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Rinascita di primavera: una panoramica sui prossimi festival

Courtesy Roberto Cifarelli

Giovanni Guidi
pianoDurante questo interminabile periodo, il bisogno di musica dal vivo si è fatto sentire sempre più impellente, sia per i musicisti che per il pubblico: un insopprimibile bisogno fisico, sensoriale, intellettuale, emotivo, relazionale, economico... Nonostante gli inevitabili e continui ripensamenti dei programmi, le precauzioni da garantire, i rischi da correre, proporre e ascoltare musica dal vivo si pone ora come una priorità assoluta, una sfida, un atto di fede e di resistenza per poter guardare con speranza al futuro. Abbiamo tutti bisogno in altre parole di questa rinascita nel segno dell'incontro e della creatività, che sotto il profilo sociale sta assumendo un senso liberatorio, tonificante e propiziatorio.
Nel lungo lasso di tempo di chiusura si è fatto di tutto per diramare messaggi di speranza, per dimostrare di essere sempre vivi e attivi proponendo una gran quantità di apparizioni on line, grazie alle attuali tecnologie di comunicazione. Iniziative pregevoli, più o meno riuscite e comunque lodevoli, ma è indubbio che vedere un concerto su uno schermo a casa propria non è che un surrogato, un pallido miraggio dell'evento dal vivo. Il lavoro a remoto può funzionare in certi settori e forse potrà anche essere incrementato una volta superata l'emergenza Covid, ma rappresenta un'incompatibile contraddizione, una negazione in termini nell'ambito della musica e dello spettacolo in genere.
Quest'attività surrogatoria a distanza ha comportato evidentemente gravi conseguenze economiche, che hanno coinvolto tutte le categorie degli operatori dello spettacolo a cominciare dai musicisti. A tale proposito, Giovanni Guidi in un'intervista pubblicata a febbraio ebbe a notare: ?...mi sono preso l'impegno per tantissimi concerti, che facevo da casa mia intervenendo in tanti festival attraverso le loro pagine; paradossalmente ho lavorato quasi come non mai in vita mia. Dico "lavorato," anche se in realtà si è trattato di concerti fatti quasi tutti gratuitamente o con lo scopo di raccogliere fondi per beneficenza?.
Ed èdi jazz dal vivo, della ripresa dei festival e delle rassegne che vogliamo parlare ora, soffermandoci su alcuni degli appuntamenti già in corso o di prossimo avvio. Sandra Costantini, storica direttrice artistica, organizzatrice e responsabile di Crossroads, non è certo stata con le mani in mano nei mesi di silenzio, carica di quell'ottimismo e di quella determinazione che di questi tempi sono risorse indispensabili. Ha dovuto rivedere a più riprese i suoi piani, fino ad arrivare al calendario attuale che prevede sessanta serate, partite il 17 maggio da Correggio per finire a inizio dicembre. ?Il problema è che si naviga a vistaha affermato a tale proposito oltre due mesi fa, quando la situazione era ancora in alto mare...come per altro da un anno a questa parte. Si lavora nella preparazione degli eventi come se tutto fosse possibile, salvo poi fare i conti coi vari DPCM, ordinanze, blocchi... Siamo diventati abilissimi nel fare e disfare in continuazione?.
Viene spontaneo domandarsi se in questa situazione pandemica ancora difficile e fluida prevalgano l'esigenza e la voglia di musica dal vivo o la preoccupazione per i rischi sanitari e le limitazioni da adottare. ?Di sicuro prevale la voglia di tornare alla musica dal vivoè l'opinione di Sandraquesta paralisi è stata insopportabile. Memori anche dell'esperienza del 2020, quando nella finestra che si aprì tra giugno e i primi di ottobre con Crossroads Reloaded tutto funzionò a meraviglia, ci si sente del tutto sicuri in un luogo di spettacolo, dove vengono adottate e rispettate per filo e per segno tutte le misure di prevenzione e sicurezza?.
Anche quest'anno a Crossroads non mancano le produzioni originali. ?La produzione più imponenteprecisa la responsabile artisticaè come sempre quella che ogni anno coinvolge l'Italian Jazz Orchestra con artisti di fama, ogni volta impegnata in repertori diversi... Il 3 luglio, a Rimini, vedremo la compagine jazz e classica diretta da Fabio Petretti in un omaggio a

Frank Sinatra
vocals1915 - 1998
Sarah Jane Morris
vocals
Enrico Rava
trumpetb.1939

