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Jazzfest Berlin 2023

Courtesy Camille Blake
Haus der Berliner Festspiele
Quasimodo Jazz Club, A-Train Jazz Club, Berlino
2-5.11.2023
C'era più di un buon motivo per stimolare quest'anno la decisione di raggiungere il Jazzfest Berlin: primo tra tutti, la presenza di un grande protagonista come

Henry Threadgill
woodwindsb.1944
Ma questa edizione del festival di Berlino, la sessantesima, sviluppata nell'arco di quattro dense giornate con trentasei appuntamenti concertistici, non mancava di presentare altri personaggi dalla nobile età, che hanno rivestito ruoli importanti nella vicenda della musica afroamericana e dell'improvvisazione. Il pianista

Alexander von Schlippenbach
pianob.1938

Andrew Cyrille
drumsb.1939

Conny Bauer
tromboneb.1943
Abbiamo dedicato un po' di attenzione ai veteranitra i quali ci piace inserire anche il settantaquattrenne

Fred Frith
guitarb.1949
Un concerto emblematico, in tal senso, è stato appunto quello di Frith, che collocava sul campo proprio l'incontro tra generazioni lontane ma sintonizzate, nel trio in cui all'improvvisatore proteiforme erano affiancate due interessantissime personalità. In primo luogo, la già ben affermata trombettista portoghese

Susana Santos Silva
trumpetb.1979

Mariá Portugal
drumsLa sintonia qui era spalmata nel tempo e nella geografia, tenace come tutto il lavoro di Frith, che non a caso abbiamo preso a esempio. In un festival rivolto al jazz, un personaggio di tale orizzonte ed elasticità mette in chiaro come sotto quel termine abusato e bistrattato possa ancora celarsi una tolleranza artistica che guarda lontano, in profondità e in ampiezza. Come ci si poteva aspettare, i tre musicisti aggirano la natura dei propri strumenti e allo stesso tempo la riaffermano. Costruiscono blocchi, strisce, aloni, percorsi sonori. Lavorano sui dettagli di una comunicazione con forte impronta narrativa, con un'elasticità che diventa eleganza, del gesto e della costruzione.
La nozione di eleganza permette al nostro rapsodico e soggettivo resoconto di balzare su un'altra esibizione che ha lasciato un bel segno: quella del duo di Cyrille con il sassofonista tenore

Bill McHenry
saxophone, tenor
Muhal Richard Abrams
piano1930 - 2017
Restiamo nell'ambito del duo per ricordare il concerto che ha aperto il festival nella grande sala della struttura Haus der Berliner Festspiele, con il pianoforte di

Sylvie Courvoisier
piano
Mary Halvorson
guitarAncora nel contesto del duo, la rodata concordanza dei pianoforti di

Aki Takase
pianob.1948
Si sarà capito dalle precedenti note che la presenza femminile nel cartellone era nutrita e virtuosa. Tra le presenze più intriganti, oltre a quelle già citate, merita attenzione la grintosa vocalist
Camae Ayewa
vocalsAllo stesso modo, i lavori Natural Information Society e The Separation Party, rispettivamente del bassista e solista di guimbri

Joshua Abrams
bass, acoustic
Mike Reed
drumsb.1974

Jason Stein
clarinet, bassb.1976

Ari Brown
saxophoneb.1944

Ben LaMar Gay
multi-instrumentalistAltri spazi alternativi ai palcoscenici della Berliner Festspiele erano dislocati a poca distanza, in due storici locali della scena berlinese: A-Trane e Quasimodo. Anche in questo caso lo spazio era angusto, ma tutto era ripagato dalla preziosa fruizione musicale nell'ambiente dei club. Tra le proposte in quei contesti, sottolineiamo quella del trio con la sassofonista

Ingrid Laubrock
saxophoneb.1970

Tom Rainey
drumsb.1957

Brandon Lopez
bassb.1988
Un'altra leader presentata nei club, in questo caso al Quasimodo, era la trombettista

Steph Richards
trumpet
Stomu Takeishi
bass
Joshua White
pianob.1985

Max Jaffe
electronics
Lawrence "Butch" Morris
cornet1947 - 2013
Giungiamo alla presenza di Threadgill, dunque. Momento topico, cuore di questo cartellone. Il musicista di Chicago si presenta ormai raramente sulle scene europee, e già questo rappresentava un valido motivo per ascoltarlo a Berlino. Si aggiungeva l'occasione inedita della fusione di Zooid, formazione dalla storia più che ventennale, con la band germanica Potsa Lotsa della sassofonista

Silke Eberhard
saxophoneNell'assaggio di prove alle quali abbiamo assistito, emergeva con chiarezza il lavoro del musicista. Il carattere dei singoli episodi, lo stacco dei tempi e dei metri che si succedevano fitti, l'intervento dei singoli o i dosaggi di gruppetti strumentali, le variazioni dinamiche, erano oggetto di accurata ponderazione da parte del leader. A tratti scaturiva l'energia prorompente di insiemi o di singoli contributi. Ogni ingrediente è mirato e ben focalizzato nel pensiero di Threadgill, volto alla creazione di un organismo in cui la libertà espressiva e la precisione degli snodi sono strettamente collegate in movenze di forte carattere spontaneo, di naturale svolgimento.
Non è facile interagire con il metabolismo formidabile di questo Creative Music Universe, come era definito il mondo di Threadgill dal programma del festival. L'entusiasmo, la motivazione, lo stimolo da parte del gruppo di Eberhard hanno prodotto risultati egregi, in particolare per quanto riguarda l'apporto della vibrafonista
Taiko Saito
vibraphoneGerhard Gschlößl
tromboneJohannes Fink
cello
Christopher Hoffman
cellob.1978

Liberty Ellman
guitar
Jose Davila
tuba
Prima di concludere, restano ancora da citare alcuni momenti significativi della manifestazione, come la performance multimediale dell'ampia formazione diretta dalla polistrumentista egiziana Nancy Mounir, dedicata a vocalist della sua terra che negli anni attorno al 1920 subirono forti censure alla propria attività. O come il coinvolgimento di trenta piccoli coristi, dai nove ai dodici anni, provenienti dall'Accademia canora di Berlino e dal coro del Duomo cittadino, protagonisti di un concerto nella giornata d'apertura, che li metteva a interagire e muoversi tra il pubblico insieme a tre formazioni sperimentali parigine, sotto il titolo Apparitions.
I ragazzini hanno pure partecipato a laboratori nei giorni del festival, portando una ventata di vitalità accanto alle numerose proposte a margine della manifestazione. Ricordiamo, tra queste, la chiacchierata con Threadgill, centrata in particolare sulla sua autobiografia pubblicata di recente, Easily Slip into Another World; il laboratorio sull'improvvisazione di Frith, rivolto a giovani studenti esperti; la proiezione dell'eccezionale film Step Across the Border, del 1990, centrato sul mondo musicale dello stesso Frith e seguito dalla significativa chiacchierata tra il musicista e uno dei registi, Nicolas Humbert.
E ancora qualche piccola chicca, come l'anteprima del film Tastenarbeiter, dedicato a von Schlippenbach, e il conferimento dell'Albert Mangelsdorff Preis a Conny Bauer, da parte della Deutsche Jazzunion, che celebrava il cinquantesimo anniversario della propria attività. Lo stesso veterano dell'improvvisazione europea è stato poi protagonista del concerto serale, dove il suo trombone ancora brillante si presentava nell'ottima compagnia di

William Parker
bassb.1952

Hamid Drake
drumsb.1955

Cecil Taylor
piano1929 - 2018
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