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Alberto Popolla: Really The Blues

By Stefano Merighi
July 28, 2025
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Malgrado la sterzata tecnologica, subita o accolta con piacere sia dalla musica d'arte che d'intrattenimento, la lingua carsica del blues continua a mostrare il suo ghigno, spesso implicitamente e sotto mentite spoglie.

Anche nelle musiche pi�� complesse o lontane tra loro, il blues pi�� che uno schema chiuso rimane un'attitudine, una pronuncia, un accenno gravido di conseguenze. Chi ne �� privo, si guarda intorno per vedere se ha perso qualcosa per strada.

Lo sa benissimo

Alberto Popolla

clarinet

" data-original-title="" title="">Alberto Popolla, che al blues e ai suoi intimi dialetti dedica questo delizioso Really the Blues, tredici riflessioni pacate o appassionate di solo clarinetto, pi��, qua �� l��, battiti di piedi, clangore di oggetti. Musicista libero, docente di storia del jazz e improvvisazione, Popolla �� elemento cardine di

Roots Magic Sextet

" data-original-title="" title="">Roots Magic Sextet, un gruppo da custodire con cura, che ha esaltato il blues come vettore trainante di tutte le musiche African-American, dalle polifonie New Orleans alla new thing metropolitana, dal bop alle stratificazioni della AACM.

In questo lavoro, Popolla trova rigenerante ritrovarsi al cospetto del blues come lingua madre e dunque si pone umilmente al suo servizio, per non dimenticare non solo le radici, ma il combustibile vitale che poi ci pu�� portare dove vogliamo. Che siano la bonariet�� del titolo eponimo (

Mezz Mezzrow

clarinet
1899 - 1972

" data-original-title="" title="">Mezz Mezzrow) o le asperit�� timbriche che fluttuano da "Winin' Boy Blues" (

Blind Willie Johnson

guitar, slide
1902 - 1947

" data-original-title="" title="">Blind Willie Johnson), le pause significanti di "Karen on Monday" (

John Carter

clarinet
b.1929

" data-original-title="" title="">John Carter) o le effervescenze di "Anu Anu" (

Randy Weston

piano
1926 - 2018

" data-original-title="" title="">Randy Weston), tutte le escursioni di Popolla si mantengono rispettose ed accorate, senza escludere una rielaborazione personale presente specie nei brani originali, ad esempio "Pop's Blues" di Gianfranco Tedeschi e "Blues for Amiri B." di Errico De Fabritiis (amici e sodali nei Roots Magic) oppure "Golden Tooth Blues," unico titolo firmato da Popolla stesso.

Il solismo sorvegliato, lontano da virtuosismi, che comunica con raffinatezza l'essenza quasi erotica di uno strumento come il clarinetto, conduce Popolla assai vicino alla lezione di

Jimmy Giuffre

clarinet
1921 - 2008

" data-original-title="" title="">Jimmy Giuffre, la cui splendida "Cry, Want" �� forse l'apice della raccolta, e del quale �� riletta anche "Pickin' 'Em Up and Layin' 'Em Down." Ma non mancano pagine di

Louis Armstrong

trumpet and vocals
1901 - 1971

" data-original-title="" title="">Louis Armstrong e

Jelly Roll Morton

piano
1890 - 1941

" data-original-title="" title="">Jelly Roll Morton, accanto a "Bag's Groove" di

Milt Jackson

vibraphone
1923 - 1999

" data-original-title="" title="">Milt Jackson e alla magica "Serene" di

Eric Dolphy

woodwinds
1928 - 1964

" data-original-title="" title="">Eric Dolphy.

Staccate la spina e ascoltate queste musiche vibranti. Ne vale la pena.

Album della settimana.

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Track Listing

Really the Blues; Karen on Monday; Anu Anu; Winin' Boy Blues; Dark Was the Night, Cold Was the Ground; Golden Tooth Blues; Serene; Pop's Blues; Cry, Want; Lonesome Blues; Bags' Groove; Pickin' 'Em Up and Layin' 'Em Down; Blues for Amiri B.

Personnel

Alberto Popolla

clarinet

Album information

Title: Really The Blues | Year Released: 2025 | Record Label: Aut Records

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