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Lana Meets Jazz - XIII Edizione

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Courtesy Danilo Codazzi

By Paolo Peviani
June 23, 2025
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Lana Meets Jazz -XIII Edizione
Lana (BZ)
10-15 giugno 2025

Immaginate la palestra di una scuola elementare piena di alunni. Immaginate che questi alunni ascoltino con interesse, per oltre un'ora, una jazz band formata da musicisti professionisti, insegnanti e allievi della locale scuola di musica. Utopia? Sogno? Follia? Niente di tutto questo. Solo uno dei tanti piccoli miracoli che avvengono al Lana Meets Jazz, festival organizzato con cura, passione e amore da

Helga Plankensteiner

saxophone, baritone
b.1968

" data-original-title="" title="">Helga Plankensteiner e Miki Loesch, ormai giunto alla sua tredicesima edizione. Una storia dunque abbastanza ricca, che ha suggerito una retrospettiva fotografica cui ha partecipato anche il nostro Danilo Codazzi, con immagini delle passate edizioni in mostra lungo la principale via della cittadina. Anche qui, in occasione dell'inaugurazione del festival, una marching band composta da allievi della locale scuola di musica e dai

Revensch

" data-original-title="" title="">Revensch, ha accompagnato la visita di questa mostra a cielo aperto e allietato l'aperitivo di chi sedeva ai tavoli attigui.

Lana Meets Jazz �� per�� da sempre anche sinonimo di big band. Quest'anno c'erano quelle della scuola di musica di Lana, che si �� esibita nell'orto botanico Galanthus, e la Blanco y Tinto diretta da

Peter Cazzanelli

trombone, bass

" data-original-title="" title="">Peter Cazzanelli, ospite la cantante

Damiana Dellantonio

vocals

" data-original-title="" title="">Damiana Dellantonio, che con la No Name Swing Dance Company ha trasformato la piazza del municipio in una grande pista da ballo swing.

Passando ai concerti maggiori, il quintetto del sassofonista

Stefano di Battista

saxophone
b.1969

" data-original-title="" title="">Stefano di Battista (con

Andrea Rea

piano

" data-original-title="" title="">Andrea Rea al pianoforte,

Daniele Sorrentino

" data-original-title="" title="">Daniele Sorrentino al contrabbasso, Luigi Del Pretz alla batteria, Matteo Cutello alla tromba) ha presentato brani tratti dal progetto La Dolce Vita, incentrato sulle melodie che hanno segnato ed accompagnato uno dei periodi migliori (forse il migliore) della storia del nostro Paese. Spazio quindi alle composizioni di Renato Carosone ("Tu Vuo' fa l'Americano"),

Paolo Conte

composer / conductor
b.1937

" data-original-title="" title="">Paolo Conte (una bellissima versione cubana di "Vieni Via Con Me"),

Piero Umiliani

piano

" data-original-title="" title="">Piero Umiliani (l'intensa "Sentirsi Solo"), interpretate con grande energia da una band che aderisce con entusiasmo alla visione musicale gioiosa del leader.

Stef Giordi & Connected (

Stefano Giordani

guitar

" data-original-title="" title="">Stefano Giordani alla chitarra,

Roberto Zecchinelli

bass

" data-original-title="" title="">Roberto Zecchinelli al basso elettrico,

Matteo Giordani

drums

" data-original-title="" title="">Matteo Giordani alla batteria) ci hanno invece condotto lungo atmosfere che potremmo definire fusion, tra echi jazz-rock e poliritmie, in un concerto che ha avuto i momenti pi�� riusciti quando le timbriche si sono caricate di elettricit��.

Intrigante il concerto del David Helbock's Random Control feat. Fola Dada (con

David Helbock

piano
b.1984

" data-original-title="" title="">David Helbock a pianoforte ed altro,

Andreas Broger

woodwinds

" data-original-title="" title="">Andreas Broger alle ance ed altro,

Johannes Bär

tuba

" data-original-title="" title="">Johannes B?r a ottoni, percussioni ed altro,

Fola Dada

" data-original-title="" title="">Fola Dada alla voce). Una miriade di strumenti sul palco, una proposta pirotecnica in cui i musicisti, alternandosi ai vari strumenti, sfruttano tutte le loro possibili opportunit�� espressive in modo ironico e creativo, passando con disinvoltura e classe da un poema di William Blake a "Like a Prayer" di

Madonna

" data-original-title="" title="">Madonna, da "No Mercy for Me" di

Joe Zawinul

keyboards
1932 - 2007

" data-original-title="" title="">Joe Zawinul a "1999" di

Prince

multi-instrumentalist
1958 - 2016

" data-original-title="" title="">Prince.

