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Harriet Tubman: The Terror End of Beauty
By
Brandon Ross
guitar
Melvin Gibbs
bassJT Lewis
drumsThe Terror End of Beauty segue di non molto lo straordinario Araminta uscito nel 2017, accentuando ancor maggiormente quel senso di "new psychedelia" che forse avrebbe abbracciato Hendrix se fosse ancora fra noi. In America, qualcuno è arrivato a parlare di "afro-rock" parlando di questo disco. Non so se l'interpretazione possa essere corretta ma la versatilità di questo lavoro, come forse di ogni avventura musicale specialmente di Brandon Ross, è inaudita. Noise, funk, elettronica sono sicuramente componenti fondamentali di un progetto per certi versi hardcore, capace di aprire prospettive espressive di altissima qualità.
Il trio newyorkese vola alto nei cieli ritmici con sempre ben presente alla base la storia che questo gruppo, dedicato alla figura dell'attivista statunitense Araminta Ross (il nome di Harriet Tubman alla nascita), più conosciuta dalla storia come "Mosè degli afroamericani" nota per avere combattuto per l'abolizione della schiavitù e il riconoscimento della condizione femminile, ha sempre portato con sé quale segno distintivo di lotta politica e razziale immersa nel crogiolo della creatività artistica. Da questo punto di vista il trio è veementemente proteso verso un colore ritmico ben strutturato capace di muoversi entro architetture sonore che si spingono oltre le usuali forme dimensionali del caso. Per certi versi, si potrebbe accostare Harriet Tubman in parallelo con il "Very Very Circus" o il "Make a Move" di

Henry Threadgill
woodwindsb.1944
Anche qui sebbene con parametri differenti, il lavoro è sul "groove," sui contrasti e sulle profonde capacità espressive portate con sé da ogni brano. Rispetto ad Araminta una scelta forse più "diretta" e forse anche più "cattiva."
Come dice Ross in una recente intervista, una sorta di "meta-comunicazione" che è poi uno degli elementi fondanti di questo progetto. La produzione è di Scotty Hard, ingegnere del suono portato in palmo di mano da

Teo Macero
producer1925 - 2008

Miles Davis
trumpet1926 - 1991
Ancora un brano dell'intervista di Ross: "Quando lo stavamo registrando, ricordo di avere pensato molte volte alla domanda "Che cos'è la libertà?" Ogni volta che quel pensiero mi tornava in mente abbandonavo l'idea che stavo utilizzando sino a quel momento per affrontare un assolo. Non fisicamente, ma nel suonare il mio assolo, era come se stessi scalando una montagna, cercando di alzarmi sopra qualcosa, in modo da poter "vedere" oltre ... Questo è stato l'approccio e il suono della chitarra che ho trovato in quel momento. ? una cosa di Tubman: trovo il punto debole, un'apertura in un'altra dimensione dello spazio sonoro, e mi prende ." Se è possibile citare un brano dei dieci splendidi fiori che fanno bello questo giardino, letteralmente stupenda è una particolare versione davvero impressionistica della celebre "Redemption Song" di Bob Marley suonata spesso in passato da Brandon in duo con

Cassandra Wilson
vocalsb.1955
Vista l'intelligenza dei personaggi in questione, chiosa con parole di Melvin Gibbs tratte da altra intervista in occasione del lancio del lavoro discografico: "una delle cose alle quali penso quando suono con Tubman è che

Cecil Taylor
piano1929 - 2018

Ornette Coleman
saxophone, alto1930 - 2015
Manca solo un passo alla perfezione. La musica di questo trio è di quelle da portare nel cuore e che fanno stare bene.
Album della settimana. ">
Track Listing
Farther Unknown; 3000 Worlds; Prototaxite; Redemption Song; The Green Book Blues; Unseen Advance of the Aquifarian; The Terror End of Beauty; Tuljapur Handprint.
Personnel
Harriet Tubman
band / ensemble / orchestraJ.T. Lewis: drums; Melvin Gibbs: bass; Brandon Ross: guitar.
Album information
Title: The Terror End of Beauty | Year Released: 2019 | Record Label: Sunnyside Records
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About Harriet Tubman
Instrument: Band / ensemble / orchestra
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