Home » Articoli » Live Review » Vicenza Jazz - New Conversations 2025
Vicenza Jazz - New Conversations 2025

Varie sedi
Vicenza
1525 maggio 2025
Vicenza JazzNew Conversations ha sempre portato un sottotitolo che mettesse in evidenza il tema su cui di anno in anno si concentrava prevalentemente. Questa ventinovesima edizione ha evitato di celebrare anniversari o di puntare i riflettori su uno strumento principe, ...anche se, come vedremo, un anniversario importante è stato ricordato, quello del comportamento generatore di eventi storici da parte di Rosa Parks nel 1955 a Montgomery; quanto agli strumenti, un'attenzione ricorrente è stata data al pianoforte, presentando alcuni imprescindibili protagonisti dell'attualità. Il tema scelto quest'anno da Riccardo Brazzale, da sempre direttore artistico infaticabile, è stato invece "Elogio dell'errore," in quanto il concetto stesso d'improvvisazione jazzistica comporta automaticamente il rischio, l'imprevedibilità e l'empatica partecipazione dell'interplay o della prova solitaria, oltre che i condizionamenti delle contingenti situazioni ambientali o dell'amplificazione; ecco di conseguenza l'alta probabilità dell'errore, tanto che in alternativa si potrebbe ricorrere all'abusato detto "wrong but strong." Sulla carta il programma, che dal

Kronos Quartet
band / ensemble / orchestra
Gonzalo Rubalcaba
pianob.1963
Il mio soggiorno musicale vicentino non poteva iniziare nel modo migliore, assistendo al concerto del

Ralph Alessi
trumpetb.1963

Marc Ducret
guitarb.1957

Jim Black
drumsIl trombettista-leader ha sempre dato le coordinate da seguire con il suo eloquio ineffabile, procedendo cioè con una pacatezza di fondo e con un'enorme lucidità nel tracciare un fraseggio mobilissimo, avulso da ogni logica comunicativa risaputa. Ducret, dall'alto della sua esperienza più sperimentale, in parte di matrice Avant Rock, ha sprigionato una fantasia eccentrica, un'energia pervadente con impennate tesissime, quasi luciferine. Quanto a Black, in questi ultimi anni sembra aver esteso le soluzioni del suo drumming ed essere tornato ai livelli di motivazione dei tempi migliori, producendo una variata e irresistibile propulsione ritmica. Sulla base di spartiti stringenti si è sviluppata un'improvvisazione densa e lancinante, una sintesi originale e riuscita di alcune matrici del jazz attuale, dando corpo a progressioni di estrema varietà strutturale, timbrica e ritmica.
Se il trio di Ralph Alessi ha rappresentato un ottimo esempio del più vitale jazz odierno, con gli

Yellowjackets
band / ensemble / orchestrab.1977

Bob Mintzer
saxophoneb.1953

Russell Ferrante
keyboardsb.1952

Will Kennedy
drums
Dane Alderson
bassAl Teatro Olimpico sono state messe a confronto le solo performance di due pianisti coetanei, entrambi trentottenni: l'israeliano

Shai Maestro
pianob.1987

Sullivan Fortner
pianob.1986
Maestro ha introdotto il suo concerto con atipiche versioni di "Prelude to a Kiss" e "Round Midnight," per poi passare a propri original; fra questi ha spiccato "When You Stay Seeing," una ninna nanna che ha scritto anni orsono, ma che ora ha dedicato alla triste situazione dei bambini di Gaza; nell'interpretazione ad un inizio pensoso e malinconico ha fatto seguito una parte centrale più turbinosa. Nel suo fluido mondo pianistico si confrontano e convivono varie matrici culturali: la musica classica più discorsiva e tonica, il jazz ovviamente, con una particolare vicinanza al modello jarrettiano, ma anche sotterranei riferimenti alla musica ebraica e a cadenze del medio ed estremo Oriente. A Vicenza non è mancato poi un omaggio alla canzone brasiliana con una struggente rivisitazione di "Luiza," proposta come bis. Il modo di incrociare queste tradizioni fa sì che noti standard vengano rigenerati con grande fantasia; a maggior ragione i suoi original diventano palestra per esporre tutto il suo peculiare mondo creativo, che pone una cura particolare nella sonorità, in modo da far percepire in alcune note isolate le varie risonanze, mentre nelle parti più piene esalta la ricca brillantezza delle armonie.
Il percorso performativo di Sullivan Fortner, in una delle sue abbastanza rare apparizioni solitarie, ha esordito con "Golden Lady" di

