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L'ultimo hipster. La vita e la musica di Mark Murphy

Mark Murphy
vocals1932 - 2015

Frank Sinatra
vocals1915 - 1998

Mel Torme
vocals1925 - 1999

Tony Bennett
vocals1926 - 2023
Eppure già prima della sua scomparsa -il 22 ottobre 2015 all'età di 83 anniautorevoli critici e musicisti hanno considerato Murphy tra i massimi jazz vocalist moderni, il più importante tra i bianchi della sua generazione.
Tra i grandi è stato quello jazzisticamente più intransigente e lontano da velleità commerciali. Dal nostro punto di vista anche il più fantasioso e versatile: Mark Murphy è stato un'inquieto e avvincente improvvisatore, un bopper ritmicamente spericolato, sempre incline a inventare nuovi modi d'interpretare un song. Una dimensione artistica che rifletteva una personalità eccentrica che non l'ha certamente favorito.
Mark Murphy debutta nel 1956 con l'album Decca Meet Mark Murphy, l'anno in cui esplode il rock & roll con le uscite di "Roll Over Beethoven" di

Chuck Berry
guitar, electric1926 - 2017

Elvis Presley
vocals1935 - 1977

Carl Perkins
piano1928 - 1958

The Rolling Stones
band / ensemble / orchestrab.1962

Gilles Peterson
electronicsGli esordi e il soggiorno londinese
Mark nasce il 14 marzo 1932 a Fulton, 26 miglia a Nord di Syracuse, nello stato di New York. Di origini irlandesi, la sua è una famiglia borghese (il nonno era presidente alla Worcester Manifacturing Company) con una particolare passione per la musica e il canto. Suo padre è una voce d'opera e canta regolarmente in chiesa con la madre. Mark inizia all'età di sette anni a studiare il pianoforte e nell'adolescenza prende a esibirsi, come cantante, nel complesso da ballo del fratello maggiore. Il primo modello di riferimento è

Nat King Cole
piano and vocals1919 - 1965

Erroll Garner
piano1921 - 1977

Art Tatum
piano1909 - 1956

June Christy
vocals1925 - 1990

Peggy Lee
vocals1920 - 2002

Woody Herman
band / ensemble / orchestra1913 - 1987

Stan Kenton
piano1911 - 1979

Miles Davis
trumpet1926 - 1991

Gil Evans
composer / conductor1912 - 1988
Nell'estate 1952, mentre studia recitazione e musica all'Università di Syracuse, Mark è notato in un'after-hours session da

Sammy Davis Jr.
vocals1925 - 1990
Il debutto è inciso tra il giugno e l'agosto 1956 con un'orchestra diretta da

Ralph Burns
piano1922 - 2001

Ralph Burns
piano1922 - 2001
Nel 1958 il cantante si trasferisce in California dove incide ancora per la Capitol Records (Mark Murphy's Hip Parade) un bel disco di standard con arrangiamenti orchestrali di

Bill Holman
composer / conductor- 2024

Peggy Lee
vocals1920 - 2002

Ernie Wilkins
arranger1922 - 1999

Al Cohn
saxophone, tenor1925 - 1988
Nel 1963 il singolo pop "Fly Me to the Moon" gli fa guadagnare il riconoscimento di stella emergente nel referendum lettori di Down Beat ma tutto viene velocemente oscurato dal planetario successo dei Beatles e del nuovo british rock. Non c'è mercato per lo stile vocale di Murphy. Per gran parte degli anni sessanta egli vive a Londra "sbarcando il lunario" in vari modi: interpreta ruoli minori per televisione e cinema, compila trascrizioni di musica per la BBC. Oltre a esibirsi nei club come cantante, incide degli album per etichette inglesi -tra cui Fontana (Swingin,' Singin' Affair ) e Immediate (Who Can I Turn To?) -e per la tedesca MPS (Midnight Mood). Di recente nel Regno Unito è stata ripubblicata un'oscura incisione pop di quegli anni (This Must Be Earth Trunk, 1969) dove Mark rilegge brani di Simon & Garfunkel,

