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Ricordiamo Gerald Wilson

Gerald Wilson
composer / conductor1918 - 2014
Tra i due periodi c'è un decennio vissuto nell'ombra. Tra la fine degli anni sessanta e l'inizio degli Ottanta il bandleader non incise dischi, anche se continuava a comporre e dirigere formazioni d'alto livello in California col suo stile unico, swingante come Basie e sofisticato quanto Duke.
La prova si ebbe in Italia nel 1986, quando fu invitato a Verona Jazz da Nicola Tessitore, un direttore artistico quanto mai coraggioso e lungimirante. Gerald Wilson veniva in Italia per la prima volta ed offrì due concerti entusiasmanti. Il primo, gratuito, il pomeriggio del 29 giugno in Piazza Bra e il secondo la sera successiva al Teatro Romano, dividendo il palco con

Gil Evans
composer / conductor1912 - 1988
Quella big band presentava solisti come
Oscar Brashear
trumpetb.1944

Snooky Young
trumpet1919 - 2011
Garnett Jnr Brown
tromboneb.1936

Buster Cooper
tromboneb.1929

Harold Land
saxophone, tenor1928 - 2001

Ernie Watts
saxophone, tenorb.1945

Jerome Richardson
woodwinds1920 - 2000

Milcho Leviev
pianob.1937
L'allora direttore di "Musica Jazz," Pino Candini, scrisse nella recensione del concerto: ..."si è fatta conoscenza diretta di questo dinamico ed eclettico leader, arrangiatore ed ex trombettista oggi 68enne, che raggiunse il top della celebrità nei primi anni '60 quando dirigeva un'orchestra giudicata pressoché perfetta dai critici USA di allora. Nelle sue partiture ci sono tutti i luoghi canonici della gloriosa tradizione delle big bands nere, da

Jimmie Lunceford
composer / conductor1902 - 1947
Quali sono stati i suoi primi approcci con la musica e con il jazz in particolare?
Gerald Wilson: Le prime esperienze musicali le ho svolte in famiglia. La mamma mi ha dato le prime lezioni di pianoforte e nell'infanzia ho continuato a esercitarmi coi miei fratelli. All'età di sette-otto anni ebbi la fortuna di ascoltare i dischi di

Jelly Roll Morton
piano1890 - 1941

Louis Armstrong
trumpet and vocals1901 - 1971

Kid Ory
trombone1886 - 1973
Cosa può dirci sul suo lavoro con Jimmie Lunceford?
G.W.: Entrai nell'orchestra di Lunceford nel giugno del 1939 e la lasciai nell'aprile del 1942. Comunque la mia formazione musicale avvenne prima, a Detroit, dove trascorsi cinque anni. Laggiù c'erano eccellenti musicisti come i McKinney's Cotton Pickers, che mi piacevano particolarmente, e ricordo che poco dopo suonai con alcuni di loro nella band di Cecil Lee e in altre occasioni. Non si parla molto di Detroit ma l'ambiente musicale di allora era molto stimolante. Nel 1938 vi incontrai

Dizzy Gillespie
trumpet1917 - 1993
Edgar Hayes
b.1904Torniamo a Lunceford. Fu gravoso per Lei occupare la sedia che era stata di

Sy Oliver
arranger1910 - 1988
G.W.: Non si può dire che io presi il posto di Sy Oliver. Era impossibile arrivare a sostituire il più grande arrangiatore di quel periodo, che fu anche un eccellente compositore e solista di tromba. Ad ogni modo quella scrittura mi stimolò molto ad apprendere e perfezionare la mie conoscenze musicali, e in quegli anni iniziai anche a comporre e orchestrare.
Ci può parlare della sua prima big band?
G.W.: Quando nel 1944 fui congedato dalla marina militare, pensai di organizzare una mia orchestra che visse dal novembre di quell'anno fino al luglio 1946. Ricordo che avemmo un grande successo: due tournée negli Stati Uniti con tappe all'Apollo Theater di New York, al night club El Gato di Chicago, al Riviera di St.Louis. Incidemmo 88 brani e per qualche tempo la mia cantante fu

