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Le Nuove Avventure di Phillip Johnston

Johnston utilizza alla perfezione una cosa che purtroppo tantissimi altri suoi colleghi non hanno mai nemmeno considerato: lo humor. Colorata e pregnante, la sua “via al jazz” è di quelle davvero intense, vere, profonde, bulimiche nel senso buono e positivo del termine e sempre dannatamente simpatiche.
Phillip Johnston
saxophoneb.1955

Microscopic Septet
band / ensemble / orchestraJoel Forrester
piano
John Zorn
saxophone, altob.1953
Don Davis
saxophoneRichard Dworkin
drums
Dave Sewelson
saxophone, baritone
Paul Shapiro
saxophone
Eugene Chadbourne
guitarb.1954
Nato a Chicago ma poi spostatosi ancora giovane nella "Big Apple" spargendo la ben nota intelligenza musicale jazzistica della Windy City a destra e manca, da oltre un decennio Johnston, stanco dell'aria americana, si è trasferito a Sidney e cominciano a notarsi distintivi segni del suo passaggio.
? il caso di Diggin' Bones dove Johnston unisce nei nuovi Coolerators alcuni dei migliori musicisti contemporanei australiani quali

Alister Spence
pianob.1955

Lloyd Swanton
bass, acousticNic Cecire
drums
Will Holshouser
accordionGeorge Rush
bass

Bobby Previte
drumsb.1957

Wayne Horvitz
keyboardsb.1955
Mark Josefsberg
vibraphoneb.1949

Guy Klucevsek
accordion1948 - 2025
Diggin' Bones è una sorta di enciclopedia utile a tutti coloro vogliano analizzare come costruire nuove strade sonore. Non esiste infatti davvero nessun altro esempio al mondo che tenti la strada della creazione di un nuovo unico e univoco "new sound" in grado di unire un classico "funky organ jazz combo" a composizioni sicuramente moderne e/o moderniste includendo una sorprendente infarinatura di mood klezmer. Allo stesso modo che il disco presenta un "nuovo Johnston," se lo si vuole ancor più avanguardista, l'incredibile range di stili inserito nell'album immediatamente successivo The Adventures of Prince Achmed, colonna sonora del meraviglioso film del 1927 firmato da Lotte Reiniger (creato con la scuola dell'immagine in silhouette, ovviamente ispirato dai racconti de "Le mille una notte" nonché riconosciuto come il primo esempio di film di animazione di una certa lunghezza nella storia del cinema) fa balzare sulla sedia.
Se dunque, solo in paragone, Diggin' Bones si potrebbe considerare quasi come una sorta di nuovo divertissement di Johnston o di esercizio di stile, The Adventures of Prince Achmed è un piccolo capolavoro musicale moderno che omaggia l'Arte con la A maiuscola spalmato in 65 minuti di geniali idee sonore e, fra il resto, eseguito anche dal vivo quale non facile colonna sonora "live" del film.
Il solito "etichettatore selvaggio" potrebbe ovviamente velocemente archiviare il caso usando il maledetto timbro dove c'è scritto "post modern jazz" e a casa tutti contenti. "A casa tutti contenti" un cavolo! Ciò che sta facendo Johnston in questi ultimi anni è sinceramente illuminante e spiazzante. Lasciatemi anzi utilizzare l'aggettivazione di "seminale." Anche perché, non lo si dimentichi mai, Johnston utilizza alla perfezione una cosa che purtroppo tantissimi altri suoi colleghi non hanno mai nemmeno considerato: lo humor.
Colorata e pregnante, la sua "via al jazz" è di quelle davvero intense, vere, profonde, bulimiche nel senso buono e positivo del termine e sempre dannatamente simpatiche.
Andate a scoprirlo.
Foto: Elaine Odgers Norling
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