"
data-original-title="" title="">Enrico Rava per il quarto anno consecutivo, Bergamo Jazz 2015 ha proposto un ampio ventaglio di espressioni jazzistiche, ognuna delle quali fortemente caratterizzata; quasi a ribadire la natura poliedrica di questa musica, la ragione stessa della sua sopravvivenza, vale a dire la sua tentacolare commistione di generi, approcci e forme diverse, dal mainstream al funky, dalla sperimentazione più dialettica alla solida tradizione, dalla dimensione cameristica alla squassante energia di gruppi decisamente compromessi con il rock e il folk.
La qualità delle esibizioni degli ultimi tre giorni (20-22 marzo), ospitate di sera al Teatro Donizetti e di pomeriggio all'Auditorium di Piazza della Libertà, è risultata prevalentemente alta. A deludere le aspettative è stato proprio il concerto d'apertura al Donizetti, affidato al
La qualità delle esibizioni degli ultimi tre giorni (20-22 marzo), ospitate di sera al Teatro Donizetti e di pomeriggio all'Auditorium di Piazza della Libertà, è risultata prevalentemente alta. A deludere le aspettative è stato proprio il concerto d'apertura al Donizetti, affidato al

Jeff Ballard
drumsb.1963
Per buona parte esso si è trascinato in modo dispersivo e frammentario, con idee approssimative che davano l'impressione di essere tentate a mo' d'assaggio dai due tastieristi (

Kevin Hays
pianob.1968

Lionel Loueke
guitarb.1973

Reid Anderson
bassb.1970

The Bad Plus
band / ensemble / orchestrab.2000
Dopo l'intervallo, decisamente più convincente per l'apprezzabile professionalità si è rivelato il set di

Dianne Reeves
vocalsb.1956
Il settetto

Fred Wesley
tromboneb.1943
Per quanto attiene l'attualità jazzistica, altri sono stati i piatti più saporiti offerti dal festival: innanzi tutto il trio di

Vijay Iyer
pianob.1971
In questo contesto s'inserisce il contributo dei partner: classicissimo il ruolo affidato al drumming continuo, propulsivo, frastagliato di

Marcus Gilmore
drumsb.1986

Stephan Crump
bass, acousticb.1972
Forse Iyer non è uno strabiliante virtuoso della tastiera, forse le sue idee interpretative non sono tutte dello stesso livello, ma il concerto bergamasco del suo trio è risultato concentrato e coinvolgente, ben articolato in fasi diverse, ora intense, ora narrative, ora incantate, raggiungendo nel finale reiterati e possenti crescendo. Un concerto generoso per la sua durata di un'ora e cinquanta minuti e per la genuina carica umana che lo ha sostenuto.
La proposta più "forte" e trasgressiva in cartellone è stata però quella dei

Nels Cline
guitar, electricb.1956
Ben inteso nessuno dei componenti dei Nels Cline Singers ha cantato, se si escludono un paio di minuti a carico del leader, ma piuttosto sono state lanciate urla lancinanti e disperate dalla chitarra distorta e dall'elettronica manovrate da Cline, sia pure intervallate da momenti più pacati, ingentiliti da una semplice cantabilità di matrice folk. In realtà, su un repertorio di autori vari la performance si è dipanata in situazioni ben diversificate, in cui si è evidenziato insostituibile l'apporto dei due partner: soprattutto quello di

Scott Amendola
drumsb.1969

Trevor Dunn
bass
Charlie Haden
bass, acoustic1937 - 2014
Totalmente diversa, ma altrettanto personale, è apparsa la musica del quartetto di

Mark Turner
saxophone, tenorb.1965

Joe Martin
bassb.1970

Justin Brown
drums
Ambrose Akinmusire
trumpetb.1982
Nelle proposte più consistenti e rappresentative dell'attualità jazzistica succede invece che vengano estesi e articolati i collettivi dagli unisoni frastagliati, gli impasti armonici e timbrici, le strutture dinamiche e le griglie ritmiche. Questo tipo di intima integrazione a Bergamo si è verificato in buona misura nel

Michael Formanek
bass, acousticb.1958
Come in un'elucubrazione, in un dialogo interiore, i temi circolari sono ritornati continuamente su se stessi con piccole variazioni e in una definizione progressiva, quasi un surriscaldamento, della modulazione ritmica. L'attenta coordinazione del leader ha previsto anche il mirato e sostanzioso contributo dei singoli strumenti, a cominciare da quello del proprio contrabbasso dal pizzicato poderoso e risonante: la sua non è stata quasi mai una funzione di accompagnamento, ma piuttosto quella del protagonista. Anzi, sugli arditi equilibri armonici dei due sax all'unisono, alcuni suoi brani si sono qualificati come una sorta di "concerto per contrabbasso solista ed ensemble da camera."
Al "fratello maggiore

