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La filosofia di Han Bennink
By
Raul Catalano
104 Pagine
Mimesis
La pubblicistica in volume relativa ad

Han Bennink
drumsb.1942
Ogni scheda (chiamiamola così, e sono comunque solo cinque) è integrata da citazioni, tanto frequenti (come numero) quanto generose (come mole), nonché da una "riflessione associata" finale, lunga anche diverse pagine, che si affianca e si somma alle summenzionate citazioni, foraggiando ulteriormente la trattazione e la stesura globale del volume (cui non giova troppo, detto en passant, il ricorso, qua e là, ad abbastanza improbabili neologismi).
L'impressione che si fa strada, e che il terzo e penultimo capitolo rinforza cospicuamente, è che Bennink si risolva (o dissolva?) talora in poco più di un pretesto, un grande coperchio sotto cui bolle altro: l'ego dell'autore, per esempio, il suo essere batterista (si riferisce più a lui che all'illustre collega olandese il sottotitolo del volume?), nonché cultore di cose filosofiche, e poi naturalmente l'improvvisazione, come essenza stessa del gesto creativo.
Il quarto e conclusivo capitolo si svolge infine attorno a un concerto in duo con

Uri Caine
pianob.1956
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