Paolo Fresu
trumpetb.1961

Fabrizio Bosso
trumpet
Mauro Ottolini
sousaphoneb.1972

Javier Girotto
saxophoneb.1965

Fin dagli esordi la caratteristica determinante che connota Crossroads è quella di coinvolgere l'intero territorio regionale. Lo scopo di Sandra Costantini è sempre stato quello di tessere una trama, una ragnatela di distribuzione da Piacenza alla Romagna. ?Il lavoro di tessitura è immane;afferma Costantini a tale propositola difficoltà sta nel fatto che ogni anno bisogna ricominciare da capo, nessuna certezza è data. Per fortuna esiste uno zoccolo duro, laddove la tradizione è radicata nella nostra storia: Ravenna, Correggio, Rimini, Imola, ma anche piccole realtà come Russi, Fusignano, Solarolo, Massa Lombarda... Nel 2021 abbiamo alcune nuove adesioni: realizzeremo un paio di concerti a Bologna, in collaborazione col Camera Jazz Club e Piero Odorici, ed entrano nel circuito per la prima volta Castelnuovo Rangone e Medicina?.
Ormai è tradizione che Crossroads comprenda la dozzina di serate di Correggio Jazz, giunto alla diciannovesima edizione; tutti i suoi concerti si tengono all'interno del Teatro Asioli. L'apertura di Crossroads, appunto a Correggio il 17 maggio, è stata affidata a Little Italy, formazione giovane diretta da Giovanni Guidi. ?Con Giovanni abbiamo un rapporto anticosostiene Alessandro Pelli, direttore del Teatro Asiolila sua Rebel Band, come la Cosmic di Petrella, nacque a e per Correggio, a seguito di una nostra specifica commissione. Ci ha fatto molto piacere ospitare questo suo nuovo progetto, che quasi potremmo definire "new bottle, old wine": la sua musica preferita con un suono decisamente rinnovato?. Infatti il concerto di Little Italy, incorniciato da due riproposizioni di "Santa Lucia," la canzone per antonomasia che a cavallo fra Ottocento e Novecento ha accompagnato i migranti italiani in America, ha contenuto un brano di

Bob Dylan
guitar and vocalsb.1941
? il caso di approfondire in particolare le due produzioni originali del festival correggesco, incentrate sulla On Time Band, notevole ensemble con la direzione e gli arrangiamenti di

Cristiano Arcelli
saxophone, altoOltre all'attività di Crossroads, questa fine di primavera vede anche la ripartenza di altre realtà altrettanto consolidate, in svariati ambiti territoriali e di diverso orientamento estetico. Rimanendo in Emilia-Romagna, è il caso di ricordare l'impegno dell'Associazione forlivese Area Sismica, coordinata da Ariele Monti (vedasi la sua intervista di inizio di maggio). Oltre all'abituale stagione della sede istituzionale di Ravaldino in Monte, dove il 30 giugno è previsto il trio di

David Murray
saxophone, tenorb.1955

Alexander Hawkins
pianob.1981
? già ripartita invece la programmazione annuale di AngelicA, la cui attività si muove anch'essa senza preclusione di generi musicali. Al Teatro Comunale di Modena, in coproduzione con la Fondazione del Teatro stesso, il 29 aprile si è tenuta l'anteprima con la Shaloma Locomotiva Orchestra, un'ampia e composita formazione, integrata da ospiti di fama internazionale fra i quali Paolo Fresu, che ha eseguito musiche di Mirco Mariani, arrangiate da

Domenico Caliri
guitarDopo l'anteprima modenese, la programmazione della 31^ edizione di AngelicA è partita il 15 maggio e si concluderà il 19 giugno: tredici serate, tutte all'interno della sede bolognese del Teatro San Leonardo. Il festival prevede anche proposte vicine al jazz e alla musica improvvisata, recuperando alcuni concerti soppressi nella stagione autunnale. Fra le presenze italiane ricordo la pregevole solo performance di

Roberto Dani
drumsA quella del percussionista vicentino ha fatto seguito la solo performance della pianista francese

Eve Risser
pianob.1982
Un'altra presenza francese, sempre in solo performance, ha spiccato ad AngelicA una settimana dopo: quella del chitarrista e performer

Julien Desprez
guitarSe ho voluto inserire queste mini-recensioni nel contesto della presente trattazione, non è solo a dimostrazione che l'attività concertistica è ormai entrata nel vivo nel migliore dei modi, ma soprattutto a conferma che solamente assistendo di persona agli eventi ci permette di ricevere sensazioni individuali, uniche e irripetibili. Volendo infine allargare lo sguardo sul mutevole panorama dei festival italiani che prenderanno il via nel prossimo futuro, segnaliamo innanzi tutto NovaraJazz, che si svolgerà nei primi due fine-settimana di giugno, sotto la direzione dei suoi fondatori Riccardo Cigolotti e Corrado Beldì (vedi l'intervista pubblicata su questo sito il 17 maggio). Altri ancora, tradizionalmente primaverili, hanno optato prudenzialmente per uno slittamento verso l'estate. Bergamo Jazz, praticamente il primo sotto la direzione artistica di

Maria Pia De Vito
vocalsb.1960

Michael League
bass
Bill Laurance
piano
Lionel Loueke
guitarb.1973

Jeff Ballard
drumsb.1963

Danilo Rea
piano
Gianluigi Trovesi
saxophone
Giorgio Li Calzi
trumpetb.1965
Vicenza Jazz invece, sotto l'inossidabile direzione di Riccardo Brazzale, ha preferito slittare a luglio, dall'1 al 10: puntando su sedi all'aperto, gioca il suo asso nell'ultima serata con il formidabile quartetto di

Antonio Sanchez
drumsb.1971
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