Joni Mitchell
vocalsb.1943

Otis Redding
vocals1941 - 1967
Il migliore di tutti è Midnight Mood, inciso nel 1967 e riedito in CD nel 2005. Murphy è accompagnato da otto componenti della Kenny Clarke-Francy Boland Big Band in un repertorio di standard e originals arrangiati dallo stesso Boland. Particolarmente riuscite sono la lirica versione di "My Ship" e la serrata "Jump for Joy" eseguita in scat singing.
Il ritorno a New York e le incisioni per Muse
Nel 1972, all'età di 40 anni, Mark torna negli Stati Uniti per firmare un contatto con la neonata Muse Records di Don Schlitten e Joe Fields. In quell'etichetta resta per due decenni, registrando 16 album che rappresentano il corpus più ricco e avvincente della sua carriera: un percorso maturo ed eclettico "in cui impone definitivamente la sua personale cifra espressivaha scritto Luciano Federighifatta di vocalese, di scat, d'una proiezione di testi al contempo lirica e muscolosa, romantica con una scorza dura, sostenuta da una vivissima sensibilità armonica (Mark è anche pianista) e ritmica." Uno stile che il critico Will Friedwald ha definito swinging eclecticism. ? in quel periodo che si precisa la sua identità di neo-hipster, a suo agio nel buio di un jazz club mentre che celebra il bop e la letteratura beat di Jack Kerouac.
"Quando tornai dall'Inghilterra e ripresi i miei tourha ricordato Murphy -passando per aeroporti e stazioni ferroviarie vedevo in vendita i tascabili di Kerouac e ripresi a leggerli. Poco dopo qualcuno mi invitò a un'intervista con

Tom Waits
piano and vocalsb.1949
Prima di quei dischi, che verranno nei primi anni ottanta, Murphy realizza alcuni ottimi album, recuperando la lunga assenza dall'ambiente del jazz statunitense. In Bridging a Gap è accompagnato da un sestetto con

Ron Carter
bassb.1937
Di minor pregio è il successivo Mark II, che vede Murphy affrontare un repertorio di rock ballad di

Joni Mitchell
vocalsb.1943

Stevie Wonder
vocalsb.1950

John Tropea
guitarNel 1975 viene Mark Murphy Sings, disco strepitoso, che va posto ai vertici della sua discografia, prodotto come gli altri da Helen Keane (e arrangiato da Dave Matthews) che gli affianca un ottetto stellare, comprendente il chitarrista

Joe Puma
guitarb.1927

Don Grolnick
piano1947 - 1996

David Sanborn
saxophone1945 - 2024

Herbie Hancock
pianob.1940

Freddie Hubbard
trumpet1938 - 2008

Oliver Nelson
saxophone1932 - 1975

Lee Morgan
trumpet1938 - 1972

Wayne Shorter
saxophone1933 - 2023

Pat Metheny
guitarb.1954
"Cerco di creare un moodscrisse Mark nelle note -non mi definirei uno stilista. Se lo fossi ora sarei ricco. Sono un cantante creativo e non riesco a cadere nella routine.(...) Non credo che dovrei cercare d'essere nient'altro. C'è sempre qualcosa di sbagliato quando vuoi essere qualcosa che non sei." Un esempio della maestria di Murphy nel riformulare l'identità di un brano è "Young and Foolish" preso a tempo frenetico, in contrasto con le versioni note del tema (ad esempio quella di Tony Bennett con Bill Evans). Altri momenti esemplari sono la rilettura di "Maiden Voyage," "How Are You Dreaming," del coltraniano "Naima" e del citato "On the Red Clay" (che riscoperto da Gilles Peterson negli anni novanta, diverrà un hit dell'acid jazz).
Queste prime incisioni Muse consentono a Mark d'uscire dal semi-anonimato e nel 1977 il suo nome riappare nel referendum dei lettori di Down Beat, ventesimo e ultimo tra i cantanti maschi (l'anno seguente risulterà decimo) mentre per vederlo nominato in quello della critica bisogna attendere il 1979 (quinta posizione tra i talenti emergenti). Un fatto singolare per un cantante di nicchia come lui ma la critica del mensile ripara, valutando cinque stelle Bop for Kerouac del 1981 e dando a Murphy il primo posto tra i talenti emergenti dell'anno.
Quell'album (e il secondo volume che seguirà nel 1986,Kerouac, Then and Now) è un momento centrale della sua carriera. Il vocalist affronta la lettura ritmica della "prosodia bop" di Kerouac, includendo due reading da The Subterraneans e On the Road inclusi in "Parker's Mood" e in "Ballad Of The Sad Young Man." Il progetto, da tempo accarezzato, ha il supporto di Billy Mays, in veste di tastierista, produttore e arrangiatore. Altri partner del disco sono il sassofonista

Richie Cole
saxophone, alto1948 - 2020

Bruce Forman
guitarb.1956
Quel disco indica a Murphy un percorso nuovo, in cui il cantante libera il proprio estro boppistico, bilanciando riferimenti a

Eddie Jefferson
vocals1918 - 1979

King Pleasure
vocals1922 - 1982
I molti album degli anni ottanta e novanta (alcuni mai ristampati in CD) andrebbero analizzati con attenzione perchè sono sempre riusciti e originali, spesso superlativi, ma purtroppo difficilmente reperibili. In generale l'interesse di Murphy è focalizzato verso alcune ambiti: la valorizzazione di autori nuovi o poco frequentati dai cantanti (come Peter Allen, Richard Rodney Bennett, Ivan Lins, Steve Allen, June Tonkin ecc...), l'amore per la musica brasiliana (Brazil Song Muse 1984), il tributo al songbook di Nat King Cole.
Andando per ordine cronologico, ricordiamo The Artistry of Mark Murphy (Muse, 1982) con

