Home » Articoli » Live Review » MetJazz 2022
MetJazz 2022

Courtesy Marco Benvenuti
Teatro Metastasio
Prato
Tematicamente intitolata a "La voce e altre follie," la ventisettesima edizione di Metastasio Jazz, rassegna pratese diretta da Stefano Zenni, proprio nella follia si è imbattuta in corso di realizzazione, nella forma di molteplici imprevisti, legati anche alla pandemia, che hanno costretto gli organizzatori a rivoluzionare in corsa il programma per ben due volte. Tuttavia, vuoi perché la follia ha anche un suo aspetto generativo, vuoi per la pazienza e l'abilità dello staff organizzativo, alla fine la rassegna non solo è andata in scena, ma ha anche avuto eccellenti risultati sia quanto a qualità degli spettacoli, sia quanto a pubblico presente.
Sebbene nel corso del programma se ne siano ritrovate qua e là altre tracce, la follia ha per così dire "incorniciato" il programma: l'apertura ha infatti celebrato il centenario della nascita di Charlie Mingus, al quale non facevano difetto elementi di follia psichica; la chiusura ha invece visto in scena un progetto originale dedicato alla "follia" intesa come forma musicale. La voce è invece stata protagonista in tre serate, con concerti di alcuni dei maggiori protagonisti nazionali di questo "strumento naturale."
La celebrazione del grande musicista di Nogales ha occupato i due momenti off del festival: prima, a mo' di prologo, con la presentazione del libro a fumetti Mingus (Coconino Press, 2021), sceneggiato da Flavio Massarutto e disegnato Squaz, un lavoro singolare di cui parleremo prossimamente su queste pagine; poi, nell'intervallo di tre settimane tra la prima e la seconda parte della rassegna, con la conferenza di Stefano Zenni, che ha svelato mirabilmente alcuni aspetti di uno dei capolavori di Mingus, "Fables of Faubus," attraverso il suo ascolto commentato e il racconto dei molti e diversissimi modi in cui quel brano fu eseguito negli anni in cui era momento ineludibile del repertorio dei gruppi del suo autore. Il ricordo ha poi avuto il suo momento più compiuto nel nel primo concerto della rassegna, il 7 febbraio, con il quintetto Furious Mingus Revisited, diretto da

Furio Di Castri
bass, acousticb.1955

Giovanni Falzone
trumpet
Achille Succi
clarinetb.1971

Eric Dolphy
woodwinds1928 - 1964
La follia è poi tornata di scena nelle due settimane successive: nel secondo concerto della serata del 14 febbraio, con la musica del quartetto di

Enrico Morello
drumsb.1988
Mirco Mariottini
clarinetLa formazione di Morello, che ha pubblicato per Auand l'eccellente album Cyclic Signs, ha proposto una musica entro la quale convergevano molti fermenti delle più diverse scene del jazz contemporaneo (inclusa quella in cui si muove

Craig Taborn
pianob.1970
Daniele Tittarelli
saxophone, altoFrancesco Lento
trumpet
Matteo Bortone
bass, acoustic
Steve Coleman
saxophone, altob.1956
Non da meno, la settimana dopo, il concerto ispirato alla follia del fanatismo religioso che nel IV secolo portò alla morte della filosofa e scienziata Ipazia, celebrata dai clarinetti di Mariottini assieme a un quartetto stavolta "classico," con il pianoforte di

Alessandro Lanzoni
pianoGuido Zorn
bass, acousticPaolo Corsini
pianob.1982

Keith Jarrett
pianob.1945
Sempre la follia ha congedato il festival, stavolta con un progetto originale del sassofonista veneziano

Pietro Tonolo
saxophoneb.1959
Paolo Birro
pianoLa voce ha preso la scena al terzo appuntamento, prima del già citato concerto dedicato a Ipazia, protagonista una delle nostre più eclettiche e straordinarie vocalist,

