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Toma? Grom, Zlatko Kau?i?: The Ear Is the Shadow of the Eye
ByGli stessi musicisti spesso riascoltano il prodotto registrato della loro improvvisazione, per svelare particolari di cui non erano consapevoli durante la realizzazione e addirittura cambiando il loro giudizio nei riguardi di un'intera performance. Il CD in questione, dall'accattivante titolo sinestesico The Ear Is the Shadow of the Eye, fa pensare che già durante la registrazione i due protagonisti fossero profondamente consapevoli di quanto andavano sviluppando. Concentrazione, consapevolezza, profondità di ascolto reciproco sono percepibili immediatamente anche dal fruitore, fin dal primo ascolto. Emerge la convinzione, la determinazione, l'attenzione di chi costruisce insieme.
La musica è stata registrata nel dicembre dello scorso anno, in una situazione domestica quale è la cucina di

Zlatko Kau?i?
drumsQuesto lavoro riflette senza dubbio la condizione di familiarità in cui è stato realizzato, ben condivisa da
Tomaz Grom
bass, acousticNel corso del CD, i due musicisti scavano suoni e costruiscono spazi abolendo ogni gerarchia delle funzioni strumentali, intrecciandosi con la leggerezza e l'elastica precisione della ragnatela, ma anche con la forza enigmatica delle fibre legnose. La varietà timbrica trasmette questa energia materica, spesso attraverso il contrasto, come nel brano d'apertura, "From Hands to Ears," dove il titolo stesso denuncia l'attenzione che passa (in tutto il disco) tra gesto e suono. Qui i suoni gravi, riverberanti e cadenzati delle pelli si incrociano con quelli graffianti del contrabbasso con l'archetto, che si lacerano negli armonici. Contrasto di registro, ma pure di modello espressivo.
I titoli dei brani (espressi sia in inglese che in sloveno) offrono stimoli all'ascolto, cercano sinestesie, ma giocano anche sull'ironia sottile, sul ribaltamento del senso comune. I suoni si allontanano da quelli prodotti abitualmente dagli strumenti, che in qualche modo mantengono però una forte identità. Si intrecciano in fitti reticoli ("Fogetting Won't Help"), indagano risonanze e riverberi, addensandosi in grumi spaziali ("Goldfish"), si immergono in bagliori sinistri che evocano Hitchcock in "Cargo," giocano con il silenzio in "Lucky Claw" e "Sound Out." Inutile ripeterlo: è un disco che acquista nuovo senso ad ogni ascolto, anche per la splendida, nitida registrazione, curata dallo stesso Grom.
Album della settimana. ">
Track Listing
From Hands to Ears / Iz rok v u?esa; Learning Lessons of Memory / U?na ura spomina; The Ear Is the Shadow of the Eye / Uho je senca o?esa; Forgetting Won't Help / Pozaba ne pomaga; Goldfish / Zlata ribica; Cinema Ear * / Kino uho; Cargo / Tovor; Two Right Hands / Dve desni roki; Though Ashtray (Pepelnik), I Still Like to Read Your Poems / ?eprav si Pepelnik, rad berem tvoje pesmi; Lucky Claw / Sekira v ledu; Sound Out / Zvonka pavza; Battling for a Title / Za naslov se boriva.
Personnel
Zlatko Kau?i?
drumsTomaz Grom
bass, acousticAdditional Instrumentation
Toma? Grom: also freeze, voice on Cinema Ears; Zlatko Kau?i?: also percussion, objects, amplified zither.
Album information
Title: The Ear Is the Shadow of the Eye | Year Released: 2020 | Record Label: Self Produced
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