Stevie Wonder
vocalsb.1950

Fats Waller
piano1904 - 1943

Art Tatum
piano1909 - 1956

Oscar Peterson
piano1925 - 2007

Dave Burrell
pianob.1940

Ennio Morricone
composer / conductor1928 - 2020
La sera successiva, di nuovo nella Sala del Ridotto del Teatro Comunale, si è ascoltato un altro pianista, ma in questo caso alla testa del suo trio:

Nduduzo Makhathini
keyboardsb.1982

McCoy Tyner
piano1938 - 2020
Poche parole sui talentosi partner del suo affiatato trio: se il pizzicato del contrabbassista
Dalisu Ndlazi
bass, acousticVicenza Jazz 2025 ha riservato un'altra sorpresa: il rinnovamento totale della Lydian Sound Orchestra, fondata e diretta da Riccardo Brazzale, che, dopo trentacinque anni di vita, di successi e di incisioni, ha cambiato pelle prendendo il nome di Lydian New Call. I componenti scelti infatti sono quasi tutti nuovi, ad eccezione di
Glauco Benedetti
tuba
Gaia Mattiuzzi
vocals
Manuel Caliumi
saxophone, alto
Giulia Barba
saxophone, baritoneb.1984
Nazareno Caputo
vibraphoneSalvatore Maiore
bass, acoustic
Federica Michisanti
bass, acoustic
Bernardo Guerra
drumsAnche il repertorio si presenta in buona parte rinnovato, rimanendo gli arrangiamenti attribuibili per lo più a Brazzale; se si esclude un brano di " data-original-title="" title="">Claudio Fasoli risalente alle origini dell'ensemble, oggi compaiono una composizione di Giulia Barba, rivisitazioni di temi di Ornette e di

Paul Motian
drums1931 - 2011

Steve Reich
composer / conductorb.1936
Gli strumentisti, tutti motivati ed encomiabili, molti dei quali ben noti da anni, hanno avuto modo di esporsi in assoli funzionali; fra tutti mi limito a segnalare la solidissima e unitaria conduzione ritmica di Michisanti e Guerra, mentre nella front line si sono distinte le sortite brucianti della coppia CaliuniTedesco, rispettivamente al contralto e alla tromba. La performance vicentina dell'orchestra è stata un'anteprima assoluta, prima di esordire ufficialmente alla Casa del Jazz di Roma alla metà di giugno, dove per l'etichetta Parco della Musica verrà registrato il nuovo CD.
Due in sequenza i concerti di

Marc Ribot
guitarb.1954

Ava Mendoza
guitar
Django Reinhardt
guitar1910 - 1953
Nel duo chitarristico fra Ribot e Ava Mendoza, è stato innanzi tutto sorprendente constatare che il chitarrista di Newarksettantuno anni compiuti appunto a Vicenzaera ancora alle prese con la chitarra acustica. Ci si potrà domandare come una chitarra acustica possa competere con la potenza e la varietà sonora di una chitarra elettrica, ma alla prova dei fatti il dialogo ha funzionato a meraviglia per una serie di ragioni. Innanzi tutto i due hanno saputo alternarsi con intelligenza nei ruoli di accompagnatore e di solista, affrontando anche noti temi concordati; inoltre per praticare l'improvvisazione bisogna possedere classe, esperienza e predisposizione all'ascolto del partner, qualità che certo non mancano a Ribot come alla più giovane Mendoza, ormai sua partner abituale.
Il loro percorso ha acquisito una densa sostanza blues e folk, ma non sono mancati anche passaggi di sperimentazione più rarefatta. Fra i brani noti in repertorio ha spiccato l'interpretazione di un paio di temi peculiari di

Albert Ayler
saxophone, tenor1936 - 1970
Della sezione Proxima The Young Side, dedicata alla valorizzazione di giovani gruppi emergenti, ho potuto seguire solo il primo appuntamento, in cui si è esibito il quintetto InFormal Setting, guidato dal pianista e compositore

Federico Nuti
pianob.1992
La mia permanenza al festival vicentino si è conclusa assistendo alla produzione esclusiva "In the Name of Rosa Parks," in cui al trio Circular Pyramid di

