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Brda Contemporary Music Festival 2019

?martno (Slovenia)
Casa della Cultura, Chiesa di San Martino
12-14.09.2019
Il minuscolo villaggio di ?martno (San Martino) sorge sulla sommità di un'altura del Brda sloveno, terra ricca di ottimi vini, gemella del vicinissimo Collio friulano. Qui si svolge da nove anni il Brda Contemporary Music Festival, per iniziativa del vivace, attivissimo batterista Zlatko Kau?i?. Il borgo fortificato è avvolto ancora dalle mura trecentesche, con sei basse torri cilindriche e un campanile merlato che svetta nel centro. Oggi, adeguatamente curato e ristrutturato, è baluardo non solo della protezione di architetture difensive e abitative preziose, ma attraverso il festival si pone come uno tra i luoghi di attenzione a un approccio musicale che sempre più incontra difficoltà nella propria diffusione e nella considerazione, in un mondo votato alla superficialità, all'omologazione.
Il pubblico di questa forma artistica e creativa, sebbene affezionato e attrezzato, si assottiglia sempre più e vede la fascia d'età media alzarsi in modo preoccupante. Nonostante questo, molti giovani e giovanissimi restano interessati alla pratica e al fascino dell'improvvisazione, come dimostrato dal gruppo folto che ha partecipato al consueto workshop di tre giorni, tenuto in quest'occasione da

Gerry Hemingway
drumsb.1955

Philipp Wachsmann
violin
Ivo Perelman
saxophone, tenorb.1961
Torben Snekkestad
saxophoneUn duo inedito dunque, che ha aperto la prima serata del festival, dopo una performance di danza e contrabbasso alla Galleria d'Arte del villaggio, e dopo il concerto in solo di Wachsmann, nella chiesa di San Martino. La performance coreografico- musicale, con il corredo delle foto su grandi pannelli di Nada ?gank (riguardante un'altra performance all'aperto degli stessi artisti), ha visto la danzatrice Andreja Podrzavnik e il contrabbassista Jo?t Dra?ler in buona sintonia tra delicata gestualità e utilizzo ad ampio raggio timbrico e ritmico dello strumento.
Il solo di Wachsmann ha sfruttato con sapienza l'accentuato riverbero della chiesa, esordendo con suoni sparsi e distanziati, che alternavano note singole e frasi distese, attingendo poi spontaneamente al vasto background del musicista: dalle esperienze con la musica contemporanea, iniziate con lo studio presso Nadia Boulanger nella Parigi degli anni Sessanta, a quelle con gli improvvisatori storici della scena europea, tra cui

Derek Bailey
guitar1932 - 2005

Evan Parker
saxophone, sopranob.1944

Barry Guy
bass, acousticb.1947
Il duo di Kau?i? e Snekkestad ha funzionato con la spontaneità del primo incontro. I musicisti si sanno ascoltare, reagiscono con fantasia ai reciproci stimoli. Zlatko realizzando densi incroci ritmici e ricchi fondali timbrici, assecondando i contrasti dinamici del tenore, talora scuro e granuloso, e del soprano, che tende ai timbri secchi e metallici. Il batterista sloveno ha confermato la propria versatilità e sensibilità; Snekkestad ha mostrato di conoscere bene e di saper mescolare con gusto personale tanti stimoli provenienti dalla scena creativa europea, con riferimenti a

Evan Parker
saxophone, sopranob.1944
La performance in solo di Hemingway, che ha aperto la seconda serata alla Casa della Cultura, era impostata su coordinate affatto diverse. Si tratta di un lavoro che affonda le radici nelle realizzazioni di Solo Works, registrato nel 1981, di Acoustic Solo Works 1983-94 e di Electro-Acoustic Solo Works 1984-95 e che sviluppa tali premesse con coerenza. Le basi di "Black Wind" del 1981, che scandagliava le risonanze dei piatti e successivamente l'innesto di poliritmie africane, si ritrovano ampliate nella lunga introduzione che esplora ed elabora con l'elettronica il suono del piatto, per poi passare alle poliritmie sulle pelli e sulle parti metalliche dei tamburi.
Un solo costruito sul rapporto stretto tra parti preordinate meticolosamente e parti improvvisate con grande controllo, ma pure con una concentrazione esecutiva che sfiora la trance: in questo senso, ricordiamo l'impostazione e il titolo dei brani del 1983 "Trance Tracks" e "Trance Tracks 1." In questo materiale, si innestano una breve narrazione poetica, con funzione di incantamento e rilassamento, un brano dedicato al compianto

Rashied Ali
drums1935 - 2009
Il quartetto di sax del sopranista " data-original-title="" title="">Luciano Caruso - Luigi Vitale 4 Links N° 3 -Will, che chiude la serata, è ben coeso e piacevole, anche se la troppa insistenza sugli arrangiamenti appesantisce una musica che potrebbe vivacizzarsi, alternando momenti più sciolti e arditi. Allo stesso modo, manca il coraggio del rischio e del contrasto dinamico al trio di giovani con lo sloveno Vid Dra?ler (batteria) e i britannici Tom Jackson (clarinetto) e Daniel Thompson (chitarra acustica).
Le serata conclusiva si focalizza sulla componente femminile, ancora piuttosto minoritaria nel jazz, seppure con tante personalità di notevole caratura. Si apre con la recitazione di poesie di Novella Cantarutti in friulano e di Veronika Dintinjana in sloveno: un'occasione di incontro tra forme artistiche e culture diverse, con la recitazione di Aida Talliente e Veronika Dintinjana e l'interazione musicale di
Flavio Zanuttini
trumpetLa pianista francese
Sophie Agnel
drumsIl trio con la veemente sassofonista austriaca Tanja Feichmair, il contrabbassista
Tomaz Grom
bass, acousticLa conclusione è affidata alla classe di allievi che per tre giorni ha lavorato con Hemingway: ragazzi giovani, che hanno recepito con entusiasmo la "lezione" del maestro. Certo, la performance è un tantino dilatata, si perde nella ripetizione.
Al di là dei risultati artistici, il valore dell'operazione sta nella convinzione con cui è sostenuta da Kau?i?, nell'intenzione di mantenere uno sguardo attento sull'improvvisazione e i suoi sviluppi da un lato, sull'incontro tra musicisti di nazioni diverse dall'altro. Senza dimenticare la formazione dei giovani, l'occasione a loro offerta di un'esperienza significativa, di fronte a un pubblico selezionato. Non è poca cosa.
Foto: Iztok Klopotec
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