Ella Fitzgerald
vocals1917 - 1996

Joe Williams
vocals1918 - 1999

Snooky Young
trumpet1919 - 2011

Ernie Royal
trumpet1921 - 1983

Melba Liston
trombone1926 - 1999

Buddy Collette
saxophone, tenor1921 - 2010

Red Callender
bass, acoustic1916 - 1992
Quell'orchestra ebbe un grande successo ed era considerata tra le più moderne di allora, ma lei preferì scioglierla per riprendere il lavoro di solista e arrangiatore per altri. Perchè?
G.W.: Mi resi conto che avevo toccato la vetta del successo troppo presto senza aver ancora raggiunto lo stile che mi proponevo di sviluppare nel linguaggio per grande orchestra. Così decisi di fermarmi e studiare, pur continuando a suonare la tromba con altri. Per due anni, dal 1948 al 1950, lavorai con

Count Basie
piano1904 - 1984

Duke Ellington
piano1899 - 1974
Il giovane

Eric Dolphy
woodwinds1928 - 1964
G.W.: Eric era ancora un giovane studente quando suonò nella mia orchestra negli anni cinquanta. Lo conoscevo bene ed eravamo molto amici, come lo sono ancora della sua famiglia che vive a Los Angeles. Egli era già allora un valido musicista di estrazione moderna, era molto influenzato dal bebop e dallo stile di

Charlie Parker
saxophone, alto1920 - 1955
Ricordo che Dolphy ha ammesso una profonda gratitudine nei suoi contronti. Sia dal punto di vista musicale ("la big band di Wilson -disse-suonava moderno già nel 1944 ed io ho registrato un suo arrangiamento di 18 anni fa che suona tuttora fresco.") che da quello umano. Lei ha poi dedicato a Dolphy il brano "Eric."
G.W.: Quel brano gli fu dedicato quand'era ancora in vita e anche Dolphy scrisse una composizione per me che si chiama "G.W." e si trova in Outward Bound della Prestige.
Le incisioni della sua orchestra con Dolphy rimangono un mistero. Non si conoscono i titoli, le date o l'etichetta. Può darci qualche chiarimento?
G.W.: Purtroppo non posso essere di grande aiuto in quanto non ricordo molto. Eric registrò con me in molte occasioni sia nel campo del jazz che in quello del rock. Nessuno sa che egli era con la mia orchestra in "For Your Love," di Ed Towsend, un grande successo della Capitol. Inoltre è presente in un album di jazz prodotto dall'allora manager dei Platters. Non ricordo il titolo ma comprendeva brani come "Lady Is a Tramp" "Couldn't Love, Couldn't Cry," "Out of This World" e altri quattro temi.
Cosa ha da dire dell'influenza spagnola e messicana nella sua musica? Molti suoi temi sono stati dedicati a famosi toreri...
G.W.: Sono stato e sono ancora molto attratto dal folklore spagnolo e messicano perchè mia moglie è messicana. Nella mia musica sono confluiti vari elementi dal folklore di quei paesi che è poi legato anche al mondo delle corride. Ho conosciuto grandi toreri e ho dedicato a loro molti temi: Carlo Arruza, Lomenin, José Ramon Tirado ("Viva Tirado"), Antonio Del Olivar, Manuel Capetillo...
I suoi lavori sono quanto mai eclettici. Lei ha spaziato fino alla musica pop e a quella sinfonica. Al di fuori del jazz cosa le ha dato più soddisfazione?
G.W.: Il mestiere di arrangiatore non è sempre ricco di gratificazioni; alcune mie orchestrazioni hanno venduto milioni di copie accompagnando famosi cantanti ma il mio nome, quando è apparso in copertina, era micoscopico. Ho scritto 39 orchestrazioni per

Ray Charles
piano and vocals1930 - 2004

Nancy Wilson
vocals1937 - 2018

Ella Fitzgerald
vocals1917 - 1996
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