Home » Articoli » Live Review » Umbria Jazz Winter a Orvieto
Umbria Jazz Winter a Orvieto

Orvieto
Varie sedi
28.12.2016-01.01.2017
In questa ventiquattresima edizione di Umbria Jazz Winter, come in altre precedenti, non è mancata la qualità, con alcuni concerti che non sarebbe facile ascoltare altrove, fra cui molte proposte replicate in più sedi e in orari diversi. Quasi tutti i gruppi in programma hanno garantito la rifinitura della forma, il virtuosismo strumentale, a volte strabiliante, una comunicativa esuberante e diretta. Siccome nella maggior parte dei casi il mainstream, largamente inteso, era l'ambito di appartenenza delle varie proposte, i parametri di riferimento erano inequivocabili e collaudati e quindi era più facile recepire e valutare il livello dell'aspetto tecnico rispetto allo spessore e all'attualità della ricerca che invece sono sembrati carenti.
Del trio di

Christian McBride
bassb.1972

Jerome Jennings
drumsSta di fatto che il mainstream generato da questo trio, pur classicissimo nelle strutture e nei ruoli dell'interplay, è risultato perennemente rigoglioso, fioritissimo, quasi sprezzante nei confronti dell'essenzialità e lungi dallo scavare in profondità o in territori limitrofi.
Se l'esibizionismo ha costituito la caratteristica e il limite del trio di McBride, mutato il contesto musicale altrettanto si può dire del

John Patitucci
bassb.1959

Ben Perowsky
drumsb.1966

Adam Rogers
guitarb.1965

Steve Cardenas
guitarAvendoli a disposizione come musicisti residenti, Carlo Pagnotta ha avuto la brillante idea di far suonare in duo McBride e Patitucci. Nella storia poco affollata del bass duo, Umbria Jazz nel passato ha proposto almeno due esperienze memorabili: l'incontro fra

Stanley Clarke
bassb.1951

Miroslav Vitous
bassb.1947

John Clayton
bassb.1952

Scott LaFaro
bass1936 - 1961

Ray Brown
bass, acoustic1926 - 2002
Si è assistito alla seconda apparizione ufficiale del progetto "Around Gershwin" del trio di

Giovanni Tommaso
bass, acousticb.1941

Rita Marcotulli
piano
Alessandro Paternesi
drumsNel segno della continuità e alla ricerca di certezze, Umbria Jazz propone anche déjà vu, repliche di sodalizi collaudati già proposti in passato. ? stato il caso del duo

Steve Wilson
saxophoneb.1961

Lewis Nash
drumsb.1958
Sono risultati assai poco convincenti invece i concerti del

Chihiro Yamanaka
piano
George Russell
composer / conductor1923 - 2009

Scott Joplin
piano1868 - 1917
Un'altra ripresa è stata quella della ricostruzione filologica della collaborazione discografica fra

Miles Davis
trumpet1926 - 1991

Gil Evans
composer / conductor1912 - 1988

Ryan Truesdell
composer / conductorFrancesco Lento
trumpetRoberto Rossi
tromboneMassimo Morganti
trombone
Jay Anderson
bassb.1955

Paolo Fresu
trumpetb.1961
Sia al flicorno che alla tromba, per lo più sordinata, il trombettista sardo è risultato l'interprete ideale per la sua capacità di sintesi, con quella voce pulita e lirica, leggermente velata e malinconica, ripiegata verso un'interiorità pensosa, salvo ravvivarsi in alcuni momenti topici. Nella complessa partitura orchestrale, che ha inserito misurati interventi solistici di altri strumentisti solo nella più libera riproposizione di Porgy and Bess, si sono succeduti momenti puntillistici o turgidi, riflessivi o evocativi, ma anche spunti tonici e brillanti. Indubbiamente si è rivelata una prova più che convincente, che avrebbe meritatocosa che non mi è stata possibile fare -una verifica nelle due repliche successive per assodare i sofisticati ingranaggi dell'interplay, le sfumature e la fluidità di tutto il percorso musicale.
Nella serata d'apertura Fresu ha partecipato anche all'omaggio a Lucio Dalla e Fabrizio De André. In questo evento, in data unica ed esclusiva, sono stati due i protagonisti principali: le canzoni degli stessi dedicatari e la voce anomala e ruspante di Gaetano Curreri. La sua pronuncia desengagé, dalle inflessioni dialettali, si è modulata in strozzature, falsetti e sforzature che sembravano cosparsi di sabbia abrasiva. Il cantante-leader è stato costantemente accompagnato dal pianismo descrittivo e dal lineare andamento pop dell'amico Fabrizio Foschini, tastierista degli Stadio. Paolo Fresu e
Raffaele Casarano
saxophoneFoto: per gentile concessione di Umbria Jazz.
Tags
Paolo Fresu
Live Reviews
Libero Farnè
Italy
Christian McBride
Jerome Jennings
John Patitucci
Ben Perowsky
Adam Rogers
Steve Cardenas
Stanley Clarke
Miroslav Vitous
John Clayton
Scott LaFaro
Ray Brown
Giovanni Tommaso
Rita Marcotulli
Alessandro Paternesi
Steve Wilson
Lewis Nash
Chihiro Yamanaka
George Russell
Scott Joplin
Miles Davis
Gil Evans
Ryan Truesdell
Francesco Lento
Roberto Rossi
Massimo Morganti
Jay Anderson
Raffaele Casarano
Comments
PREVIOUS / NEXT
Paolo Fresu Concerts
Nov
2
Sun

Mare Nostrum
Teatro LiricoMilano, Italy
Support All About Jazz
