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Stick Men al Roma Jazz Festival

Courtesy Adriano Belucci
Stick Men
band / ensemble / orchestra
Tony Levin
bassb.1946
Pat Mastelotto
drums
King Crimson
band / ensemble / orchestrab.1969
Nato inizialmente come veicolo per mettere in mostra le possibilità espressive dello Stick, il progetto si è successivamente evoluto dopo l'ingresso di

Markus Reuter
guitar, electricb.1972
Per l'indisponibilità della Sala Petrassi causa concomitante rassegna RomaEuropa il concerto si è tenuto nel piccolo Teatro Studio, la cui offerta di posti era decisamente inferiore alla richiesta, lasciando fuori una grossa fetta di pubblico potenziale. Il concerto ha seguito una scaletta rigida (la stessa utilizzata durante tutto il tour, e riprodotta quasi integralmente nel loro ultimo album, Umeda, registrato dal vivo in Giappone lo scorso anno), aperta dai soundscapes di Reuter per sfociare poi in "Prog Noir" con l'arrivo sul palco dei due compagni. A turno i tre musicisti presentano i brani, raccontando anche aneddoti sulla loro origine, e scherzando sul fatto che in molti brani non si capisce chi suona cosa. Effettivamente le parti di chitarra e basso all'interno del trio sono interscambiabili, e sia lo Stick di Levin che la chitarra Touch di Reuter possono ricoprire entrambi i ruoli, come già dimostrano nei due brani che seguono ("Ringtone" e "Cusp"). Poi è la volta della prima, attesissima cover dei King Crimson col brano "Red," testimonianza diretta delle loro radici.
Si prosegue con "Tentacles," tratto dall'omonimo EP, "Crack in the Sky," e "Schattenhaft" prima di arrivare alla seconda cover della serata: si tratta di "Breathless," tratto dal primo album solista di

Robert Fripp
guitarb.1946
Tutt'altro che un'operazione a tavolino per nostalgici, gli Stick Men hanno dimostrato di non guardare solo al glorioso passato, ma di voler portare avanti un proprio discorso musicale che partendo dal progressive dei King Crimson anni '70 lo aggiorna al presente e si volge al futuro, ben sfruttando la tecnologia dei nuovi strumenti elettronici (in molti momenti non sembrava che la musica fosse prodotta da solo tre persone) in modo attivo e non passivo. Menzione speciale anche per il loro manager e produttore Leonardo Pavkovic, fondatore della Moonjune Records, che ha accompagnato il gruppo fin dagli inizi.
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Mario Calvitti
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Rome
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Instrument: Band / ensemble / orchestra
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