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La Fabbrica dei Botti al Pinocchio di Firenze

Pinocchio Live Jazz
Firenze
22.2.2020
L'ultima data della stagione 2019-2020 per il Pinocchio Jazz di Firenze (che, come altre volte negli ultimi anni, è terminata un po' in anticipo rispetto alla stagione abituale a causa, purtroppo, della modestia dei finanziamenti ricevuti dalle istituzioni locali) era affidata a una formazione di stelle del jazz italiano: La Fabbrica dei Botti, guidata da

Paolo Botti
violaIl concerto ha in effetti quasi ricalcato il programma del disco, includendo perciò in prevalenza materiale tratto dalla library dell'etnomusicologo statunitense, al quale si sono aggiunte alcune composizioni di Botti, anch'esse comunque ispirate a repertori lomaxiani. Come nel disco, i brani erano medley comprendenti ciascuna tre pezzi diversi per stile, provenienza geografica e anche orchestrazionein ciascuna uno dei componenti aveva la forma di astratta ed elaborata "transizione," eseguita a organico ridotto.
A chi, come il sottoscritto, avesse conosciuto bene il disco il concerto ha offerto comunque molti elementi interessanti. Il primo dei quali è stata l'interazione tra i fiati: nel disco emerge soprattutto il tenore di
Edoardo Marraffa
saxophone, tenor
Dimitri Grechi Espinoza
saxophone
Tony Cattano
tromboneGabriele Cancelli
trumpetL'assenza rispetto al disco della chitarra ha anche esaltato il ruolo della ritmicamaggiore lo spazio, anche di tipo coloristico, alla batteria di

Zeno De Rossi
drumsb.1970

Tito Mangialajo Rantzer
bass, acousticb.1967
Un concerto molto bello e coinvolgente, che mescolava virtuosamente musica di tutti i generidal blues al folk americano, spagnolo, italiano e latino americano, sempre con interpretazioni ben radicate nella tradizione jazzisticae che, per questo e per la bravura dei singoli, ha decisamente convinto l'ampio pubblico presente. Una musica di questo genere, d'altronde, pur senza astuzie o mediazioni è di fatto apprezzabile da ogni tipo di ascoltatore, sia esso in cerca di classicità o di invenzioni creative, di tortuosi assoli atonali o di solenni marce o danze di gruppo. Stupisce perciò che, in conclusione, Botti abbia ringraziato il pubblico e l'organizzazione per l'opportunità offerta alla formazione di suonare dal vivo dopo due anni, nonostante il disco uscito nel frattempo: ma si sa, la lungimiranza non è, nel nostro paese, molto diffusa tra gli operatori culturali. Ragione in più per ringraziare il Pinocchio e i suoi animatori, Costanza Nocentini e Daniele Sordi, e darsi l'appuntamento ad autunno.
Foto: Annamaria Lucchetti
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