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Lana Meets Jazz - X Edizione

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Courtesy Christian Miorandi

By Paolo Peviani
June 29, 2022
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Lana Meets Jazz
Lana (BZ)
15-20.06.2022

Sar�� per lo spazio dedicato agli allievi delle scuole di musica locali, cui viene offerta la possibilit�� di esibirsi e condividere il palco con musicisti affermati. O forse per una programmazione musicale che non ha timore di affiancare avanguardia e tradizione, musiche popolari e di ricerca, ponendo come unica condizione la qualit��.

Sar�� per la splendida ospitalit�� della struttura che accoglie musicisti e addetti ai lavori. O forse perch�� gli organizzatori del festival,

Helga Plankensteiner

saxophone, baritone
b.1968

" data-original-title="" title="">Helga Plankensteiner e Miki L?sch, sono anch'essi jazzisti e dunque sanno benissimo come accogliere e far sentire a proprio agio i musicisti.

Sta di fatto che nel corso degli anni il Lana Meets Jazz ci ha abituato ad uno stile unico. Rigoroso ma al tempo stesso rilassato e all'insegna di un understatement che rende l'esperienza del festival, sia per chi ci suona che per chi assiste ai concerti, estremamente piacevole.

Nell'edizione di quest'anno, la decima, �� stata inoltre posta particolare attenzione nell'abbinare ogni concerto alla giusta sede. Il virtuosismo acustico, intriso di echi brasiliani, del duo

Gabriele Mirabassi

" data-original-title="" title="">Gabriele Mirabassi e

Simone Zanchini

accordion

" data-original-title="" title="">Simone Zanchini al Galanthus, un suggestivo orto botanico. La big band giovanile dell'Alto Adige nella piazza principale del paese. Le scansioni poliritmiche e gli echi vagamente progressive del quintetto di

Mirko Pedrotti

vibraphone

" data-original-title="" title="">Mirko Pedrotti al Caf�� Bistro Walter. Il giro del mondo, con un occhio di riguardo all'America Latina, del sestetto Nada Mas Fuerte di

Mauro Ottolini

sousaphone
b.1972

" data-original-title="" title="">Mauro Ottolini nel dehors dell'hotel Schwarzschmied...

Non avendolo mai ascoltato, avevamo una certa curiosit�� per il quartetto della pianista inglese

Julie Sassoon

piano

" data-original-title="" title="">Julie Sassoon (

Lothar Ohlmeier

saxophone, tenor

" data-original-title="" title="">Lothar Ohlmeier a sax e clarinetti,

James Banner

bass

" data-original-title="" title="">James Banner al contrabbasso,

Rudi Fischerlehner

drums

" data-original-title="" title="">Rudi Fischerlehner alla batteria). Il concerto ci ha lasciato per�� con sensazioni contrastanti. Per via di un uso eccessivo del registro medio, che ha limitato la paletta espressiva, ma soprattutto perch�� la musica proposta, indubbiamente articolata e di alte ambizioni, sembrava a tratti accontentarsi di rendere manifesta la propria complessit��, risultando poco comunicativa e vagamente pretenziosa.

Di tutt'altra fattura il concerto, svoltosi all'Ansitz Goldegg, del quintetto Jelly Roll di Helga Plankensteiner (

Achille Succi

clarinet
b.1971

" data-original-title="" title="">Achille Succi al clarinetto basso,

Glauco Benedetti

tuba

" data-original-title="" title="">Glauco Benedetti alla tuba, Michael L?sch al pianoforte,

Matteo Giordani

drums

" data-original-title="" title="">Matteo Giordani alla batteria). L'orecchiabilit�� di melodie che fanno parte della storia del jazz ha reso immediatamente fruibile una musica che invece �� fatta di sottili intrecci e delicati equilibri, contaminazioni, sincretismi, echi contemporanei. Un progetto che avevamo gi�� incrociato qualche mese fa a Milano e che, dopo un secondo ascolto, si conferma tra le cose pi�� interessanti emerse sulla scena italiana degli ultimi anni. Ci auguriamo trovi presto sbocco discografico.

Divertente e scanzonato nell'approccio, serissimo negli aspetti musicali, il concerto mattutino di

Matthias Schriefl

trumpet

" data-original-title="" title="">Matthias Schriefl e

Johannes Bär

tuba

" data-original-title="" title="">Johannes B?r, svoltosi tra i meli e le vigne della tenuta Wieserhof. Utilizzando una miriade di strumenti (ottoni vari, fisarmonica, alphorn, percussioni) i due hanno dato vita ad un concerto di strabordante creativit��, intenso e godibile. Composizioni originali e frammenti folkloristici pi�� o meno immaginari, citazioni colte, divagazioni estemporanee, dolcissime melodie est-europee, esplosioni corrosive tipiche del Kabarett germanico... Schriefl e B?r non si sono fatti mancare nulla, suonando e facendo coesistere con estrema naturalezza cose, per citare le note introduttive al concerto, che nel mondo della musica sarebbero vietate. E che invece, aggiungiamo noi, se suonate con cognizione di causa come in questo caso, sono perfettamente coerenti.

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