William Parker
bassb.1952

Hamid Drake
drumsb.1955
Quanto alla musica del trio, ha espresso una compatta integrazione d'intenti e di risultati, mettendo in risalto l'apporto di ognuno dei comprimari. Come in passato, il poderoso pizzicato di Parker ha profuso riff reiterati e insistiti, ma sempre variati da cambi di rotta o da impercettibili ed eccentrici "inciampi." Il drumming di Drake si è confermato ormai un classico, in cui le variazioni sulle pelli, gli incisivi rim shot, le improvvise rullate siglate da perentori accenti sui piatti o sulla grancassa, i brillanti scampanii sul piatto più acuto, sono in grado di creare un'eccitante pronuncia dialogante, mentre Mendoza, rispetto al duo con Ribot, non dovendo più sostenere anche un compito ritmico, ha profuso linee melodiche forse meno bluesy, ma più concatenate e ricche di riverberi evocativi. Da sottolineare in particolare un episodio dal sapore "africano" di grande efficacia quando il contrabbassista, con un adeguato fraseggio pigolante, ha imboccato l'algaita, strumento a doppia ancia dalla sonorità non dissimile a quella della zampogna, sostenuto dall'irresistibile intervento del batterista alle prese con il tamburo a cornice, mentre la chitarrista tramava un sottofondo sonoro più disarticolato. Il concerto si è chiuso con una sequenza di voci dall'effetto teatrale anche se risaputo: prima quella di Celeste chiosando la rievocazione di Rosa Park, alla quale si sono sovrapposte via via le frasi disgregate e ripetute dai tre musicisti americani.
Tags
Live Review
Ralph Alessi
Libero Farnè
Italy
Verona
Riccardo Brazzale
Kronos Quartet
Gonzalo Rubalcaba
Marc Ducret
Jim Black
yellowjackets
bob mintzer
Russell Ferrante
Will Kennedy
Dane Alderson
Shai Maestro
Sullivan Fortner
Stevie Wonder
Fats Waller
Art Tatum
oscar peterson
dave burrell
Ennio Morricone
Nduduzo Makhathini
McCoy Tyner
Dalisu Ndlazi
Lukmil Perez
Glauco Benedetti
Gaia Mattiuzzi
Manuel Caliumi
Giulia Barba
Michele Tedesco
Nazareno Caputo
Salvatore Maiore
Federica Michisanti
Bernardo Guerra
Claudio Fasoli
Paul Motian
Steve Reich
Marc Ribot
Ava Mendoza
Django
Albert Ayler
Federico Nuti
William Parker
Hamid Drake
Comments
PREVIOUS / NEXT
Support All About Jazz

Go Ad Free!
To maintain our platform while developing new means to foster jazz discovery and connectivity, we need your help. You can become a sustaining member for as little as $20 and in return, we'll immediately hide those pesky ads plus provide access to future articles for a full year. This winning combination vastly improves your AAJ experience and allow us to vigorously build on the pioneering work we first started in 1995. So enjoy an ad-free AAJ experience and help us remain a positive beacon for jazz by making a donation today.
Verona
Concert Guide | Venue Guide | Local Businesses
| More...
Verona Concerts
Oct
24
Fri
CENTRODARTE25 - MARY HALVORSON SPECIAL PROJECT:...
Sala Dei Giganti Al Liviano
Padova, Italy
Oct
25
Sat
CENTRODARTE25 - MARY HALVORSON SPECIAL PROJECT: AMARYLLIS...
Sala Dei Giganti Al Liviano
Padova, Italy
Nov
7
Fri
CENTRODARTE25 - CARL STONE
Sala Dei Giganti Al Liviano
Padova, Italy
Nov
19
Wed
Beth Hart
Gran Teatro Geox
Padova, Italy
May
7
Thu
Beth Hart
Gran Teatro Geox
Padova, Italy
Verona
Concert Guide | Venue Guide | Local Businesses | More...
Oct
24
Fri
CENTRODARTE25 - MARY HALVORSON SPECIAL PROJECT:...
Sala Dei Giganti Al LivianoPadova, Italy
Oct
25
Sat
CENTRODARTE25 - MARY HALVORSON SPECIAL PROJECT: AMARYLLIS...
Sala Dei Giganti Al LivianoPadova, Italy
Nov
7
Fri
CENTRODARTE25 - CARL STONE
Sala Dei Giganti Al LivianoPadova, Italy
Nov
19
Wed
Beth Hart
Gran Teatro GeoxPadova, Italy
May
7
Thu
Beth Hart
Gran Teatro GeoxPadova, Italy