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I 10 Cd nel CD-Player di... Emanuele Maniscalco

Basso e sax tenore. Mi piace questa formazione minima ma articolata, che per me trova il suo punto di riferimento attuale nel duo degli islandesi

Skúli Sverrisson - Óskar Guðjónsson
band / ensemble / orchestra02. Julia Holter -Loud City Song (Domino Records -2013).
Se potessi appendere un poster alla parete della mia cameretta di adolescente, sceglierei senza dubbio Julia Holter. Con calma e perseveranza, questa mia coetanea di Los Angeles sta risvegliando il pop anglofono dall'interno, senza clamori né eccentrismi (vedi Joanna Newsom, che pure mi piace moltissimo ma non è per tutti i giorni) e senza giocarsi la carta dell'icona sexy. Ha idee forti e una grande profondità nell'attingere ai suoi linguaggi prediletti (da Kate Bush a

John Cage
composer / conductor1912 - 1992
03. Alfredo Casella -Complete Piano Music. Michele D'Ambrosio (Brilliant Classics -2014).
Nella mia beata ignoranza ho sempre associato il nome di Casella alla mera didattica pianistica e al Fascismo; invece mi trovo improvvisamente davanti a uno dei nostri migliori compositori del secolo passato. Su consiglio del suo collega contemporaneo Mauro Montalbetti, ho iniziato a esplorare questa musica intrisa d'Impressionismo, ma ovviamente c'è dell'altro. Tra le varie influenze sento anche Domenico Scarlatti, altro mio compositore da isola deserta. La "Berceuse Triste, Op. 14" è un pezzo semplice per piano tra i più armonicamente raffinati che abbia mai ascoltato: non sfigura accanto a Debussy, Ravel (di cui Casella fu compagno di studi presso Fauré) o Satie.
04. Elifantree -Movers and Shakers (Eclipse Music -2015).
Interessantissimo e imprevedibile trio svedese/finlandese che ho avuto occasione di ascoltare dal vivo e conoscere personalmente proprio pochi giorni fa, durante la Tallinn Music Week in Estonia (malgrado sia attivo già da quasi dieci anni). I tre hanno un suono molto curato e originale, con echi che vanno dai Morphine alla disco scandinava. Propongono scelte eclettiche, ambiziose e a tratti pericolosamente modaiole, nondimeno condotte in modo sincero e densamente comunicativo.
05. Milton Nascimento -Clube da Esquina 2 (EMI Records -1978).
Il 2015 è stato il mio "anno-Milton" ed evidentemente ne porto tuttora i segni. Dopo mesi interi passati a consumare il primo volume del 1972, mi sono immerso in questo secondo qualche tempo fa e lo sto scoprendo poco a poco, anche perché sono entrambi paragonabili a vere e proprie enciclopedie delle musiche brasiliane.
06. Elliott Smith -Either/Or (Kill Rock Stars -1997).
Sono un grande fan di Smith dalla metà degli anni 2000, e ogni tanto ripesco un suo CD. Nessun altro rappresenta per me l'inquietudine giovanile nella provincia americana degli anni Novanta con la stessa delicatezza e lucidità di Smith (a parte Lisa Germano, in modo diverso). In questi giorni poi sto leggendo David Foster Wallace: mi sa che è stato proprio quest'ultimo a dargli una pacca sul braccio e suggerirgli di tornare a farmi visita.
07. Betti Barsantini -Betti Barsantini (Malintenti Dischi -2014).
Questo lo tengo quasi sempre in macchina, perciò è spesso nelle mie orecchie. Per me Alessandro Fiori e Marco Parente sono i massimi autori italiani di canzoni nati dopo il 1960. Qui scrivono, cantano e suonano insieme. Sono semplicemente meravigliosi, i Betti.
08.

Charlie Haden
bass, acoustic1937 - 2014
Il mio disco Blue Note preferito! Scherzo, comunque ci andiamo molto vicino. Non lo ascoltavo da un paio d'anni. Poco tempo fa ero a un concerto di " data-original-title="" title="">Paolo Bacchetta ed

Ermes Pirlo
accordion
Stefano Battaglia
pianob.1965
09. J.S. Bach -Matth?us Passion. Philippe Herreweghe & Collegium Vocale Gent (Harmonia Mundi -1999-2010).
Tralasciando i commenti sulla partitura, che scatena in me emozioni difficilmente raggiungibili dalle opere di qualunque altro autore, Herreweghe è uno dei miei direttori d'orchestra preferiti e il Collegium Vocale una formazione d'eccellenza mondiale. Ho varie versioni di entrambe le Passioni e in questo periodo sto riascoltando questa: è bellissima, ma non riesce a catturarmi come quella di Ton Koopman del 2006.
10. Chic -C'est Chic (Atlantic Records -1978).
Quest'album contiene, oltre all'irresistibile e abusato successone "Le Freak," un lento intitolato "At Last I Am Free," talmente bello che anche

Robert Wyatt
drumsFoto
Hanne Hvattum.
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