Tom Harrell
trumpetb.1946

Jon Hendricks
vocals1921 - 2017
Ed ancora i due volumi dedicati a Cole (The Nat King Cole Songbook -volumes One and Two, Muse 1983) che meritano speciale attenzione. Questi è un cantante molto amato dal giovane Mark che lo celebra esibendosi in vari duo col pianista
Gary Schunk
piano
Bob Magnusson
bass, acousticb.1947
La seconda metà degli anni ottanta è un periodo discograficamente superlativo. Stimolato da gruppi con jazzmen d'alto livello, il cantante libera in pieno il suo estro di improvvisatore impetuoso, incidendo album capaci di coniugare freschezza boppistica e creatività, con brani swinganti e ricchi di assoli. Registrato nel dicembre 1984, Living Room (Muse 1985) lo vede accompagnato da un ottetto comprendente il trombettista

Ted Curson
trumpet1935 - 2012

Gerry Niewood
saxophone1943 - 2009
Nel 1986 vengono il secondo citato capitolo su Kerouac (Kerouac, Then and Now) e il meno noto ma non meno pregevole Beauty and the Beast . Con la guida e gli arrangiamenti di Bill Mays in un sestetto comprendente

Brian Lynch
trumpetb.1956

Michael Formanek
bass, acousticb.1958

Joey Baron
drumsb.1955
La parentesi brasiliana con la Milestone e le ultime incisione Muse
Avviandosi alla conclusione il lungo sodalizio con la Muse, nell'87 e '88 Mark Murphy approfondisce la relazione con la musica brasiliana che s'era già espressa in Brazil Song, inciso a San Francisco con un gruppo di musicisti latini. Se in quel disco la scelta del repertorio privilegiava Jobim e Nascimento, il primo dei due album Milestone è interamente dedicato alle canzoni di

Ivan Lins
piano and vocalsb.1945

Elis Regina
vocalsb.1945
Prodotto da Richard Bock, Night MoodThe music of Ivan Lins vede Murphy affiancato dal trio Azimuth, da

Frank Morgan
saxophone, alto1933 - 2007

Claudio Roditi
trumpet1946 - 2020

Pat Metheny
guitarb.1954

Art Farmer
flugelhorn1928 - 1999

Larry Coryell
guitar1943 - 2017

Oscar Castro-Neves
guitar1940 - 2013

Donald Bailey
drums1933 - 2013
Le produzioni discografiche con l'etichetta Muse si concludono tra il 1990 e il 1991 con altre incisioni di rilievo: What a Way to Go del settembre 1990, One for Junior in duo con

Sheila Jordan
vocals1928 - 2025
Nel primo dei tre Mark continua la sua opera di valorizzazione di oscuri songwriter americani, presentando ballad di spessore come "What a Way to Go" della pianista June Tonkin o "I Never Noticed Until Now" di " data-original-title="" title="">Reuben Brown oppure appoggiandosi al songbook storico con magistrali riletture di "All My Tomorrows" e "I Fall In Love Too Easily."
La collaborazione con la Jordan è una fantasiosa ed esuberante carrellata d'interpretazioni in scat, vocalese, blues ed eccentriche ballad assistite da un magistrale quartetto con

Kenny Barron
pianob.1943

Bill Mays
pianob.1944

Ben Riley
drums1933 - 2017
Pubblicato nel 1994, I'll Close My Eyes vede Mark accompagnato da un settetto con

Claudio Roditi
trumpet1946 - 2020
Gli anni novanta e la rinascita nel nuovo millennio
Gli anni Novanta rappresentano un decennio di luci ed ombre per il cantante di Syracuse ormai sessantenne.
La prima metà è problematica, sia per la morte del suo partner di lunga data, Eddie O'Sullivan, che per la carenza di stabili occupazioni negli Stati Uniti. Mark prende di nuovo la via dell'Europa, inaugurando una presenza in club e festival che va avanti fino a tarda età. Nel luglio 1992 registriamo la sua presenza in Olanda per l'incisione del disco Another Vision accompagnato da una ritmica locale. La forma è come sempre elevata e l'album ripropone il fantasioso mix di audaci e swinganti improvvisazioni vocali e ballad dal seducente appeal: nel primo caso rifulgono "The More I See You," nel secondo "Weaver of Dreams" e "Quiet Now."
Dall'anno precedente ha iniziato a insegnare canto nell'austriaca University of Music and Performing Arts di Graz e nel 1994 incide con la Metropole Orchestra l'elegante album The Dream (Jive Music 1995). Il 12 e 13 giugno 1996 registra in studio a Maribor, Slovenia Shadows (TCB 1996) accompagnato da un quartetto autriaco con Fritz Pauer al pianoforte. A sorpresa, nel dicembre dello stesso anno vince il referendum dei lettori di Down Beat (la cosa si ripete nel 1997, 2000, 2001 e 2003; poi viene sempre superato dal suo "allievo"