Tim Berne
saxophone, altob.1954

Jacob Sacks
piano
Dan Weiss
drumsIl festival si è chiuso nel segno della più appagante piacevolezza, procurata dal dialogante, arguto e amichevole interplay del quartetto Palatino, fondato e animato da

Aldo Romano
drumsb.1941

Paolo Fresu
trumpetb.1961

Glenn Ferris
tromboneb.1950

Michel Benita
bassTemi dell'uno o dell'altro, prevalentemente brevi e orecchiabili, scattanti o lirici, danzanti o venati d'ironia, appoggiati su una base ritmica esplicita ma leggiadra e rilassata, hanno lasciato il posto a sviluppi altrettanto essenziali, che hanno innescato una comunicativa diretta e lineare. Particolarmente vivace è emerso il dialogo fra i due fiati: negli stringati spazi solistici ognuno di loro difficilmente è stato lasciato solo con il sostegno ritmico, ma più spesso è stato corroborato dalle sottolineature, dal controcanto, dagli spunti eccentrici del compagno della front line.
Fortemente voluta da Enrico Rava, si è rivelata la felice e opportuna rimpatriata di una formazione storica animata dallo spirito fresco, dall'approccio vitale e propositivo che, pur cambiando la combinazione strumentale, in questi ultimi anni possiamo ritrovare nella Brass Bang.
Foto
Gianfranco Rota.
Tags
Vijay Iyer
Live Reviews
Libero Farnè
Italy
Milan
Enrico Rava
Jeff Ballard
Kevin Hays
Peter Rende
Lionel Loueke
Reid Anderson
Bad Plus
Dianne Reeves
Fred Wesley
Marcus Gilmore
Stephan Crump
Nels Cline
Scott Amendola
Trevor Dunn
Charlie Haden
Mark Turner
Joe Martin
Justin Brown
ambrose akinmusire
Michael Formanek
Tim Berne
Jacob Sacks
Dan Weiss
Aldo Romano
Paolo Fresu
Glenn Ferris
Michel Benita
Comments
PREVIOUS / NEXT
Support All About Jazz

Go Ad Free!
To maintain our platform while developing new means to foster jazz discovery and connectivity, we need your help. You can become a sustaining member for as little as $20 and in return, we'll immediately hide those pesky ads plus provide access to future articles for a full year. This winning combination vastly improves your AAJ experience and allow us to vigorously build on the pioneering work we first started in 1995. So enjoy an ad-free AAJ experience and help us remain a positive beacon for jazz by making a donation today.
Milan
Concert Guide | Venue Guide | Local Businesses
| More...
Milan Concerts
Sep
12
Fri
James Taylor Quartet
Blue Note
Milano, Italy
Sep
13
Sat
James Taylor Quartet
Blue Note
Milano, Italy
Sep
14
Sun
Monique Chao Jazz Orchestra
Blue Note
Milano, Italy
Sep
18
Thu
Philip Lassiter
Blue Note
Milano, Italy
Sep
19
Fri
Matt Bianco
Blue Note
Milano, Italy
Sep
19
Fri
Matt Bianco
Blue Note
Milano, Italy
Sep
20
Sat
Matt Bianco
Blue Note
Milano, Italy
Sep
20
Sat
Matt Bianco
Blue Note
Milano, Italy
Sep
21
Sun
Mila Trani
Blue Note
Milano, Italy
Sep
23
Tue
Francesco Cavestri
Blue Note
Milano, Italy

Milan
Concert Guide | Venue Guide | Local Businesses | More...
Sep
12
Fri

James Taylor Quartet
Blue NoteMilano, Italy
Sep
13
Sat

James Taylor Quartet
Blue NoteMilano, Italy
Sep
14
Sun
Monique Chao Jazz Orchestra
Blue NoteMilano, Italy
Sep
18
Thu
Philip Lassiter
Blue NoteMilano, Italy
Sep
19
Fri

Matt Bianco
Blue NoteMilano, Italy
Sep
19
Fri

Matt Bianco
Blue NoteMilano, Italy
Sep
20
Sat

Matt Bianco
Blue NoteMilano, Italy
Sep
20
Sat

Matt Bianco
Blue NoteMilano, Italy
Sep
21
Sun
Mila Trani
Blue NoteMilano, Italy
Sep
23
Tue
Francesco Cavestri
Blue NoteMilano, Italy