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Genius Loci - Un festival tra le meraviglie di Santa Croce a Firenze

Firenze
Complesso Monumentale di Santa Croce
20-22.9.2018
Per il secondo anno il Comune di Firenze e l'Opera di Santa Croce, con la collaborazione dell'emittente fiorentina Controradio, hanno riproposto Genius Loci, festival multiforme volto alla valorizzazione dello splendido Complesso Monumentale di Santa Croce. Posto sul fianco destro della basilica, tomba di tante illustri personalità storiche non solo fiorentine, il complesso consta di due chiostri, quello del Brunelleschi e quello di Arnolfo, della Cappella dei Pazzi e del mirabile Cenacolo, dominato da un enorme e composito affresco di Taddeo Gaddi. In tutti questi spazi hanno avuto luogo eventi, che hanno visto protagonisti scrittori, filosofi, attori, danzatori e musicisti di vari orientamenti. Tra questi, anche grazie al direttore artistico Enrico Romero, il jazz l'ha fatta da padrone.
E l'ha fatto anche quando formalmente erano di scena musiche diverse, perché c'era jazz nel concerto di apertura del Djambolulù Swing Trio, che vedeva le chitarre di
Maurizio Geri
guitar
Debora Petrina
vocals
Matteo Bortone
bass, acoustic
Terry Riley
composer / conductorb.1935
Ma ovviamente i momenti in cui il jazz dominava la scena erano altri. In primo luogo i due concerti nel Chiostro del Brunelleschi che hanno visto di scena l'Area Open Project di

Patrizio Fariselli
piano
Tiziana Ghiglioni
vocals
Gianluigi Trovesi
saxophone
Umberto Petrin
vocals
Paolo Angeli
guitar and vocalsb.1970
La parte del leone l'ha però fatta la stupefacente serie di concerti svoltisi nel luogo forse più complicato: la Cappella dei Pazzi, sala piena di eco pronte tanto a offrire suggestioni sonore, quanto a confondere esecutori e ascoltatori. In quello spazio, oltre a mettere in scena lo spettacolo di danza, era stato coraggiosamente deciso di far suonare in solo musicisti capaci di affrontare la sfida dei riverberi. Una sfida brillantemente vinta, sia per la qualità dei concerti, sia per l'opportunità quasi unica di mettere a confronto diverse interpretazioni di uno spazio sonoro di tal fatta.
Ha iniziato il venerdì un protagonista indiscusso del solo qual è

Roberto Ottaviano
saxophone, sopranob.1957
A seguire, l'unica deroga al solo dell'intera serie ha visto in scena il duo di

Marco Colonna
clarinet, bassb.1978

Silvia Bolognesi
bass, acousticArdita e sorprendente, il giorno successivo, la modalità scelta da

Dan Kinzelman
saxophone, tenorConclusione forse un po' meno estrema, ma non per questo meno bella e interessante, con il vibrafono e le mille percussioni di Pasquale Mirra, che ha riproposto il suo "Moderatamente Solo" in forma tuttavia assai variata e improvvisata per poter sfruttare al meglio le qualità acustiche dello spazio. Le quali, in effetti, si sono mostrate adattissime al suono del vibrafono, che si ampliava nelle note basse grazie alle eco e rimbalzava da tutti i lati in quelle alte grazie ai riverberi. Unita alla ben nota poesia di Mirra, la suggestione della Cappella dei Pazzi ha offerto momenti spettacolari e commoventi.
L'esperimento, peraltro già iniziato lo scorso anno con il solo di

Dimitri Grechi Espinoza
saxophoneFoto: Eleonora Birardi.
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