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Metastasio Jazz 2019

Roberto Ottaviano
saxophone, sopranob.1957

Chet Baker
trumpet and vocals1929 - 1988

Paolo Fresu
trumpetb.1961
Lunedì 11 febbraio, al Teatro Fabbricone, il doppio concerto all'insegna dei "Viaggi in trio" è stato aperto dall'omaggio tributato alla musica di

Sun Ra
piano1914 - 1993

Andrea Tofanelli
trumpetb.1965

Ares Tavolazzi
bassSi sono infatti susseguiti brani al confine con la musica contemporanea (del resto Sun Ra era stato esplicitamente influenzato da Schoenberg e Shostakovich, oltre ad aver registrato con Cage), o attraversati da stride e blues, oppure ben immersi nel jazz della metà del Novecento. Un Sun Ra comunque sempre molto ordinato e misurato, ma anche assai complesso e articolato, aspetti che venivano enfatizzati dalle caratteristiche strumentali dei tre protagonisti. Se infatti Siringoche in un paio di occasioni ha introdotto in solitudine i braniha esibito la propria abilità alla tastiera, frutto del suo studio della musica contemporanea e di pianisti come

Cecil Taylor
piano1929 - 2018

Thelonious Monk
piano1917 - 1982
Ben diversa la seconda parte della serata, affidata al trio di

Claudio Filippini
pianob.1982

Luca Bulgarelli
bassMarcello Di Leonardo
drumsDomenica 17, presso la Scuola di Musica Verdi, stupefacente concerto in solitudine di

Cristiano Calcagnile
drumsIl giorno successivo, lunedì 18, la musica ha raccontato antiche storie cinematografiche facendo a meno dell'apporto delle immagini: il settetto di " data-original-title="" title="">Massimo Falascone ha infatti presentato un progetto dedicato all'illusionista, attore e regista parigino George Méliès, inventore riconosciuto degli effetti speciali e del cinema di fantascienza. Una performance molto singolare (l'avevamo apprezzata lo scorso anno al Fonterossa Day di Pisa ), che univa effetti scenici -surreali abbigliamenti dei musicisti, entrate e uscite, oggettie mimicasoprattutto da parte di Filippo Monico, che girava per il palco con una luna appesa a una canna o facendo bolle di saponea una musica capace di mescolare virtuosamente l'improvvisazione radicale alla composizione narrativa. Riuscendo con ciò a esaltare la meraviglia e gli stimoli della prima con la coerenza e la linearità della seconda. Anche grazie ai bravissimi musicisti (oltre ai già citati e allo stesso Calcagnile alla batteria,

Giancarlo Nino Locatelli
clarinet
Silvia Bolognesi
bass, acousticPrima della conclusione della rassegna, affidata a

Maria Pia De Vito
vocalsb.1960
Foto: Marco Benvenuti.
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Instrument: Saxophone, soprano
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