Home » Articoli » Multiple Reviews » The Art of Perelman-Shipp: Voll. 1-7
The Art of Perelman-Shipp: Voll. 1-7


Ivo Perelman
saxophone, tenorb.1961

Matthew Shipp
pianob.1960

William Parker
bassb.1952

Gerald Cleaver
drumsb.1963
Questa nuova pubblicazione potrebbe apparire eccessiva, a rischio di ridondanza, vista anche la breve distanza temporale dall'altra raccolta citata. Sette volumi che ora si aggiungono ai sei della serie precedente e all'abbondante condimento di altri singoli CD da parte dell'attivissima e caparbia etichetta Leo Records possono spaventare ed espongono al rischio dello sfinimento. Eppure, ascoltando con calma questo corposo assemblaggio di materiali, totalmente improvvisati, si scopre ancora una volta un ricco giacimento di stimoli preziosi, con tante vene aurifere quanti sono i volumi. Musica non composta, ma pianificata con cura nelle modalità costruttive, nei rapporti dialogici, nei climi espressivi, nello scandaglio timbrico. Il tutto è accompagnato dalle copertine con le realizzazioni grafiche dello stesso Perelman: un segno laccato, ambra su fondo nero, preciso e delicato, che richiama calligrafie orientali. Ma che si allaccia anche al modo del sassofonista di tracciare la propria musica: dettagliato, meticoloso, enigmatico ma molto espressivo.
La pregnanza dell'ascolto è garantita, sia che si voglia partire dall'unico duo di Perelman e Shipp, ossia dal sesto volume, indicato dagli stessi protagonisti come il fulcro attorno al quale ruotano tutti gli altri dischi, siglato con il titolo Saturn, oppure che si segua la scansione indicata dai numeri di serie, ognuno dei quali porta il nome di un satellite di Saturno, tracciando una mappa cosmologica che parte da Titan, con William Parker al contrabbasso. O che si voglia invece seguire la propria curiosità, scegliendo il volume che più attrae per gli altri musicisti coinvolti, come a noi è accaduto nel caso del settimo, dove la presenza di un titano quale

Andrew Cyrille
drumsb.1939

Volume 1: Titan
Leo Records
2017
Valutazione: * * * *
Si ricordava che la prima registrazione in cui Perelman e Shipp si incontrarono, nel 1996, fu condivisa dallo stesso William Parker. L'incontro si rinnovò successivamente solo nel 2014, ma è evidente che il trio in questione poggia su una forte empatia e non c'è dubbio che la solida scansione di Parker imprima un carattere di fisicità e nel contempo di densità espressiva. Cosa ben percepibile nella parte iniziale del lungo brano (circa venti minuti) che chiude il CD, dove il controcanto del contrabbasso con l'archetto si impasta alle note del tenore e del pianoforte, dapprima meditative e contemplative, poi sempre più focalizzate su figure insistite e circolari. Spesso nel corso del brano il pianoforte tace e si aprono squarci di intenso dialogo tra tenore e contrabbasso.

Volume 2: Tarvos
Leo Records
2017
Valutazione: * * * *
La presenza di un batterista come Bobby Kapp, dal suono schietto e dalle libere costruzioni ricche di sfumature dinamiche, rivolge il sound del trio verso un'astrazione accesa e intricata (in brani come "Part 1" e "Part 5," dove risalta la proverbiale maestria sui sovracuti di Perelman), ma pure verso riflessioni e ricerche intense sul suono e sugli intrecci più trasparenti e filigranati tra gli strumenti. Pur poco conosciuto, Kapp è un veterano del free e dalla metà degli anni Sessanta è stato attivo a New York con collaborazioni che lo hanno visto al fianco di

Gato Barbieri
saxophone1934 - 2016

Dave Burrell
pianob.1940

Marion Brown
saxophone, alto1931 - 2010

Noah Howard
saxophone, alto1943 - 2010

Volume 3: Pandora
Leo Records
2017
Valutazione: * * * * ?
In Pandora è all'opera un quartetto di nobili origini: al trio con Parker si unisce qui la batteria di

