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Jazz&Wine of Peace 2022

Courtesy Fabio Gamba
Cormons, Collio e Brda slovena
19-13.10.2022
Con l'edizione 2022 il festival Jazz&Wine of Peace di Cormons tagliava l'importante traguardo dei venticinque anni di vita, festeggiati con un degno programma di concerti disseminaticome ormai da tempo avvienesullo splendido territorio circostante, tra teatri locali, abbazie, castelli e aziende vinicole: artisti di grande levatura internazionale ed eccellenti musicisti "di casa," proposte innovative e concerti più tradizionali, con alcuni interessanti progetti più intimi e talvolta di frontiera proposti nella parallela rassegna "Taste," dove le degustazioni erano integrate allo spettacolo.
La rassegna si è aperta mercoledì 19 ottobre con una serata dedicata a un altro ben noto anniversario, il centenario della nascita di

Charles Mingus
bass, acoustic1922 - 1979
Mingus Fingers, primo dei progetti originali, vedeva protagonisti il sassofonista e clarinettista

Daniele D'Agaro
clarinet, bassb.1958
La ricchezza del patrimonio lasciatoci da Mingus è emersa ancor più dal contrasto con il progetto successivo, The Music of Charles Mingus del quintetto Viceversa, diretto dal contrabbassista

Giovanni Maier
bass, acousticFlavio Davanzo
trumpetDopo l'eccellente inizio, il giovedì mattina è partita l'allegra peregrinazione per il territorio del Collio, per raggiungere le diverse sedi dei concerti. Prima destinazione la tenuta Jermann, a Dolegna, dov'era di scena il quintetto di

Tommaso Iacoviello
flugelhornManuel Magrini
pianoA seguire, chi scrive ha fatto un primo "assaggio" della rassegna Taste, all'azienda Borgo S. Daniele di Cormons, dove ha suonato e cantato la fisarmonicista toscana Sara Calvanelli. Un programma fatto perlopiù di canzoni popolari, non solo italiane, riarrangiate per lo strumento (a momenti l'artista si è avvalsa anche dei bordi dei bicchieri), certo non propriamente jazzistico, ma non per questo fuori contesto e comunque ben realizzato, ricco di invenzionila Calvanelli sperimenta anche nell'ambito dell'improvvisazionee piacevolissimo. Un'interessante scoperta.
L'itinerante programma principale ha poi condotto, nel primo pomeriggio, al Castello di Spessa, per l'atteso concerto dei Pericopes + 1, interessantissimo trio che non è facile ascoltare nel nostro Paese. Il programma riprendeva i contenuti dell'ultimo album Up, del 2020, ma la formazione vedeva qui alla batteria
Ruben Bellavia
drumsNick Wight
drums
Alessandro Sgobbio
pianoIl secondo pomeriggio prevedeva, a Villa Attems di Lucinico, uno dei concerti sui quali c'era più curiosità: il quartetto Elder Ones della cantante statunitense di origini indiane

Amirtha Kidambi
drums
Alfredo Colón
saxophoneLester St Louis
cello
Jason Nazary
drumsTutt'altra atmosfera per la chiusura di giornata, la sera al Teatro Comunale di Cormons, quando è andato in scena

Michel Portal
clarinet, bassb.1935

Bojan Z
piano
Nils Wogram
tromboneBruno Chevillon
bass, acousticLander Gyselinck
drumsLa mattina del venerdì, come da tradizione, s'è aperta con il concerto nella sede forse più affascinante del festival: la romanica Abbazia di Rosazzo, ove ogni anno vengono rappresentate le proposte più intime e suggestive. Stavolta la scelta è caduta sul duo di

Javier Girotto
saxophoneb.1965

Vince Abbracciante
accordionL'ora del pranzo era impegnata da un altro concerto della rassegna Taste, presso l'azienda Polje di Novali, frazione di Cormons, di scena il duo chitarra-contrabbasso di
Eduardo Contizanetti
guitar
Stefano Senni
bass, acousticCompletamente diversa l'atmosfera del concerto immediatamente successivo, a Villa Codelli di Mossa, dove si esibiva il trio di

