Home » Articoli » Live Review » Jazz em Agosto 2022
Jazz em Agosto 2022

Courtesy Jazz em Agosto, Vera Marmelo
Fondazione Gulbenkian -Varie sedi
Lisbona, Portogallo
30.7-7.8.2022
L'ultima edizione di Jazz em Agosto conferma il fiuto infallibile della direzione artistica per ciò che profuma di nuovo nelle musiche contemporanee afferenti al jazz.
Vi sono larghi mezzi qui, che permettono di invitare appositamente artisti non necessariamente in tour e di sfruttare quindi scelte oculate, orientate verso la ricerca, piuttosto lontane dal mainstream.
Il focus principale di quest'anno è a favore della International Anthem, etichetta di Chicago che fa confluire nel suo catalogo musicisti già affermati e giovani sperimentatori attenti a coniugare musiche interdisciplinari, testimonianza della vita di comunità e di un attivismo sociale assai vivace.

Irreversible Entanglements
band / ensemble / orchestrab.2015

Art Ensemble Of Chicago
band / ensemble / orchestra
Sun Ra
piano1914 - 1993

Moor Mother
poet / spoken word
Aquiles Navarro
trumpet
Keir Neuringer
saxophoneDiscepolo, a suo modo, di Sun Ra, anche Rob Mazurek, non in senso stilistico ma concettuale. La sua Exploding Star Orchestra (rarissimo ascoltarla, dunque prezioso l'invito lisbonese) è organico modulare, ma non può prescindere da alcune voci strumentali (

Nicole Mitchell
fluteb.1967

Tomeka Reid
cello
Chad Taylor
drumsb.1973

Ingebrigt Håker Flaten
bassb.1971
Pasquale Mirra
vibraphone
Angelica Sanchez
piano
Julien Desprez
guitarMazurek scrive a puntino molte parti obbligatetemi cantabili anche folklorici, echi tropicalisti, squarci innodicima lascia presto molta libertà al gruppo, evitando la cacofonia con interventi decisi di cesura in alcune parti alla deriva e duettando soavemente con

Jaimie Branch
trumpet1983 - 2022
Molti materiali erano riferiti all'ultimo album Dimensional Stardust, in cui si nota anche il lavoro di "speaker" straniante di Damon Locks.
Il quale, la sera seguente, ha stupito il pubblico con il suo Black Monument Ensemble, gruppo di forte impronta vocale (tre cantante soliste molto vivaci), più due percussioni e i clarinetti di

Angel Bat Dawid
vocalsDamon Locks è creatore di testi, sia originali che importati da disparate fonti, montati a volte con tecniche da cut up, riflettenti il tempo scuro della pandemia e della violenza metropolitana, ma risolti spesso con colori gioiosi e pop, in un itinerario sonoro che sembra voler sintetizzare i diversi momenti della canzone black. Grande successo in platea.
Altri set di rilievo, il duo Moor MotherNicole Mitchell, quello Jaimie Branch

Jason Nazary
drumsTashi Dorji
guitar, electricCome si diceva, aa forza del programma di questo festival è quella di poter scegliere gli artisti senza dipendenze da tournèe, dunque per performance anche uniche, speciali.
E' stato il caso del quartetto Ahmed, nato dall'idea del pianista

Pat Thomas
pianob.1960

Ahmed Abdul-Malik
bass1927 - 1993
Radicale, granitico, Thomas utilizza soltanto spunti da quell'opera e architetta invece una musica inaudita, nello stesso tempo razionale e indeterminata. C'è una figura pianistica afro-latina dalla quale tracimano infinite variazioni sostenute da slittamenti ritmici talvolta impercettibili oppure clamorosi. L'esecuzionepiù di un'ora senza interruzioniinvita gli interpreti a una concentrazione assoluta, con poche divagazioni, e prende il pubblico alla gola attraverso una saturazione dello spazio sonoro che lascia storditi. Il sassofono di
Seymour Wright
saxophone, alto
Antonin Gerbal
drumsDi segno opposto il progetto Communion, ottetto portoghese diretto dal batterista

Joao Lencastre
drumsLa chitarra elettrica gioca un ruolo assai dinamico nel panorama delle musiche contemporanee, una riprova è venuta da

Ava Mendoza
guitarBill Orcutt
guitarMendoza ha messo a punto da qualche tempo un recital solo di pregnante consistenza. Parte da un blues basico, di derivazione quasi hendrixiana, e si apre a costruzioni di accordi plastici e risonanti, trovando un suono di forte personalità, fino al finale con canzone e voce di squisita sensibilità. Una musicista ormai completa, in grado di vitalizzare qualsiasi situazione in cui sia chiamata a cooperare.
Anche Bill Orcutt si affida al blues, dapprima, ma subito è costretto ad ampliare le risorse linguistiche, avendo a fianco le percussioni di

