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MetJazz 2023

Courtesy Marco Benvenuti
Prato
Vari luoghi
11.211.3.2023
Dedicato all'intreccio tra tradizione e innovazione che da sempre caratterizza jazz e musica improvvisata, MetJazz 2023 s'è aperto il pomeriggio di sabato 11 febbraio, alla scuola di musica Giuseppe Verdi di Prato, con uno degli appuntamenti off, ovvero con una conferenza del direttore artistico Stefano Zenni che, con la competenza e la chiarezza che gli sono abituali, ha illustrato alcuni dei molti modi in cui quell'intreccio si è manifestato nella storia del jazz. L'apertura in musica è avvenuta invece lunedì 13, al teatro Fabbricone, con un doppio concerto nel quale al

Mirco Rubegni
trumpet
Gaia Mattiuzzi
vocalsIl trombettista toscano ha presentato My Louis, il suo originale omaggio a

Louis Armstrong
trumpet and vocals1901 - 1971
Gabrio Baldacci
guitar, electricGlauco Benedetti
tubaFederico Scettri
drumsSimone Padovani
percussionMolto diverso, ma ancora una volta un esempio tangibile di come la tradizione e l'innovazione siano intrecciate, quanto proposto dalla Mattiuzzi, alla testa di un quintetto completato da

Alessandro Lanzoni
piano
Alfonso Santimone
piano

Enrico Morello
drumsb.1988
Dopo il concerto di
Dario Cecchini
saxophone, baritone
Emanuele Parrini
violin
Tiziano Tononi
drumsb.1956

Fabrizio Puglisi
piano
Gunter Baby Sommer
drumsb.1943
Parrini e Tononi si conoscono e collaborano attivamente in vari contesti da vent'anni e recentemente hanno deciso di realizzare assieme l'album The Many Moods of Interaction, sul programma del quale si basava il loro concerto. In buona sostanza, un dialogo completamene acustico tra il violino e la batteria, poggiante su una serie di brani dell'uno o dell'altro e su molta improvvisazione. Il tutto all'insegna di importanti valori della musica che i due hanno sempre rimarcato, come quelli sociali e politici presenti in due composizioni di Tononi, "Peaceful Warrior" e "The Water Protectors," o quelli umani presenti nelle dediche dei brani. Un concerto raccolto, ma anche pieno di scarti e invenzioni, dai suoni bellissimi ed evocativi, in continuo e imprevedibile divenire, ben aldilà dei riferimenti a epoche e stili che fanno parte della cultura artistica dei due musicistila New Thing, il free, le avanguardie della black music degli anni Settantale cui eco erano ben percepibili nel vivo tessuto prodotto sul palcoscenico.
Il secondo set della serata avrebbe originariamente dovuto ospitare un solo del sassofonista tedesco

Peter Brötzmann
woodwinds1941 - 2023
Il successivo lunedì 6 marzo, stavolta al Fabbricone, erano in scena due progetti piuttosto diversi tra loro. Ha aperto il quintetto di Leonardo Radicchi, che divide il suo impegno come artista a quello di cooperatore internazionale con Emergency e che, proprio per questo, a causa della pandemia ha negli ultimi anni dovuto privilegiare il suo secondo ruolo. Giusto perciò offrirgli la possibilità di presentare dal vivo il suo più recente progetto non ancora documentato su disco, il Creative Music Front. Capitanato dal sassofonista umbro, il quintetto era completato da Ruggero Fornari alla chitarra,

Pietro Paris
bassb.1984

Nazareno Caputo
vibraphoneNel secondo concerto quello del trio Anhoki, capitanato da

Cristiano Calcagnile
drums
Hasaan Ibn Ali
piano1931 - 1980

Giorgio Pacorig
pianoIl festival si è concluso il successivo lunedì 11 marzo, al Teatro Metastasio, con l'appuntamento forse più prestigioso: uno dei sue soli concerti italiani della chitarrista statunitense

Mary Halvorson
guitarTags
Live Review
Neri Pollastri
Italy
Florence
Mirco Rubegni
Gaia Mattiuzzi
Louis Armstrong
Gabrio Baldacci
Glauco Benedetti
Federico Scettri
Simone Padovani
Alessandro Lanzoni
Alfonso Santimone
Gabriele Evangelista
Enrico Morello
Dario Cecchini
Emanuele Parrini
Tiziano Tononi
Fabrizio Puglisi
Gunter "Baby" Sommer
Peter Brotzmann
Leonardo Radicchi
Ruggero Fornari
Pietro Paris
Lorenzo Bassi
Nazareno Caputo
Cristiano Calcagnile
Hasaan Ibn Ali
Giorgio Pacorig
Mary Halvorson
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