Gabriele Mitelli
trumpetb.1988

John Edwards
bass, acoustic
Mark Sanders
drumsb.1960
Alla perfezione e all'originalità ambiva invece il prestigioso trio che si è esibito subito dopo a Villa Attems: Thunbscrew, ovvero

Mary Halvorson
guitar
Michael Formanek
bass, acousticb.1958
Il concerto serale, che chiudeva la giornata, prevedeva l'atteso trio inglese di

Binker Golding
saxophone, tenor
Moses Boyd
drums
Max Luthert
electronicsPasquale Mirra
vibraphone
Hamid Drake
drumsb.1955
Mirra era anche protagonista di un altro concerto strepitoso, quello del sabato mattina nell'auditorium del Kulturni Dom di Nova Gorica, tenuto dall'ensemble Guantanamo di

Fabrizio Puglisi
piano
George Russell
composer / conductor1923 - 2009

Bud Powell
piano1924 - 1966
Nel primo pomeriggio il quartetto Sexmob del trombettista

Steven Bernstein
trumpetb.1961

Briggan Krauss
saxophone
Tony Scherr
bass
Kenny Wollesen
drumsMeno entusiasmanti i pur attesi concerti che hanno chiuso la giornata. Il primo, attesissimo e svoltosi nel Teatro Comunale di Gradisca d'Isonzo (una sede nuova per il festival), quello della "versione italiana" della Fire! Orchestra, frutto di una residenza padovana del trio che ne costituisce il nucleo

Mats Gustafsson
woodwindsb.1964

Johan Berthling
bass, acousticAndreas Werliin
drums
Goran Kajfes
trumpetMats Aleklint
tromboneSebi Tramontana
tromboneAssai diverso, ma anch'esso deludente, il duo presentatosi al Teatro Comunale di Cormons e composto dal pianista norvegese

Bugge Wesseltoft
pianob.1964
L'ultima giornata s'è aperta al mattino alla Tenuta Villanova di Farra d'Isonzo, con il duo di Camilla Battaglia e Rosa Brunello, artiste che anche in questo caso chi scrive aveva avuto modo di apprezzare lo scorso anno al Firenze Jazz Festival. Da allora il progetto non ha subito sostanziali cambiamenti: intime meditazioni musicali a partire perlopiù da celebri canzoni pop, giustamente lontane dai tradizionali arrangiamenti jazzistici, rarefatte e ricche di fascino. In questo caso, tuttavia, l'uso dell'elettronica si è ulteriormente ridotto e le improvvisazioni della cantante si sono ampliate, facendosi ancor più eteree e trascendenti. Per il nostro gusto, erano preferibili i brani, minoritari, in cui la Brunello imbracciava il contrabbasso, oltre al gioiello in cui accompagnava in body percussion, usando anche la voce. E, sempre a nostro parere, forse per raggiungere la piena compiutezza questo comunque originalissimo progetto necessiterebbe di un più preciso concetto drammaturgico, per impedire un effetto di sfrangiamento e disorientamento che, qua e là, coglie l'ascoltatore quando le improvvisazioni si allontanano dai temi. Dettagli, comunque, che non hanno impedito al pubblico di apprezzare calorosamente la proposta, così com'era accaduto a Firenze.
Gli ultimi due concerti della rassegna erano targati United States. Quello del primo pomeriggio, nella maestosa cornice di Vila Vipol?e un vero e proprio castello in Slovenia, a cinquecento metri dal confine italiano, dove si dice abbia più volte soggiornato il Maresciallo Titovedeva di scena il trio del tenorsassofonista

James Brandon Lewis
saxophone, tenorb.1983

Christopher Hoffman
cellob.1978

Max Jaffe
electronicsIl concerto che ha concluso l'edizione numero venticinque del Jazz&Wine of Peace, al Teatro Comunale di Cormons e nel pomeriggio inoltratoper permettere il ritorno serale alla maggioranza del pubblico , ha visto in scena il chitarrista

Julian Lage
guitar, electric
Eric Doob
drums
Jorge Roeder
bass, acoustic
Jim Hall
guitar1930 - 2013
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