in due dischi separati degli anni Ottanta, che appunto portavano i titoli di Floater e Syndrome, da due brani di

Carla Bley

piano
1938 - 2023

" data-original-title="" title="">Carla Bley che comparivano tra gli altri. L'attuale titolo pone l'accento sul fatto che il piano utilizzato per quelle sessioni fosse un semplice strumento verticale. La cosa non pregiudica affatto la plasticit�� e la ricchezza timbrica del lavoro di Bley. Siamo di fronte ai primi mattoni di un lavoro che si dipaner�� lungo tutta la vicenda artistica di Bley.

La variet�� di umori e di occasioni dialogiche, la spinta verso nuovi orizzonti di libert�� sono messe in brillante risalto dal lavoro di questo trio, in costante sintonia su un catalogo che comprende due brani di

Ornette Coleman

saxophone, alto
1930 - 2015

" data-original-title="" title="">Ornette Coleman, il danzante "When Will the Blues Leave," le cui sfumature caraibiche sono magistralmente illuminate dal pianista, e l'intricato "The Circle With The Hole in the Middle," che d�� modo a Bley di correre con la ben conosciuta spigolosa fluidit��, in contrasto dialogico con la scalpitante batteria di La Roca e sul sinuoso, variabilissimo walking di Swallow. Ornette, insieme a

Don Cherry

trumpet
1936 - 1995

" data-original-title="" title="">Don Cherry, era stato protagonista dell'incontro con Bley nel 1958 a Los Angeles, caldeggiato da

Billy Higgins

drums
1936 - 2001

" data-original-title="" title="">Billy Higgins e

Charlie Haden

bass, acoustic
1937 - 2014

" data-original-title="" title="">Charlie Haden, che gi�� suonavano nel quintetto del pianista. Una collaborazione immortalata dalle registrazioni Live at the Hillcrest Club, effettuata poco dopo il debutto discografico di Coleman per la Contemporary.

Nell'autobiografia Liberare il tempo, pubblicata nel 2022 in edizione italiana nella bella collana Chorus di Quodlibet, Bley ricorda come ogni brano di Ornette partisse da premesse differenti, stimolando un'improvvisazione libera da vincoli, "con la sezione ritmica che continuava a seguire l'andamento delle parti scritte, per cui ogni chorus era un susseguirsi di tempi diversi." Ricorda ancora Bley: "D'un tratto, ci apparve chiaro che lo sviluppo dell'improvvisazione poteva essere determinato dalle premesse, dalle condizioni date su cui si improvvisa." Sono stimoli inediti, che andranno a comporsi con gli altri, innumerevoli elementi dell'indole esplorativa di Bley, disegnando un lavoro incredibile per profondit�� e coerenza artistica, del quale queste registrazioni rappresentano una serie di tessere significative.

Larga parte del repertorio dell'album �� formato da pezzi di

Carla Bley

piano
1938 - 2023

" data-original-title="" title="">Carla Bley, ben cinque su tredici. Il tema agrodolce di "Syndrome" si adatta perfettamente alla ricerca messa in atto dal pianista con questo trio, dove la ritmica si pone in bilanciamento dialettico tra linearit�� e spazialit��, spingendo in modo garbato ma tenace verso una lacerazione del linguaggio consolidato. Il tema fulminante, quasi aforistico di "Around Again" offre a Bley l'occasione di affondare le unghie nella lacerazione, tra momenti di asciutto lirismo e di astrazione.

Ma non �� il caso di addentrarsi nella descrizione dei singoli brani, gi�� tanto conosciuti e spesso riproposti da Bley negli anni successivi. Pi�� importante �� sottolineare il momento in cui queste registrazioni si collocano nella vicenda del pianista, dove la sua attenzione ironica, acuta, trasgressiva si rivolgeva agli stimoli gi�� ricordati di Ornette, alle composizioni di Carla, esortate dallo stesso Bley. O ai brani da lui stesso scritti, tra cui le tre "Ballad," primi sintomi di una pratica che lungo tutta la vicenda artistica il pianista ha frequentato, con immensa dote poetica rivolta all'indeterminato, all'eventuale, al possibile.

? per�� opportuno ricordare il brano di

David Baker

trombone
1931 - 2016

" data-original-title="" title="">David Baker, "Stereophrenic." Splendido musicista, compositore, arrangiatore, didatta, purtroppo rimasto nelle pieghe della storia. Nominato tra le stelle nascenti nel 1962 da Down Beat, gi�� presente l'anno prima nel sestetto stellare di

George Russell

composer / conductor
1923 - 2009

" data-original-title="" title="">George Russell, dove accanto al suo trombone figuravano

Eric Dolphy

woodwinds
1928 - 1964

" data-original-title="" title="">Eric Dolphy e

Don Ellis

trumpet
1934 - 1978

" data-original-title="" title="">Don Ellis. Ezz-Thetics l'album (appunto) e Swallow era al contrabbasso.

Questa noticina ha lo scopo di ricordare la rete prolifica di relazioni in cui era coinvolto Bley in quel periodo:

Jimmy Giuffre

clarinet
1921 - 2008

" data-original-title="" title="">Jimmy Giuffre, Russell, Rollins,

Ran Blake

piano
b.1935

" data-original-title="" title="">Ran Blake,

Charles Mingus

bass, acoustic
1922 - 1979

" data-original-title="" title="">Charles Mingus. Con quest'ultimo era stato pubblicato nel 1953 dall'etichetta Debut il primo album di Bley. Russell aveva inserito Bley nel proprio album Jazz in the Space Age del 1960, stimolando un prodigioso dialogo di pianoforti, che sull'altro versante vedeva nientemeno che

Bill Evans

piano
1929 - 1980

" data-original-title="" title="">Bill Evans.

Swallow, consigliato a Bley da Blake, aveva suonato a lungo in duo con il pianista, partecipando poi alla redazione del nuovo trio di Giuffre, naturalmente con lo stesso Bley, che nel '61 aveva girato l'Europa con la propria musica di alta qualit�� innovativa e aveva registrato due dischi per la Verve, poi ripubblicati da ECM. Giunto proprio nel bel mezzo di una stagione fertilissima, questo Floater & Syndrome ne �� un frutto sapido, in grado ancora oggi di dare spazio allo stupore.

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Track Listing

When Will the Blues Leave; Floater; Stereophrenic; The Circle with the Hole in the Middle; Around Again; Syndrome; Cousins; King Korn; Vashkar; Ballad No. 1; Ballad No. 2; Ballad No. 4; Turns.

Personnel

Paul Bley

piano

Steve Swallow

bass

Pete La Roca

drums

Album information

Title: Floater & Syndrome The Upright Piano Sessions Revisited | Year Released: 2025 | Record Label: Ezz-thetics

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