Whit Dickey
drums
David S. Ware
saxophone, tenor1949 - 2012

Volume 4: Hyperion
Leo Records
2017
Valutazione: * * * * ?
Nel pianeta Hyperion, accanto alla coppia titolare prende posto il contrabbasso di

Michael Bisio
bass, acoustic
Volume 5: Rhea
Leo Records
2017
Valutazione: * * * * ?
Si torna al quartetto, con l'aggiunta al precedente organico di Dickey alla batteria. La sintonia raggiunge qui un punto cardinale di fluidità. Il brano iniziale, di circa sedici minuti, accosta due episodi principali, quasi equivalenti nella durata, uno mosso e l'altro disteso, riflessivo. L'andamento ritmico frizzante e lineare che contraddistingue l'esordio denota pure la fisionomia di parecchi episodi in quello che è il disco più brioso e fruibile della raccolta.

Volume 6: Saturn
Leo Records
2017
Valutazione: * * * * * Il sistema di esplorazione, scandaglio, riflessione, digressione su cui si basa il lavoro di Perelman e Shipp è sviluppato in modo intenso nel contesto del duo. La riflessione rapsodica del sax nel primo brano, intrecciata agli arpeggi del pianoforte, diventa computo serrato in campo politonale nella "Part 2" e si volge a denso accordi ed esplorazioni ad ampio raggio delle possibilità del sax nel terzo brano, tra balzi di registro, contrasti dinamici, differenze dell'attacco, metamorfosi melodiche. Il tutto assecondato, suggerito, partecipato dal pianoforte di Shipp. Ma ogni brano è un'avventura a sé, appunto.

Volume 7: Dione
Leo Records
2017
Valutazione: * * * * * L'ultimo satellite saturniano preso in considerazione, Dione, vede come anticipato la presenza di Andrew Cyrille, alla cui batteria dalle dinamiche connotazioni danzanti è lasciato un frizzante esordio, trafitto poco più di un minuto dopo da un urlo repentino del sax. Una vera staffilata, che introduce la fitta turbolenza di una disputa densa di contrasti e di empatie. Il secondo episodio vede il duo Perelman-Shipp in una delle più convincenti escursioni nel clima della musica contemporanea. In questo caso sembra frutto di composizione, tale è l'equilibrio delle parti, tale la chiarezza di un pensiero coerente. Ancora si segnalano i quasi tredici minuti della "Part 3," che come in altre occasioni entra repentinamente in medias res, con una particolare densità timbrica, resa fluida e nel contempo irta di feconde asperità dal lavoro stupefacente di Cyrille. Per continuare a scoprire, non resta che l'impegnativa ma gratificante impresa del riascolto.
Musicisti:
The Art of Perelman-Shipp -Volume 1: Titan
Ivo Perelman: sax tenore; Matthew Shipp: pianoforte; William Parker: contrabbasso.
The Art of Perelman-Shipp -Volume 2: Tarvos
Ivo Perelman: sax tenore; Matthew Shipp: pianoforte; Bobby Kapp: batteria.
The Art of Perelman-Shipp -Volume 3: Pandora
Ivo Perelman: sax tenore; Matthew Shipp: pianoforte; William Parker: contrabbasso; Whit Dickey: batteria.
The Art of Perelman-Shipp -Volume 4: Hyperion
Ivo Perelman: sax tenore; Matthew Shipp: pianoforte; Michael Bisio: contrabbasso.
The Art of Perelman-Shipp -Volume 5: Rhea
Ivo Perelman: sax tenore; Matthew Shipp: pianoforte; Michael Bisio: contrabbasso; Whit Dickey: batteria.
The Art of Perelman-Shipp -Volume 6: Saturn
Ivo Perelman: sax tenore; Matthew Shipp: pianoforte.
The Art of Perelman-Shipp -Volume 7: Dione
Ivo Perelman: sax tenore; Matthew Shipp: pianoforte; Andrew Cyrille: batteria.
Tags
Andrew Cyrille
Ivo Perelman
Matthew Shipp
Michael Bisio
William Parker
Whit Dickey
Maurizio Zerbo
Bobby Kapp
Comments
PREVIOUS / NEXT
Support All About Jazz
