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Vicenza Jazz: fra Italia e America

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06-14.05.2016
"Di nuovo in viaggio verso la libertà" era il titolo programmatico del festival veneto, sempre sotto la direzione artistica di Riccardo Brazzale: un titolo che da un lato presuppone un'identità forte e storica del jazz, dall'altro sprona in modo propositivo e benaugurale a tenere sempre ben vivo questo distintivo anelito alla libertà. Aperta al Teatro Olimpico il 6 maggio con il

Joe Lovano
drumsb.1952

Enrico Rava
trumpetb.1939
C'era molta attesa per due gruppi americani, che si sono formati negli ultimi anni e che raccolgono protagonisti di diverse generazioni e scuole, esibitisi entrambi al Teatro Comunale: il Power Trio e il

Billy Hart
drumsb.1940

Terri Lyne Carrington
drumsb.1965

Geri Allen
piano1957 - 2017

David Murray
saxophone, tenorb.1955
La performance vicentina è risultata un po' discontinua, meno compatta rispetto alle aspettative, pur racchiudendo momenti notevoli. In particolare nella parte centrale del concerto si sono stagliate due gemme perfettamente rifinite e cariche di vibrante lirismo: "Perfection" appunto, ballad inedita di

Ornette Coleman
saxophone, alto1930 - 2015

Albert Ayler
saxophone, tenor1936 - 1970
Non è del tutto facile inquadrare anche l'esibizione del Billy Hart Group, in cui il settantacinquenne batterista e leader di Washington si contorna di più giovani ma ben noti protagonisti dell'attualità jazzistica:

Ethan Iverson
pianob.1973

Mark Turner
saxophone, tenorb.1965

Ben Street
bassIn ogni situazione il quartetto ha comunque espresso una pronuncia ben coesa, andamenti mai banali, atmosfere lunari e allucinate. Non a caso gli accenti più spigolosi ed espliciti sono venuti dal leader, che fra l'altro nel lungo assolo che ha aperto il penultimo brano, dal singolare impianto, ha reso espressamente omaggio a

Max Roach
drums1925 - 2007
Assai diversi fra loro, ma entrambi di alto interesse, i due progetti italiani presentati nei concerti serali. "A cento metri comincia il bosco: guerra, memoria, natura" era il titolo del complesso lavoro dedicato al ricordo letterario della Grande Guerra da

Giancarlo Schiaffini
tromboneSebi Tramontana
trombone
Giovanni Maier
bass, acousticLuca Colussi
drumsQuesta operazione multimediale, dall'evidente dimensione teatrale, ha pienamente convinto per la sincronia perfetta dei vari passaggi, per la coerenza delle connessioni fra i diversi linguaggi utilizzati, per gli essenziali contributi dei singoli. Soprattutto sono emerse le qualità musicali della partitura di Schiaffini, ricca di soluzioni armoniche, timbriche e dinamiche; l'originalità dei suoi arrangiamenti si è palesata anche nel trattamento dei due standard gershwiniani proposti come bis.
Dopo quattro anni esatti che non suonavano assieme,

Paolo Fresu
trumpetb.1961

Ralph Towner
guitarb.1940
Ne è risultato un concerto pregevole e coinvolgente, di grande equilibrio formale, anche se forse un po' troppo uniforme sotto il profilo dei mood melodici e della conduzione dinamica, senza discostarsi da una linea centrale nitidamente orientata.
Il duo era stato preceduto da un'articolata solo performance di David Liebman, che ha dedicato partecipati omaggi a maestri del passato. Al soprano ha voluto ricordare prima

Steve Lacy
saxophone, soprano1934 - 2004

Sidney Bechet
saxophone, soprano1897 - 1959

John Coltrane
saxophone1926 - 1967

Elvin Jones
drums1927 - 2004
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