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Un dicembre di produzioni originali al PARC di Firenze

Courtesy Grazia Busia
Gli spazi delle ex Scuderie Granducali, al centro del parco delle Cascine, stanno diventando il luogo di riferimento per l'esplorazione di territori musicali originali a Firenze. Così, come già nello stesso mese dell'anno precedente e poi nella primavera scorsa, gli spazi a disposizione di Toscana Produzione Musica hanno ospitato una piccola maratona musicale che in tre giorni ha visto di scena cinque concerti, frutti di produzioni originali anche di altre realtà nazionali.
Ha aperto la serie, giocando in casa, il quintetto Frontal di

Simone Graziano
piano
Reinier Baas
guitarb.1985
Stefano Tamborrino
drums

Dan Kinzelman
saxophone, tenorEntrambi all'insegna della Sardegna i due concerti in programma nella seconda giornata, il primo dei quali, alle 19,00, vedeva di scena
Marcello Peghin
guitarIl concerto delle 21,00 aveva invece per protagonista la clarinettista Zoe Pia assieme agli storici Tenores di Orosei, con l'obiettivo di far convivere antico e moderno, tradizione e innovazione. Un obiettivo, tuttavia, non raggiunto, perché se la tradizione c'era e si faceva valere nonostante che alcuni dei cantori fossero influenzati e perciò non nelle migliori condizioni di voce il moderno era davvero troppo di superficie e non apportava assolutamente niente di nuovo, anzi, finiva per "disturbare" la bellezza dell'antico. Lo spettacolo, in buona sostanza, prevedeva infatti solo brani tradizionali cantati dai tenores con le loro ben note, suggestive e sofisticate tecniche vocali (che uno dei quattro ha anche brevemente spiegato al pubblico), introdotte o "abbellite" dagli interventi di Zoe Pia, che alternava il clarinetto alle launeddas, sempre suonando con dei campanacci alle braccia che producevano ulteriori suoni. Il problema stava nell'esiguità del contributo della musicista, che con il clarinetto, suo strumento principale, faceva sì qualcosa, ma comunque troppo poco, mentre con le launeddas produceva solo esili e ripetitivi suoni evocativi, quando non insignificanti percussioni, visto che non le suonava né in modo tradizionale e ci può stare né in altre forme che ne sfruttassero le potenzialità è noto che le launeddas vanno suonate tre alla volta e in respirazione circolare, facendo dei polmoni la "sacca d'aria" tipica delle zampogne, così da produrre tre suoni in contemporanea. Il tutto, aggravato dai campanacci, sapeva di posticcio e confuso, quasi una "musica per turisti." Molto deludente.
Anche l'ultima giornata prevedeva due concerti, stavolta veramente straordinari. Il primo era quello di Terre Ballerine, l'ultimo progetto della violinista

Anais Drago
violin
Federico Calcagno
clarinetb.1995
Il concerto conclusivo, Nubes, era anche la produzione originale di Toscana Produzione Musiche (era andato in scena in prima assoluta solo il giorno precedente al Parco della Musica di Roma) e costituiva un po' una sfida, mettendo assieme sul palcoscenico un pianista jazz qual è

Alessandro Lanzoni
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