Cristina Zavalloni
vocalsManuel Magrini
pianoInteramente dedicata alla voce, poi, la quarta serata del festival, quella del 28 febbraio, con due concerti che la vedevano protagonista. Prima il trio del cantante lucchese Lorenzo Sansonicon Adrian e Vittorio Fioramonti rispettivamente alle chitarre e al basso, contrabbasso e seconda voceha dato vita a un concerto che oscillava tra il latin e il blues, cosparso tuttavia di piccole sperimentazioni vocali. Poi la cantante e compositrice fiorentina Sara Battaglini ha presentato il suo apprezzato Vernal Love, uscito in CD per Auand, alla testa di un vero supergruppo italiano, con la tromba di Jacopo Fagioli, le ance di
Beppe Scardino
saxophone, baritone
Simone Graziano
pianoFrancesco Ponticelli
bass, acoustic
Bernardo Guerra
drumsAncora alla voce era dedicata la quarta serata, il 21 Marzo, che riapriva il festival dopo la pausa di tre settimane, di scena i Jazzbilly Lovers di John De Leo. Pur nella diversità, come nel caso della Zavalloni qui la voce era protagonista assoluta, attraversando un programma quantomeno insolito, che univa il rock'n'roll più classico quello di Elvis Presley, per intendersicon il jazz più rigorosoe qui i riferimenti andavano soprattutto a

John Coltrane
saxophone1926 - 1967

Enrico Terragnoli
guitar
Stefano Senni
bass, acousticFuori dalla cornice tematica di follia e voce era invece il concerto forse più prestigioso, quello dell'ospite d'oltreoceano che Zenni ha presentato come "probabilmente il più grande pianista jazz oggi in attività"Craig Taborn. Il suo piano solo è andato in scena la seconda sera, prima del concerto di Enrico Morello, ed è stato senza dubbio di livello assoluto. Il pianista ha messo in mostra la sua proverbiale padronanza della tastiera, con accelerazioni ai limiti del possibile, tempestanti tambureggiamenti, doppi suoni, alternando però tali preziosismi tecnici a pause e sipari quasi lirici, segno di un pensiero preciso ma complesso, che fa delle sue esibizioni in solitudine qualcosa di unico. Certo la musica da lui prodotta non è semplicerichiede anzi una continua attenzionené contiene alcunché di ammiccante per l'ascoltatore; tuttavia neppure si può dire ch'essa non abbia un immediato impatto emotivo, vuoi per la sua costante ed estrema mutevolezza, vuoi per il suo sorprendere a ogni passaggio, vuoi infine per la sua intensità. Resta solo l'impressione di una qualche freddezza, forse dovuta alla densità tecnica, ma certo musicisti di questo genere se non ci fossero bisognerebbe inventarli.
Una rassegna, quella pratese, che ha dunque confermato la sua eccellenza, a dispetto dei problemi organizzativi. L'appuntamento è al prossimo anno, confidando che la quasi coincidenza della chiusura tanto del festival, quando dello stato d'emergenza per la pandemia, sia d'auspicio a un'edizione finalmente libera dagli ostacoli e dalle preoccupazioni che ci hanno coinvolti negli ultimi due anni.
Tags
Live Review
Neri Pollastri
Italy
Florence
Charles Mingus
Furio di Castri
Giovanni Falzone
Achille Succi
Eric Dolphy
Enrico Morello
Mirco Mariottini
Craig Taborn
Daniele Tittarelli
Francesco Lento
Matteo Bortone
Steve Coleman
Alessandro Lanzoni
Guido Zorn
Paolo Corsi
Keith Jarrett
Pietro Tonolo
Paolo Birro
Cristina Zavalloni
Manuel Magrini
Lorenzo Sansoni
Sara Battaglini
Jacopo Fagioli
Beppe Scardino
Simone Graziano
Francesco Ponticelli
Bernardo Guerra
John De Leo
John Coltrane
Enrico Terragnoli
Fabio Nobile
Stefano Senni
Comments
PREVIOUS / NEXT
Support All About Jazz

Go Ad Free!
To maintain our platform while developing new means to foster jazz discovery and connectivity, we need your help. You can become a sustaining member for as little as $20 and in return, we'll immediately hide those pesky ads plus provide access to future articles for a full year. This winning combination vastly improves your AAJ experience and allow us to vigorously build on the pioneering work we first started in 1995. So enjoy an ad-free AAJ experience and help us remain a positive beacon for jazz by making a donation today.
Florence
Concert Guide | Venue Guide | Local Businesses
| More...
