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Ciao Enzo (Dedicato a Enzo Jannacci) all'Auditorium Di Vittorio di Milano

Courtesy Massimo Baxa

By Paolo Peviani
October 12, 2022
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Atelier Musicale -XXVIII Edizione
Auditorium G. Di Vittorio
Milano
1.10.2022

Gli incontri, gli incroci, sono il filo conduttore di questa ventottesima edizione dell'Atelier Musicale. Incroci tra classica e jazz, tra musica e danza, tra elettronica e voce, ...

Lo spettacolo inaugurale della rassegna, che ha avuto per protagonisti il pianista

Enrico Intra

piano
b.1935

" data-original-title="" title="">Enrico Intra e l'attore Paolo Rossi, ha celebrato l'incontro tra il jazz ed il cabaret in uno spettacolo incentrato sulla figura di

Enzo Jannacci

" data-original-title="" title="">Enzo Jannacci e teso a rievocare le atmosfere del Derby. Luogo mitico del cabaret milanese, fondato da Intra nel 1962 (inizialmente si chiamava infatti Intra's Derby Club) e frequentato a lungo sia da Jannacci che da Rossi. Un luogo dove gli artisti (pittori, poeti, comici, musicisti, ...) erano di casa, un luogo dove l'improvvisazione era di casa.

La serata �� stata aperta dal trio di Intra, con Caterina Crucitti al basso elettrico e

Tony Arco

" data-original-title="" title="">Tony Arco alla batteria, che hanno proposto tre brani spaziando dalle strutture pi�� tradizionali ai cluster pi�� contemporanei.

Il trio ha poi ceduto il passo a Paolo Rossi, che in compagnia di Emanuele Dell'Aquila alla chitarra e

Alex Orciari

bass

" data-original-title="" title="">Alex Orciari al contrabbasso ha raccontato un Enzo Jannacci vissuto da molto vicino (i due hanno lavorato a lungo insieme), tra esilaranti momenti vissuti dietro le quinte dei teatri, guizzi di lucida follia, non-sense folgoranti, ricordi di episodi forse accaduti veramente, forse un po' ritoccati, forse del tutto inventati, ma comunque belli da raccontare e da ascoltare.

Un ritratto partecipato ed affettuoso, concluso con tutti i musicisti sul palco ad interpretare "Faceva il Palo (nella Banda dell'Ortica)," uno dei brani pi�� celebri e rappresentativi di quella poetica surreale, di quella vena agro-dolce, di quello sguardo stralunato ma acutissimo e penetrante che erano il tratto distintivo di Jannacci.

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