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Garda Jazz Festival

Courtesy Christian Miorandi
Trentino Jazz
Garda Jazz Festival
Diverse località dell'Alto Garda
31.7-13.8.2023
Il Garda Jazz Festival, nell'ambito dell'ampia programmazione di Trentino Jazz, esibiva quest'anno sui propri manifesti lo slogan "Getting Younger," con riferimento sia al potere rigenerante della buona musica sulle funzioni cognitive, che alla presenza nel cartellone di una folta schiera giovanile. Dal primo punto di vista, quale esempio davvero significante, c'era il quartetto capitanato dal batterista

Peter Erskine
drumsb.1954

George Garzone
saxophone, tenorb.1950

Alan Pasqua
pianob.1952

Darek Oles
bassb.1963
Sul versante delle giovani promesse, spiccava tra gli altri il nome del chitarrista Matteo Mancuso, che nel concerto collocato in una cornice ormai consueta e sempre suggestiva come quella del castello di Arco, ha attratto un pubblico folto e variegato. Ancora una volta la chitarra, nella sua proteiforme capacità di interpretare ruoli differenti nella storia della musica, anche su versanti contrapposti, dionisiaci e apollinei, si dimostra strumento in grado di calamitare le attenzioni e le spinte emozionali di un pubblico variegato.
La seicorde di Mancuso è stata capace di stupire qualche volpone dello strumento, come

Al Di Meola
guitarb.1954
Con una tecnica che non utilizza il plettro e mette in azione le cinque dita della mano destra in modalità desunte dalla chitarra classica e dal basso elettrico, Mancuso è in grado di muoversi agilmente nei tempi più vorticosi, nelle scale e negli arpeggi più ardui. Suoi punti di riferimento sono

John McLaughlin
guitarb.1942

Pat Metheny
guitarb.1954

Allan Holdsworth
guitar, electric1948 - 2017

Jaco Pastorius
bass, electric1951 - 1987
Un vibrare profondo, mirabilmente comunicato, è alla base del lavoro di Erskine con il suo quartetto, in scena a Riva del Garda. Maestri all'opera, la cui alta empatia è in grado di trasmettersi alla platea, attraverso una musica fatta di contrasti dinamici ed espressivi, di finezze timbriche, di sapienza costruttiva. Tutto con leggerezza e nonchalance, ma tanto carattere e assenza di routine. I collegamenti con la tradizione, con le radici di Coltrane, di Rollins e del calypso, del Blues nella sua accezione più pregnante sono sorretti dal fluire fresco delle idee.
Nel repertorio ci sono alcuni classici, tra cui "Invitation," che scivola su citazioni di "My Favorite Things" da parte di un Garzone davvero stimolante, pastoso nel suono ed elegantemente avventuroso nell'eloquio. Ci sono brani originali, tra cui "Old School Blues," dell'ottimo pianista, e "Dave Blues," dedicato a

David Baker
trombone1931 - 2016
Si torna alle giovani leve, sempre a Riva del Garda, per incontrare il violino e la viola di Daniele Richiedei, che gioca un ruolo di carattere nel progetto Fedra, scaturito dall'ingegno della vocalist e chitarrista

Simona Severini
vocals
Giulio Corini
bass, acoustic
Duke Ellington
piano1899 - 1974
Impeccabile e intenso è l'apporto di Sigurtà, Alfonsi e Corini, perfettamente sintonizzati con lo spirito e la forza del lavoro, anche attraverso l'inserto di parti improvvisate. Sottolineiamo ancora il contributo di Richiedei, musicista da tenere d'occhio per la preparazione e la sensibilità. A lui sono da attribuire buona parte degli arrangiamenti strumentali, efficaci nella loro trasparenza e naturalezza, con l'innesto sensibile di ingredienti folklorici, fondamentali per il progetto.
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