Home » Articoli » Album Review » Billy Hart Quartet: One is the Other

Billy Hart Quartet: One is the Other

By Vic Albani
May 7, 2014
View read count

One Is the Other �� il secondo CD realizzato dal leggendario

Billy Hart

drums
b.1940

" data-original-title="" title="">Billy Hart per la ECM di

" data-original-title="" title="">Manfred Eicher che, come sua buona abitudine, ha prodotto anche questo lavoro del batterista di Washington dopo il gi�� fortunato All Our Reasons, uscito nel 2012 con la stessa formazione. Un quartetto di vere "all stars" contemporanee quali il sassofonista

Mark Turner

saxophone, tenor
b.1965

" data-original-title="" title="">Mark Turner, il contrabbassista

Ben Street

bass

" data-original-title="" title="">Ben Street e il sempre pi�� valutato nome di

Ethan Iverson

piano
b.1973

" data-original-title="" title="">Ethan Iverson (

The Bad Plus

band / ensemble / orchestra
b.2000

" data-original-title="" title="">The Bad Plus) al pianoforte.

Il nuovo disco del quartetto �� un'effettiva capitalizzazione del primo lavoro e forse, meglio, del decennio di attivit�� del gruppo. Comunque sia, il passaggio all'ECM ha fatto bene a Hart, sicuramente rivitalizzato dall'esperienza e davvero a suo agio nel nuovo serio "mare" da affrontare. Il new mainstream della band �� nobilitato da sette belle composizioni firmate da tre quarti dei componenti (solo Street non ha composto nulla), mentre al grande sacro libro degli standard �� donata giusto una corroborante "Some Enchanted Evening" uscita in anni d'oro dalle penne di Richard Rodgers e Oscar Hammerstein.

Tutto sembra cotto e cucinato a puntino: splendide architetture pianistiche, metronomiche linee di contrabbasso, eleganti pulsazioni sassofonistiche e—davvero notevoli—attentissime basi ritmiche del leader. Abilit�� e mestiere di un progetto che riesce a trovare la sommit�� proprio forse grazie all'attento lavoro di produzione di Eicher, in questi ultimi anni non spesso al lavoro con progettualit�� come queste.

Focus e riadattamenti ritmici fanno la cifra di questo disco capace di porsi davvero a met�� del cielo fra l'usuale suono del mainstream moderno statunitense e l'atmosferica idealizzazione europeizzante tanto cara al suono dell'etichetta di Monaco di Baviera. Composizioni dense ed energiche al servizio di "soli" da immenso talento, interplay quanto basta e tanta esperienza. La ricetta �� tutta qui, anche se non si pensi mai che risultati del genere siano poi semplici e diretti.

Rimandi e omaggi (forse inutili da citare) parlano del "cool" di

Lennie Tristano

piano
1919 - 1978

" data-original-title="" title="">Lennie Tristano nella composizione che apre il CD firmata da Mark Turner, delle progressioni di

Herbie Hancock

piano
b.1940

" data-original-title="" title="">Herbie Hancock "spruzzate" da Iverson in molti momenti (anche ad esempio nell'altra composizione di Turner "Sonnet for Stevie" dedicata alle movenze funky di Stevie Wonder), delle linee bluesy �� la

Paul Bley

piano
1932 - 2016

" data-original-title="" title="">Paul Bley spesso omaggiate ancora da Iverson, di riconoscibili omaggi al lirismo di

Lee Konitz

saxophone, alto
1927 - 2020

" data-original-title="" title="">Lee Konitz o di

Charles Lloyd

saxophone
b.1938

" data-original-title="" title="">Charles Lloyd o—infine—delle esperienze "Vee Jay" chicagoane di

Eddie Harris

saxophone, tenor
1934 - 1996

" data-original-title="" title="">Eddie Harris.

Insomma mezzo gotha del jazz moderno �� citato senza mai perdere di vista il senso collettivo o toccare l'integrit�� della struttura sonora propria di un quartetto certamente raro come questo. Spontaneo ed elegante il risultato ci fa spesso andare con la mente alle tante avventure del leader con nomi quali il gi�� citato Herbie Hancock,

Wes Montgomery

guitar
1923 - 1968

" data-original-title="" title="">Wes Montgomery,

Shirley Horn

piano
1934 - 2005

" data-original-title="" title="">Shirley Horn,

Jimmy Smith

organ, Hammond B3
1925 - 2005

" data-original-title="" title="">Jimmy Smith,

McCoy Tyner

piano
1938 - 2020

" data-original-title="" title="">McCoy Tyner,

Miles Davis

trumpet
1926 - 1991

" data-original-title="" title="">Miles Davis,

Stan Getz

saxophone, tenor
1927 - 1991

" data-original-title="" title="">Stan Getz o i tanti altri che hanno spesso visto protagonista il suo sempre attento drumming.

Qualcuno sostiene che dopo che

Paul Motian

drums
1931 - 2011

" data-original-title="" title="">Paul Motian ci ha lasciato, �� proprio Hart che ha in mano quel particolare scettro. Anche se questo disco non tocca l'empireo, forse hanno ragione.

Learn more about our star rating system

Track Listing

Lennie Groove; Maraschino; Teule's Redemption; Amethyst; Yard; Sonnet for Steve; Some Enchanted Evening; Big Trees.

Personnel

Billy Hart

drums

Mark Turner: tenor saxophone; Ethan Iverson: piano; Ben Street: double bass; Billy Hart: drums.

Album information

Title: One is the Other | Year Released: 2014 | Record Label: ECM Records

PREVIOUS / NEXT

Authority Melts From Me
< Previous

Wonder Wheel
Next >

Support All About Jazz

All About Jazz has been a pillar of jazz since 1995, championing it as an art form and, more importantly, supporting the musicians who make it. Our enduring commitment has made "AAJ" one of the most culturally important websites of its kind, read by hundreds of thousands of fans, musicians and industry figures every month.

Go Ad Free!

To maintain our platform while developing new means to foster jazz discovery and connectivity, we need your help. You can become a sustaining member for as little as $20 and in return, we'll immediately hide those pesky ads plus provide access to future articles for a full year. This winning combination vastly improves your AAJ experience and allow us to vigorously build on the pioneering work we first started in 1995. So enjoy an ad-free AAJ experience and help us remain a positive beacon for jazz by making a donation today.