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Saalfelden 2015

Giovedì
Il prologo serale serve a scaldare i motori. I Kompost 3 formazione tutta austriaca propone un jazz elettrico senza pretese, con qualche spunto interessante ma alla fine scontato e superficiale. Maggiori attenzioni richiedeva il trio

Georg Graewe
piano
Ernst Reijseger
cellob.1954

Gerry Hemingway
drumsb.1955
Venerdì
Inizia il festival vero e proprio e si comincia a fare sul serio. Donkey Monkey -ossia

Eve Risser
pianob.1982
Yuko Oshima
drums
Martin Kuchen
saxophone
Chris Lightcap
bassb.1971

Tony Malaby
saxophone, tenor
Chris Cheek
saxophoneb.1968

Matt Mitchell
pianob.1975
Sotto la sigla The Bureau of Atomic Tourism si cela una sorta di super gruppo ad alto voltaggio, grazie alla spinta selvaggia del basso elettrico di

Ingebrigt Håker Flaten
bassb.1971

Andrew D'Angelo
saxophone, alto
Magnus Broo
trumpetQuasi a notte fonda arriva il primo botto del festival. E che botto!

Rob Mazurek
trumpetb.1965
Sabato
Si inizia con il quartetto del violinista francese Regis Huby per un set a tratti interessante e convincente -quando prende il sopravvento la chitarra di

Marc Ducret
guitarb.1957

Michele Rabbia
percussionAncora Mazurek con lo storico trio Sao Paulo Underground completato da " data-original-title="" title="">Guilherme Granado e

Mauricio Takara
percussionAtomic, ovvero il jazz nordico in una delle sue declinazioni più classiche e convincenti. Lirismo e free a braccetto in maniera mirabile grazie alla progettualità del gruppo e alla perizia degli interpreti, con momenti cameristici, comunque ricchi di tensione, quando il sax viene sostituito dal clarinetto. Idee, energia, assoli scintillanti, grandi momenti d'insieme, pieno controllo degli spazi improvvisativi la ricetta vincente di un gruppo decisamente centrato.

Angelica Sanchez
piano
Ellery Eskelin
saxophone, tenorb.1959

Steve Coleman
saxophone, altob.1956
Giorgio Gaslini
pianob.1929
Difficile presentarsi sul palco del Congress Zentrum dopo un evento simile ma se c'era un gruppo che poteva permetterselo passando indenne da queste forche caudine, beh non poteva che essere

Mostly Other People Do the Killing
band / ensemble / orchestra
Moppa Elliott
bassb.1978

Peter Evans
trumpet
Ron Stabinsky
pianoDomenica
Ken Thompson and Slow Fast è un interessante quintetto statunitense che presenta musica raffinata e piacevole, ben organizzata, di ampio respiro con attenzione alle tessiture timbriche e agli incastri tra le parti. Spicca quindi l'arte di compositore e arrangiatore del leader, abile nel muovere i musicisti a disposizione sulla scacchiera del suo pensiero musicale.
Altra chicca, forse non del tutto attesa, la dispensa

Matthew Shipp
pianob.1960
E poi arriva l'ultimo botto, una sberla mozzafiato, mai così gradita ed entusiasmante. Fire! Orchestra è un uragano devastante che spazza via concetti e preconcetti, paletti ed etichette, generi e stili. "Ritual " è un orgia di suoni, colori, voci che ammaliano, stordiscono e incantano -davvero notevoli Mariam Wallentin e

Sofia Jernberg
vocalsLa chiusura è una sorta di amarcord. Il settantacinquenne

James Blood Ulmer
guitarb.1942

David Murray
saxophone, tenorb.1955
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