Chris Corsano
drumsLa formula del duo ha offerto anche quello tutto portoghese tra
Pedro Carneiro
percussion
Rodrigo Pinheiro
pianoI primi hanno sfoggiato tecnica sopraffina al servizio di brani profumati di "contemporanea europea," mentre gli americani, anch'essi assai raffinati, hanno un repertorio che illumina le possibilità del fagotto di Schoenbeck, ora cupo ora leggiadro in certe sortite ritmiche, valorizzate dal pianismo eruditissimo di Mitchell.
Il Grande Auditorium del centro Gulbenkian è stato utilizzato soltanto per un altro raro "evento," protagonista il trrombettista e compositore Nate Wooley, alla testa di un gruppo di 12 strumentisti più coro. Il progetto è quello di "Seven Storey Mountain," ciclo musicale arrivato al sesto episodio, con il quale Wooley traduce in musica le confessioni autobiografiche di Thomas Merton e la sua conversione monacale.
Musica assai ambiziosa, dal respiro lento e progressivo, si sviluppa da poche note sparse e da un obbligato ripetitivo, per poi disvelarsi chiamando ciascun solista a una sorta di liberazione dionisiaca dove il suono dei diversi strumenti si confonde con l'altro in un deliberato caos timbrico, raggelato in seguito da lunghe frasi corali, con le cantanti in galleria del teatro, con suggestivo effetto sorpresa. Un momento particolare del festival, e un'altra esibizione in esclusiva lisbonese.
Il linguaggio più specificamente jazz è emerso nelle ultime due serate, di nuovo all'Anfiteatro ao Ar Livre, con il Borderlands Trio e con il New Masada Quartet di

John Zorn
saxophone, altob.1953
La formazione con piano, basso e batteria trova percorsi assai luminosi con

Kris Davis
pianob.1980

Stephan Crump
bass, acousticb.1972

Eric McPherson
drumsIl trio sceglie di non inframezzare le parti, suonando un unico pezzo di ottanta minuti. Non è un'idea vincente, dato che dopo mezzora la brillantezza cede a qualche ripetizione di troppo.
Ciò che interessa comunque è il metodo di lavoro, che privilegia l'improvvisazione istantanea dei tre strumenti, telepatia melodicoarmonica, scavo in profondità sui materiali, incessanti variazioni percussive con un McPherson in grande spolvero. C'è qualcosa del trio Jarrett-Peacock-DeJohnette ma non quello degli standards, sì invece quello più anarchico di Inside Out, per dire. Ma Kris Davis è ormai pianista di grande autorevolezza (recente vincitrice del referendum di Down Beat..), che sa dosare le energie e le raffinatezze senza mai essere prevedibile e Crump è un asso del contrabbasso.
John Zorn ha concluso il festival ed ha ottenuto ovviamente un successo felice. Nel 2018 aveva avuto a Lisbona carta bianca per i suoi svariati organici, quest'anno è tornato con la recente versione di Masada che, se non aggiunge granchè alla proposta originale, ne rivisita il repertorio con leggerezza, senso ludico, sostituendo la tromba con la chitarra elettrica di un gigantesco

Julian Lage
guitar, electric
Trevor Dunn
bass
Jorge Roeder
bass, acoustic
Kenny Wollesen
drumsUn finale ecumenico per un festival invece complesso, fiero della sua indipendenza dalle sirene del mercato estivo del jazz, punto di riferimento obbligato per chi voglia aggiornarsi sulla salute della musica di ricerca odierna.
Tags
Live Review
Rob Mazurek
Ludovico Granvassu
Portugal
Lisbon
Irreversible Entanglements
Art Ensemble of Chicago
Sun Ra
Moor Mother
Aquiles Navarro
Keir Neuringer
Nicole Mitchell
tomeka reid
Chad Taylor
Ingebrigt Haker Flaten
Pasquale Mirra
Angelica Sanchez
Julien Desprez
Angel Bat Dawid
Jamie Branch
Jason Nazary
Tashi Dorji
Pat Thomas
Ahmed Abdul Malik
Seymour Wright
Antonin Gerbal
Joao Lencastre
Ava Mendoza
Bill Orcutt
Chris Corsano
Pedro Carneiro
Rodrigo Pinheiro
john zorn
Kris Davis
Stephan Crump
Eric McPherson
Julian Lage
Trevor Dunn
JORGE ROEDER
Kenny Wollesen
Comments
PREVIOUS / NEXT
Rob Mazurek Concerts
Sep
14
Sun

Chicago Underground Duo
Solar MythPhiladelphia, PA
Support All About Jazz

Go Ad Free!
To maintain our platform while developing new means to foster jazz discovery and connectivity, we need your help. You can become a sustaining member for as little as $20 and in return, we'll immediately hide those pesky ads plus provide access to future articles for a full year. This winning combination vastly improves your AAJ experience and allow us to vigorously build on the pioneering work we first started in 1995. So enjoy an ad-free AAJ experience and help us remain a positive beacon for jazz by making a donation today.
Lisbon
Concert Guide | Venue Guide | Local Businesses
| More...