Ancora musica e danza, questa volta pi�� in direzione esoterica, sciamanica ed ipnotica, per i L.A.N. Sound Connection (Luis Z?schg alla chitarra, Alex Pergher a percussioni e voce,

Norbert Dalsass

bass, acoustic

" data-original-title="" title="">Norbert Dalsass al contrabbasso, ospiti

Martin Ohrwalder

trumpet

" data-original-title="" title="">Martin Ohrwalder alla tromba e

Nelide Bandello

drums

" data-original-title="" title="">Nelide Bandello a batteria e percussioni), che in compagnia di docenti di Rio Abierto (una disciplina basata sul movimento guidato), hanno dato vita ad una lunga suite fatta di pedali e crescendo segnati dall'interazione (a volte diretta uno a uno, a volte per piccoli nuclei, a volte corale) tra musicisti e danzatrici.

Sulla splendida terrazza del Vigilius Mountain Resort, il Mistery Tour della cantante

Sara Longo

" data-original-title="" title="">Sara Longo e del violoncellista Alvise Seggi, ospite

Filippo Vignato

trombone

" data-original-title="" title="">Filippo Vignato al trombone, ci hanno fatto compiere un lungo viaggio nella musica dei Beatles (da "Norwegian Wood" a "Can't Buy Me Love" , da "Tomorrow Never Knows" a "Come Together"), rivisitata con delicatezza ed eleganza ma anche con un buon carico di swing e preziose divagazioni elettroniche. Chiusura di concerto con "Napule ?" di

Pino Daniele

" data-original-title="" title="">Pino Daniele, piccola anteprima del prossimo progetto del duo, che sar�� appunto incentrato sulle canzoni napoletane.

Abbiamo lasciato per ultimo il concerto pi�� rilevante del festival, quello del trio del contrabbassista

Avishai Cohen

bass
b.1970

" data-original-title="" title="">Avishai Cohen, con

Itay Simhovich

piano

" data-original-title="" title="">Itay Simhovich al pianoforte e

Eviatar Slivnik

drums
b.1995

" data-original-title="" title="">Eviatar Slivnik alla batteria, l'unico a pagamento di tutta la rassegna. Teatro Raiffeisen pieno, per un musicista che non ha bisogno di presentazioni e che ha qui confermato tutte quelle qualit�� che lo hanno reso una stella di prima grandezza del jazz internazionale: il virtuosismo strumentale, il perfetto controllo delle dinamiche del gruppo sempre calibratissime, una dose misurata ma evidente di ammiccamento piacione, un abbondante uso di scansioni ternarie accentate atipicamente, l'oscillare tra composizioni originali, frammenti di storia del jazz (tra cui una "Summertime" quasi ska eseguita in 5/4) e perle della tradizione ladina (la lingua degli ebrei sefarditi, qui era la dolcissima "Abre Tu Puerta Cerrada"). A fine concerto, per��, pi�� che di Cohen ci siamo tutti ritrovati a parlare, con stupore ed ammirazione, dei suoi due giovani compagni di viaggio, davvero notevoli, ed in particolare del pianista Itay Simhovich. Ventuno anni, tecnica strabiliante, fraseggio limpido e cristallino, controllo delle dinamiche impeccabile, creativo e gi�� in possesso di una cultura jazzistica enciclopedica (ma da quanto abbiamo ascoltato in questa serata diremmo anche classica). Da seguire con molta attenzione.

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Avishai Cohen Concerts

Oct 10 Fri

AVISHAI COHEN

L'astrada
Marciac, France

Oct 16 Thu

Avishai Cohen "Brightlight" Trio

Théâtre Roger Barat
Herblay, France

Dec 1 Mon

AVISHAI COHEN TRIO

La Cooperative De Mai
Clermont Ferrand, France

Mar 4 Wed

AVISHAI COHEN QUINTET

Le Trianon
Paris, France

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