Kurt Elling
vocalsb.1967
Un lavoro di swingante veemenza, con Murphy ricchissimo nella timbrica, spericolato nelle lunghe improvvisazioni in scat ("Baltomore Oriole," "You Go to My Head") ed esemplare nel parlato ("You're Blasé").
All'alba del nuovo millennio, prossimo ai settant'anni, Murphy s'appresta a vivere un'esaltante seconda giovinezza, con virtuosistica energia, eclettismo e passione superiori a quanto evidenziava nella prima parte della sua carriera. Un chiaro esempio sono i quattro nuovi album prodotti da Don Sickler per l'High Note: Some Time Ago del 1999, Links del 2001, Lucky to Be Me del 2002, Memories of You: Remembering Joe Williams del 2003. Un quinto disco dell'etichetta, Bob for Miles, pubblicato nel 2004 contiene inediti degli anni novanta. Aggiungiamo poi The Latin Porter registrato dal vivo qualche settimana dopo Some Time Ago per l'etichetta Go Jazz. Sono album in cui Mark esaltacon qualche narcisistica teatralitàl'ampia varietà cromatica e la tensione boppistica delle sue interpretazioni con nuovi ed esuberanti colori latini, senza mai fallire nelle liriche interpretazioni delle ballad. Il più entusiasmente è il disco dal vivo, in cui Murphy rilegge in chiave latin il songbook di Cole Porter. Accompagnato da un vibrante sestetto con un micidiale

Tom Harrell
trumpetb.1946
L'ultima fase della carriera di Murphy è contraddistinta dalla collaborazione col trombettista e produttore tedesco

Till Bronner
trumpetb.1971

Alan Broadbent
pianob.1947

Chet Baker
trumpet and vocals1929 - 1988
Da quell'incontro scaturisce la partecipazione di Murphy all'album del trombettista Blue Eyed Soul (Verve, 2002), circoscritta al brano "Dim the Lights" (Verve, 2005), un percorso di profondo lirismo, un concept album dedicato a classiche ballad che Mark disegna con viva partecipazione. Il successo del disco il più marcatamente romantico della sua carriera-propizia una seconda collaborazione discografica tra il cantante e il trombettista, concretizzatasi in Love Is What Stays (Verve 2007): una produzione molto curata, che vede Mark accompagnato da un'orchestra sinfonica con la partecipazione di

Lee Konitz
saxophone, alto1927 - 2020

Don Grusin
pianob.1941

Chuck Loeb
guitar1955 - 2017
A 50 anni dal suo suo debutto discografico, quel disco celebra la multiforme personalità artistica del cantante: un baritono ancora flessibile e dalle intatte suggestioni cromatiche. Certamento meno sorprendente e pirotecnico di un tempo ma anche più equilibrato. Il percorso musicale inizia con una nuova versione del classico "Stolen Moments" e si sviluppa attraverso un ampio spettro di temi e riferimenti: dal seducente "My Foolish Heart" -illuminato dall'intervento di Konitz-al poetico "So Doggome Lomesone" di Johnny Cash; dalla rarefatta malinconia di "Once Upon A Summertime" alla colloquiale riflessione esposta in "The Interview."
Mark continua a esibirsi e incidere per quasi tutto l'ultimo decennio della sua vita, dimostrando professionalità, ricchezza espressiva e forza di carattere esemplari. Nel 2008, poco dopo la registrazione di Live in Athens e dell'autoprodotto To Find You There, gli viene diagnosticato erroneamente l'alzheimer e prescritto un medicinale che finisce per provocare stati di confusione e disorientamento simili a quella patologia. Una sorta di profezia che si autoavvera. La cosa è risolta un anno dopo e Murphy riprende a esibirsi e incidere.
Il 21 maggio 2012, in occasione dei suoi 80 anni, il cantante è celebrato con una serata al Blue Note di New York, presenti

Annie Ross
vocals1930 - 2020

Sachal Vasandani
vocals
Sheila Jordan
vocals1928 - 2025

Theo Bleckmann
vocals
Janis Siegel
vocalsb.1952
Nel 2014 la presenza di Murphy è centrale nell'album celebrativo del vocalese The Royal Bopsters Project (Motéma) che ospita anche Bob Dorough, Jon Hendricks, Sheila Jordan e

Annie Ross
vocals1930 - 2020

Shirley Horn
piano1934 - 2005
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