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Musiche Corsare a Bari

Courtesy Vincengo Fugaldi
Roberto Ottaviano
saxophone, sopranob.1957

George Russell
composer / conductor1923 - 2009
A tale proposito si sono dimostrate particolarmente interessanti le due serate centrali della manifestazione, tutta svoltasi nel periferico Teatro Forma: in ognuna di esse di fatto sono stati messi a confronto due gruppi animati da intenzioni e messaggi per certi aspetti contrapposti. Ad aprire la serata di venerdì è stato il quartetto Disorder at the Border, formato dal ben coeso trio

Daniele D'Agaro
clarinet, bassb.1958

Giovanni Maier
bass, acoustic
Zlatko Kau?i?
drums
Tobias Delius
saxophone, tenorDi tenore totalmente diverso la proposta che ha fatto seguito. Con il progetto Sweeter than the Day,

Wayne Horvitz
keyboardsb.1955

Francesco Bigoni
saxophone, tenorb.1982

Danilo Gallo
bass, acousticb.1972

Zeno De Rossi
drumsb.1970

Robin Holcomb
piano"Jazz is the Teacher (Funk is the Preacher)": si potrebbe rispolverare questo titolo di un brano di

James Blood Ulmer
guitarb.1942

Francesco Bearzatti
saxophone, tenor
Jim Black
drumsA un atteggiamento musicale ancora differente si è avuto l'opportunità di assistere con il duo, attivo dal 2009, formato dal chitarrista francese

Marc Ducret
guitarb.1957

Samuel Blaser
tromboneb.1981
Negli ultimi due giorni del festival sono stati proposti due concerti mattutini, il primo dei quali a carico del MAT Trio, formato
Marcello Allulli
saxophone, tenor
Francesco Diodati
guitarErmanno Baron
drums
Tom Waits
piano and vocalsb.1949
Con la solo-performance mattutina di

Boris Savoldelli
vocalsb.1970
La prima sera il compito di aprire il festival era stato assegnato al batterista
Fabio Accardi
drums
Jack DeJohnette
drumsb.1942

Peter Erskine
drumsb.1954

Tony Williams
drums1945 - 1997

Billy Cobham
drumsb.1944
Non ci rimane che dare resoconto dell'ultima serata, che ha abbinato due concerti diversissimi ma ugualmente imperdibili, a cominciare dall'apparizione in solo dell'ottantaduenne pianista americano

Dave Burrell
pianob.1940
"What Love," la suite in nove movimenti che Roberto Ottaviano ha presentato come appuntamento finale del festival alla testa di un agguerritissimo ed inedito ensemble di undici elementi, può essere considerata la logica estensione del materiale proposto con il quintetto Eternal Love. Un titolo problematico che lascia aperte le porte a molte risposte, anche se la musica, formicolante di idee e soluzioni, è poi risultata granitica. Un tessuto armonico e timbrico, vivo e di cangiante ricchezza, ha lasciato emergere temi ben delineati esposti all'unisono, ma spesso contrappuntati da un solista in primo piano. Poderoso il raddoppio di contrabbassi (Danilo Gallo e Giovanni Maier) capace di conferire un riferimento armonico-timbrico costante e gonfio. Zeno De Rossi, al centro fra i due contrabbassi, ha intessuto da par suo una conduzione ritmica nitida e briosa, mentre il vibrafono, per l'occasione nelle mani del giovane e talentoso Michele Sannelli, ha aggiunto alla formazione un colore affascinante. Con autorevole personalità

Alexander Hawkins
pianob.1981
La front line, da sogno, era composta da sei fiati di grande spessore: da sinistra

Marco Colonna
clarinet, bassb.1978

Gaetano Partipilo
saxophone, altob.1974

Ralph Alessi
trumpetb.1963
A far rivivere l'atmosfera che ha chiuso in modo esaltante Musiche Corsare 2023, satura di umori forti, propositivi e vitali, è auspicabile che si presentino altre occasioni concertistiche con la medesima formazione e magari che la proposta possa essere riportata anche su disco. Ma a conclusione di questo resoconto ci tocca introdurre una nota dolente. Fin dalla presentazione del primo concerto, Ottaviano ha annunciato che intende abbandonare la direzione artistica dell'ancor giovane festival pugliese e anche dell'attività concertistica dell'Associazione Nel Gioco del Jazz: secondo le sue parole, ogni esperienza ha un inizio, una sua parabola e una sua logica fine.
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Instrument: Saxophone, soprano
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