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Ai Confini tra Sardegna e Jazz - XXXVI Edizione

Courtesy Luciano Rossetti (Phocus Agency)
Sant'Anna Arresi
7.8-8.9.2021
Trentaseiesima edizione del festival Ai Confini tra Sardegna e Jazz. La prima senza Basilio Sulis, creatore e visionario direttore artistico della manifestazione, scomparso lo scorso novembre e ricordato con una bella e affettuosa mostra fotografica curata dal nostro Luciano Rossetti.
Edizione di transizione e di tributo a Basilio, dunque. Edizione che ha proseguito quanto fatto in passato, ma ha mostrato anche diversi segnali di discontinuità.
In linea con la gestione precedente, la Direzione Artistica Associazione Culturale Punta Giara ha avuto una spiccata attenzione per le musiche libere e l'improvvisazione radicale, nonché buona flessibilità e sensibilità nel gestire le assenze dell'ultimo minuto (inevitabili di questi tempi).
La novità prevalente di quest'anno era invece il forte coinvolgimento del territorio. Le serate centrali del festival sono state precedute e seguite da numerose tappe nei comuni limitrofi. Uno sforzo particolare è stato inoltre dedicato a stimolare l'interesse dei turisti basati nella vicina Porto Pino, con concerti in loco all'alba e a mezzanotte.
Il nucleo forte del festival si è comunque svolto nella consueta Piazza del Nuraghe a Sant'Anna Arresi dove, nelle prime due serate e sempre in un'ottica di coinvolgimento del territorio, abbiamo ascoltato prevalentemente musicisti sardi.

Antonello Salis
accordionGavino Murgia
saxophone
Hamid Drake
drumsb.1955

Paolo Angeli
guitar and vocalsb.1970
Paolo Angeli, in compagnia del tenores
Omar Bandinu
vocalsParafrasando il titolo del festival, con le contaminazioni di "The Crossing" di

Enzo Favata
saxophone, sopranob.1956
Pasquale Mirra
vibraphone
Rosa Brunello
bass, acousticMarco Frattini
drumsIl fitto e delicato interplay del duo Pasquale MirraHamid Drake, il gioioso quartetto di

David Murray
saxophone, tenorb.1955

Aruán Ortiz
pianob.1973

James Brandon Lewis
saxophone, tenorb.1983

Alexis Marcelo
keyboards
Silvia Bolognesi
bass, acousticLa "Elephantine Band" di Maurice Louca, con la sua torrida energia, le articolazioni ritmiche complesse e le melodie danzanti dai profumi d'oriente, ha fornito spunti di notevole interesse, anche se non sempre collegati tra loro in modo lineare e consequenziale.
I friulani Maistah Aphrica (gioco di parole di derivazione dialettale per indicare che i musicisti della band non sono mai stati in Africa) ha portato la musica verso poliritmie danzanti quasi, ma non propriamente, afrobeat, impreziosite da poderose incursioni dei fiati e dell'elettronica.
Splendido il concerto dei Sound Glance (

Marco Colonna
clarinet, bassb.1978

Fabrizio Puglisi
pianoGunter Sommer
b.1943Più legato alla tradizione afroamericana, ma di altrettanto impatto, il concerto del quartetto di Aruán Ortiz (Hamid Drake, Silvia Bolognesi, Pasquale Mirra), che nel suggestivo scenario della miniera Serbariu di Carbonia ha chiuso in bellezza il festival lasciando (forse) intravedere quali saranno le direzioni verso cui la manifestazione punterà in futuro.
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Antonello Salis
Gavino Murgia
Hamid Drake
Paolo Angeli
Omar Bandinu
Enzo Favata
Pasquale Mirra
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Marco Frattini
David Murray
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Alexis Marcelo
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Maistah Aphrica
Marco Colonna
Fabrizio Puglisi
Gunter Sommer
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