Home » Articoli » Live Review » Andrea Centazzo: West Coast Chamber Jazz Trio
Andrea Centazzo: West Coast Chamber Jazz Trio

Paradiso Jazz 2016
Sala Paradiso
San Lazzaro di Savena (BO)
18.04.2016
Occasione rara poter riascoltare in Italia

Andrea Centazzo
percussionIl West Coast Chamber Jazz Trio, di recente formazione, mantiene fede al suo nome, nel senso che l'indubbia dimensione cameristica e la componente jazzistica, ravvisabile nelle linee melodico-ritmiche, nell'interplay e in un'improvvisazione tenuta sempre sotto controllo, vengono coniugate nei modi narrativi, colloquiali e distesi, propri del jazz californiano, non solo quello canonico e storico degli anni Cinquanta, ma anche quello di più recenti approdi.
Dopo poche apparizioni californiane nell'autunno scorso per rodare i congegni interni, era questo il primo concerto importante del trio, completato dalla flautista
Ellen Burr
flute
Jeff Schwartz
bass
Gianluigi Trovesi
saxophoneUna marcetta, in cui l'origine militaresca si è stemperata in una leggerezza ludica, si è alternata ad un omaggio all'Africa, caratterizzato da sonorità scure e da un incedere pigro ed evocativo; il recente "Ellen Is Here," composto espressamente per la flautista, mettendone in evidenza le potenzialità virtuosistiche, ha fatto seguito a "West Coast Reminiscing" del 1989, una sorta di ballad in cui l'inizio pensoso e lento, illuminato dai bagliori della marimba, ha lasciato il posto ad un respiro regolare.
Trincerato in mezzo all'armamentario delle sue percussioni, il leader ha costantemente sostenuto una funzione registica; non solo ha conferito andamenti ritmici e strutture ai brani, ma ha anche tratto un campionario di sonorità e timbri complementari, intrecciando il sound risonante e pieno dei gong sospesi a quello asciutto e afono delle pelli (in pratica una serie di tamburi a cornice intonati e fissati orizzontalmente, oppure verticalmente con il ruolo di essenziali grancasse dal volume opportunamente trattenuto). Ma soprattutto dai mirati interventi sul Mallet Kat, apparecchiatura che restituisce gli effetti della marimba e del vibrafono, sono venute le sortite più stranianti e suggestive.
Spazi precisi erano affidati ai due partner, sempre puntuali, mai invadenti: la flautista, più che sul registro grave e pastoso del flauto basso, si è distinta nel classico flauto soprano con una perizia tecnica, desunta dalla musica contemporanea. Il contrabbassista, dotato di buona intonazione sia all'archetto che al pizzicato, ha fornito un sostegno centrale, costante e quasi sornione.
Nel complesso sono prevalsi un rigore elegante, un carattere jazzistico austero e avvolgente, inflessioni e accenti che rimandavano in modo sfumato, mai epidermico o spettacolare, a culture diverse. L'interplay è risultato equilibrato e rilassato, anche se con l'affiatamento di una maggiore esperienza concertistica assieme le dinamiche e l'impatto potrebbero diventare sempre più fluidi e naturali.
Foto
Euriolo Puglisi
Tags
Comments
PREVIOUS / NEXT
Support All About Jazz

Go Ad Free!
To maintain our platform while developing new means to foster jazz discovery and connectivity, we need your help. You can become a sustaining member for as little as $20 and in return, we'll immediately hide those pesky ads plus provide access to future articles for a full year. This winning combination vastly improves your AAJ experience and allow us to vigorously build on the pioneering work we first started in 1995. So enjoy an ad-free AAJ experience and help us remain a positive beacon for jazz by making a donation today.
Bologna
Concert Guide | Venue Guide | Local Businesses
| More...
