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Storia del Jazz

By Maurizio Zerbo
February 21, 2014
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Storia del jazz
Ted Gioia
592 Pagine
ISBN: # : 978-88-6639-995-7
EDT/Siena Jazz
2013

A Ted Gioia si devono alcuni dei saggi pi�� stimolanti della storiografia jazzistica, ed in primis la "Storia del jazz." Ben curata da Francesco Martinelli, l'edizione italiana aggiunge alcune chicche di rilievo rispetto a quella statunitense. Intellettuale di vaglia, lo storico statunitense ha operato una nuovo aggiornamento nella convinzione che i giudizi pi�� codificati possano essere soggetti ad una revisione storica.

Sin dalla trattazione del primo jazz a New Orleans, si impone una rigorosa impostazione metodologica volta a selezionare i fatti ed isolarli dai fuorvianti miti celebrativi come Congo Square e Storyville. Brilla una visione omnicomprensiva del jazz e musiche affini, anche se alcune figure fondamentali trovano poco spazio (

Teddy Wilson

piano
1912 - 1986

" data-original-title="" title="">Teddy Wilson,

George Russell

composer / conductor
1923 - 2009

" data-original-title="" title="">George Russell,

Gil Evans

composer / conductor
1912 - 1988

" data-original-title="" title="">Gil Evans), o addirittura sono ignorate (

Jimmy Yancey

piano
b.1898

" data-original-title="" title="">Jimmy Yancey).

Colpisce la lungimiranza nel rifiutare la tradizionale logica positivistica, che vede il jazz come meccanico avvicendamento di stili a compartimenti chiusi. E pur privilegiando un percorso cronologico, Gioia lascia passare il concetto di un jazz visto ad n dimensioni dove sensibilit�� diverse sono in stretta relazione come i rami di un albero. Il suo acume critico �� mirabilmente esercitato anche nell'analisi del jazz contemporaneo, con stimolanti riflessioni sociologiche sul modo di fare musica oggi e di fruirla.

Pur tratteggiando ampiamente i grandi protagonisti del jazz, l'autore �� ben consapevole che i meccanismi editoriali della fama non coincidano sempre con il valore dei musicisti. Vengono cos�� evidenziate figure poco note di musician's musicians come

Herbie Nichols

piano
1919 - 1963

" data-original-title="" title="">Herbie Nichols o

Richard Twardzik

piano
1931 - 1955

" data-original-title="" title="">Richard Twardzik, cui le sfortunate evenemenzialit�� della vita avevano negato i meritati successi. Spicca altres�� un esauriente ritratto di artisti di culto come

Frankie Trumbauer

saxophone
1901 - 1956

" data-original-title="" title="">Frankie Trumbauer,

Pee Wee Russell

clarinet
1906 - 1969

" data-original-title="" title="">Pee Wee Russell,

Claude Thornhill

vocals
1909 - 1965

" data-original-title="" title="">Claude Thornhill,

Toshiko Akiyoshi

piano
b.1929

" data-original-title="" title="">Toshiko Akiyoshi,

Maria Schneider

composer / conductor

" data-original-title="" title="">Maria Schneider,

Tom Harrell

trumpet
b.1946

" data-original-title="" title="">Tom Harrell.

Destano invece molte perplessit�� le sette pagine dedicate a

Wynton Marsalis

trumpet
b.1961

" data-original-title="" title="">Wynton Marsalis a fronte delle cinque per

Sonny Rollins

saxophone
b.1930

" data-original-title="" title="">Sonny Rollins o alle poche righe per

Jabbo Smith

trumpet
1908 - 1991

" data-original-title="" title="">Jabbo Smith ed

Henry "Red" Allen

trumpet
1906 - 1967

" data-original-title="" title="">Henry "Red" Allen. Parimenti sbilanciata �� la trattazione delle cantanti

Diana Krall

piano and vocals
b.1964

" data-original-title="" title="">Diana Krall e

Norah Jones

piano
b.1979

" data-original-title="" title="">Norah Jones rispetto alla leggendaria

Mildred Bailey

vocals
1907 - 1951

" data-original-title="" title="">Mildred Bailey. Ed il giudizio sulle opere ellingtoniane dopo gli anni '40 appare quanto meno ingeneroso (pagg. 234-235).

In controtendenza rispetto all'autoreferenzialit�� della saggistica statunitense, Gioia ne allarga lo sguardo geografico-culturale per sottolineare sin da

Django Reinhardt

guitar
1910 - 1953

" data-original-title="" title="">Django Reinhardt il contributo europeo nelle sue principali linee di tendenza. Inevitabili le omissioni di nomi, ma alcune sono davvero clamorose (

Krzysztof Komeda

piano
1931 - 1969

" data-original-title="" title="">Krzysztof Komeda,

Albert Mangelsdorff

trombone
1928 - 2005

" data-original-title="" title="">Albert Mangelsdorff,

Vyacheslav Ganelin

piano
b.1944

" data-original-title="" title="">Vyacheslav Ganelin,

Keith Tippett

piano
1947 - 2020

" data-original-title="" title="">Keith Tippett). A pagina 501 inizia un colto excursus storico attraverso una policentrica estetica prodotta dalla "glocalizzazione," con l'assimilazione jazzistica di tendenze regionali o locali provenienti dai vari continenti.

Questa storia del jazz ha pertanto il pregio di informare ed andare al cuore delle cose, contestualizzando la musica nell'ambito del corpo sociale. Ne discende per il lettore una lettura esaustiva e piacevole dell'argomento, grazie ad uno stile efficace e diretto. A margine del testo una singolare discografia consistente solo di brani, per un immediato riscontro pratico. Eccellente anche l'apparato iconografico, grazie alle foto del compianto Giancarlo Roncaglia. La pubblicazione di questo libro pu�� essere elevata a simbolo del rinnovato spazio riservato dalle nostre case editrici alla migliore saggistica musicale.

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